Gin Engine crea un kit per l’home bartending e devolve il ricavato alla fondazione CESVI per fronteggiare l’emergenza Coronavirus
Ai tempi del Covid-19 gli aperitivi diventano virtuali e ogni cocktail lover che si rispetti necessita di un kit da home-bartending per mixare direttamente da casa.
ENGINE lo sa bene e per questo motivo ha creato il kit ENGINE Oil inclusive che, oltre a farvi bere, vi farà fare del bene.
Il Kit ENGINE Oil Inclusive arriva a domicilio
Il gin biologico italiano ENGINE, nato da un’idea di Paolo Dalla Mora e venduto all’interno di una lattina che ricorda quelle dell’olio -per celebrare i grandi miti della motocross degli anni ’80- ha avviato il motore della solidarietà per sostenere concretamente la città di Bergamo.
Nasce così il kit ENGINE Oil inclusive contenente un secchiello da gran premio, dei bicchieri in latta e il gin prodotto nelle Langhe, in vendita su www.gin-engine.com al prezzo di € 69 e pronto ad arrivare a domicilio.
Bere per fare del bene
L’intero ricavato della vendita sarà destinato al progetto di fundraising #sostieniunospedale che con la raccolta fondi del CESVI supporta:
- l’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo per l’acquisto di respiratori, dispositivi di ventilazione non invasiva, strumenti di monitoraggio emodinamico, cuffie, mascherine, camici e occhiali monouso per il personale medico;
- l’assistenza agli anziani soli a Milano e a Bergamo (consegna pasti, spesa, mascherine e medicinali a domicilio).
ENGINE #fuelthedream
Oltre ad acquistare il Kit ENGINE Oil inclusive, sarà possibile contribuire all’obiettivo comune per aiutare l’ospedale ed effettuare delle donazioni direttamente a questo link.
I proventi della charity ENGINE saranno donati a:
CESVI — Fondazione di partecipazione e ONG
24128 Bergamo, via Broseta 68/a
tel. +39 035 2058058 — fax +39 035 260958 — cesvi@cesvi.org
Codice Fiscale: 9500 873 0160
IBAN: IT 57 O 03111 11101 000000001000
CESVI – è l’associazione nata a Bergamo 35 anni fa per supportare l’ospedale della città. Si occupa inoltre di assistenza domiciliare alle fasce più deboli della popolazione.
Credits immagini Marco Antinori