C’è una cosa che accomuna la Svizzera, il nostro Trentino Alto Adige e la Francia (la zona più a Nord). È una cosa che appartiene al mondo della mixology e che, se siete stati nel Canton Vallese in Svizzera, avrete per certo assaggiato. Parliamo di una bevanda che si ricava esclusivamente da pere Williams: la Williamine, un distillato di pere.
Le pere Williams distillate diventano Williamine
Cominciamo subito con una curiosità sulla pera Williams. È opportuno conoscerla il più possibile, essendo l’ingrediente madre della Williamine.
Quindi, un dettaglio da sapere è senz’alto quello che sia nota anche come pera Bartlett e anche che sia la tipologia più coltivata al mondo. I suoi natali risalgono all’Inghilterra della metà del 1700.
Che cos’è la Williamine?
La Williamine è un’acquavite di pere Williams. Il risultato finale –ossia un distillato incolore dai chiari e distinti sentori di pera- si imbottiglia e si raggiunge dopo diverse fasi di lavorazione del prodotto. Sappiamo bene che alla base di ogni processo di distillazione ve ne sia uno di fermentazione che lo precede.
È fondamentale che le pere Williams siano raccolte quando sono ben mature. Anche se queste, per sicurezza, vengono fatte ulteriormente maturare all’interno di solai bui. Poi se ne eliminano semi, torsoli e noccioli.
Come si produce il distillato di pere
Dalla polpa delle pere Williams comunque si ricava una purea che in genere si lascia fermentare in vasche di acciaio inox grazie all’aiuto e all’inserimento di alcuni lieviti. È un processo che dura all’incirca 8-10 giorni.
Dopo questo step, si passa alla vera e propria fase di distillazione che avviene in alambicchi discontinui a temperature contenute, vale a dire non troppo elevate così che il gusto della pera non possa disperdersi.
Ultimata la distillazione, la Williamine deve riposare in vasche d’acciaio per circa un anno così da poter raggiungere la gradazione alcolica di 30 – 40 gradi. Infatti, inizialmente, il suo profilo alcolico è compreso tra i 50 e i 55°.
La Williamine: come si presenta
La Williamine è una grappa dal sorso piuttosto marcato ed intenso, dove la dolcezza della pera spicca indisturbata ed è la protagonista indiscussa del distillato. Vi sveliamo una chicca: per una bottiglia di 70 cl di distillato di pere occorrono ben 8 kg di Williams.
Il retrogusto della grappa è lungo e persistente e, un po’ come tutti i distillati di tale corposità, è ottimo come digestivo a fine pasto o a fine cena.
Tuttavia, oltre che ad essere consumata sola in un piccolo bicchierino da degustazione, la Williamine, il distillato di pere Williams, può essere gustato anche miscelato all’interno di cocktail che hanno l’incarico di donare freschezza al palato di chi li sorseggia.
Come miscelare il distillato di pere
E allora quali sono le miscele che più esaltano il gusto della pera Williams protagonista della Williamine?
Sicuramente la vodka, che si presta parecchio alle note fruttate. Ma anche il brandy o il vermouth, così come il gin. Inoltre, data l’alta concentrazione di pera, queste miscele possono anche includere spezie e garnish come cannella e anice stellato.
Aree di produzione
Quello italiano, è un prodotto eccellente grazie al fatto che, il territorio del Trentino Alto Adige, è soggetto a escursioni termiche che hanno un notevole impatto positivo sul gusto complessivo delle pere Williams.
In Svizzera invece, la Williamine si presenta persino come prodotto scenico. Vi è una nota distilleria che si distingue, oltre che per la buona qualità del distillato di pere, anche per il packaging della sua bottiglia: al suo interno infatti, è ben visibile una pera Williams intera.
Cresce già dentro la bottiglia, che viene fissata ai rami proprio nei punti in cui spunterà il frutto. Chi di voi l’ha mai vista?