Sembrano bevande simili, ma il gusto le distingue, che siano bevute lisce o miscelate in un cocktail
Solleticano le papille gustative, le rinfrescano e scendono che è un piacere tra palato e gola. Che le bollicine siano fitte e morbide oppure grandi e un po’ aggressive, quando si parla di rendere “mosso” un cocktail la differenza tra soda, seltz e acqua tonica si riconosce soprattutto dal gusto.
Che cos’è la Soda
I cocktail lover si danno un tono e la chiamano soda, ma altro non è che acqua gassata molto effervescente, dal gusto sapido perché prodotta anche con l’aggiunta di potassio, bicarbonato di sodio o solfito di potassio.
La sua storia però la nobilita e la fa risalire al lontano 1750 quando il chimico francese Gabriel François Venel produsse per la prima volta un’acqua frizzante potabile. Ma non fu l’unico: già qualche anno prima, William Brownrigg e Henry Cavendish, avevano raggiunto risultati simili.
Sarà nel 1767, però, che l’inglese Joseph Priestley riuscirà a miscelare anidride carbonica (CO2) con acqua in una brocca posta sopra una botte di birra in fermentazione. A esperimento riuscito, la soda diventa appannaggio dei più facoltosi iniziando ad essere bevuta “liscia” o miscelata a liquori e distillati, come il whisky, perché non ne copre il gusto. E i suoi successi non terminano qui.
Durante i primi anni del 20esimo secolo, inizia a essere servita sempre di più anche nei locali. Oggi, oltre al CO2 e agli altri minerali, la si trova addizionata a citrato di sodio, fosfato di sodio e occasionalmente cloruro di sodio che la rendono più o meno “salata”.
Che cos’è l’Acqua seltzer o Seltz
Neutrale come la Svizzera, il selz c’è ma si sente poco. E più che con la Confederazione Elvetica le sue origini hanno a che fare con la Germania. La parola “Seltz” infatti deriva da Selters, una cittadina tedesca, a nord di Stoccarda, nota per la sua acqua minerale naturalmente ricca di anidride carbonica e chiamata Selterswasser.
Vista la sua natura “tiepida” il seltz è considerato la bevanda più semplice tra l’acqua tonica e la soda, perché costituita da acqua naturale con aggiunta di CO2 all’interno di un sifone chiuso ermeticamente. Grazie al suo profilo neutro, talvolta la si trova aromatizzata con essenze e oli naturali di frutta, ma viene sempre preparata al momento.
Cos’è l’Acqua tonica
Frizzante al punto giusto, ciò che distingue l’acqua tonica è il sapore bitter più o meno marcato che la rende indispensabile per accentuare i gusti ed esaltare le note di alcuni distillati come il gin, lo scotch o la vodka. Composta da acqua addizionata a CO2, zucchero e aromi naturali, tra cui una piccola percentuale di chinino, si riconosce dal suo tipico gusto amarognolo che va a diluirsi nei drink.
Qual è l’origine dell’acqua tonica?
La sua storia è antica e gloriosa. Nel 18esimo secolo veniva somministrata come profilassi della malaria nelle colonie dell’India e dell’Africa, grazie alla miscela di acqua con alte dosi di chinino. Per contrastarne l’amaro e renderla una “medicina” più bevibile venne aggiunta ai distillati. Da qui la nascita, si dice, del Gin tonic, un drink semplice nell’esecuzione e dal gusto intramontabile.
Nel tempo l’unione con gli zuccheri, o l’assenza completa nelle versioni “light”, l’hanno resa sempre più popolare. In un mercato in grande espansione, i brand di acqua tonica si perdono a vista d’occhio sugli scaffali dei negozi, distinguendosi l’uno dall’altro per il sapore, la realizzazione e il processo produttivo.
Adesso che conoscete la differenza tra soda, seltz e acqua tonica nessuna bollicina avrà più segreti per voi!