È un Maremma Toscana Gin la cui ricetta organizza l’incontro di sei botaniche tipiche del territorio dell’Argentario, annoverando tra i suoi ingredienti l’acquavite di Ansonica, aggiunta post distillazione. Ecco qui il nuovissimo nato dell’Azienda Agraria Santa Lucia: ArGINtario.
ArGINtario è un inedito distillato artigianale italiano
Il gin diventa sempre più italiano. Le sue origini inglesi restano e resistono sacrosante, ci mancherebbe. Eppure, quando oggi si parla di gin, lo spirit dei mixology lovers li orienta niente meno che ad alcune regioni d’Italia in particolare, dove ormai da diverso tempo si produce un eccellente distillato al ginepro.
Il gin prodotto nel nostro Paese riflette senza dubbio il territorio, consentendone la scoperta prima di tutto nel bicchiere: la prima tappa che ci concede il distillato è in Toscana, dove si produce il Maremma Toscana Gin ArGINtario.
ArGINtario è il nuovo nato dell’Azienda Agraria Santa Lucia
Con la vista privilegiata sul Parco Naturale della Maremma, l’Azienda Agraria Santa Lucia situata vicino Grosseto, in Toscana, dà ai suoi vigneti il merito della creazione di ArGINtario gin che, dopo un paio d’anni di studio approfondito e di ricerche, ha finalmente raggiunto una più che fluida concretezza.
Il progetto del distillato toscano vede i due fratelli Lorenzo e Luca Scotto uniti spalla a spalla in questa nuova impresa ed entrata in grande stile nel mondo della mixology. L’azienda ha una storia antichissima, che un prodotto come il gin è in grado di rinfrescare: la famiglia Scotto iniziò a produrre e commercializzare uve nel 1898 dallo storico vigneto del Monte Argentario, ancora oggi in produzione.
Tra i loro vigneti, anche l’uva Ansonica, dalla quale l’Azienda Agraria Santa Lucia ricava il suo iconico gin Maremmano ArGINtario, che gode persino dell’influsso del mare di Talamone.
La collaborazione con Oscar Quagliarini e Lorenzo Zappi
Per la produzione del gin /ar-GIN-tà-rio/ (così trovate rappresentato il nome in etichetta), i fratelli Scotto hanno potuto contare sulla collaborazione di due figure di spicco e ben inserite del mondo della mixology. Il bartender toscano Lorenzo Zappi nella creazione della ricetta e il bartender Oscar Quagliarini per lo sviluppo e il bilanciamento degli ingredienti che compongono il gin Maremmano.
Nella produzione di ArGINtario inoltre, un ruolo fondamentale lo riveste l’Antica Distilleria Quaglia in affiancamento all’Azienda Agraria Santa Lucia dov’è nato questo progetto elegantemente imbottigliato in blu.
Il territorio toscano dell’Argentario vocato alla produzione di gin
A dirla in termini meno alcolici e più geografici, la zona dell’Argentario si trova nella bassa Toscana e profuma di mare.
Questa porzione di territorio toscano è già da tempo sotto ai riflettori della mixology nazionale, in quanto capace di “sfornare” distillati al ginepro che, dai paesaggi naturali, trovano posto nelle bottigliere dei bartender. Il gin toscano /ar-GIN-tà-rio/ è un’eccellenza iconica della nostra Italia e la zona dell’Argentario, senza alcuno sforzo ma semplicemente per natura, è in grado di fornire quel bouquet aromatico che contraddistingue un prodotto alcolico così gettonato come lo è il gin.
La zona dell’Argentario concede al gin la possibilità di sintetizzare il territorio lasciando più spazio al sorso che allo storytelling. Ed è proprio quello che vogliono i gin lover e in generale i consumatori: un distillato che si avvicini il più possibile alle persone, raccontando e offrendo loro un luogo per sentirsi a casa.
Il territorio dell’Argentario, interagendo con il mondo degli spirits, è in grado, attraverso il gin, di stabilire con gli amanti della mixology una cosa fondamentale: un legame.
Maremma Toscana Gin: il gin ArGINtario
ArGINtario è stato inizialmente concepito come una molecola a sei punte. Ogni punta si lega ad una indispensabile cellula madre: il distillato d’uva Ansonica, la parte alcolica del gin toscano prodotto sull’Argentario.
Le sei punte corrispondono alle sei botaniche impiegate nella ricetta: innanzitutto il ginepro, base di ogni gin italiano e internazionale. La conditio sine qua non trasportata nella mixology.
Il tocco erbaceo della Melissa che, per via della citrina, stabilisce un’intesa con la scorza d’arancia amara, rende il gin Maremmano /ar-GIN-tà-rio/ incredibilmente profumato. Intensamente profumato, se precisiamo che tra gli ingredienti ci sia anche il Gelsomino.
E poi, fiore all’occhiello della ricetta del distillato dell’Argentario, due erbe del territorio selezionate e raccolte manualmente: il Lentisco, che conferisce note balsamiche e resinose. Infine il Finocchietto marittimo, sapido e che sa di mare, perché raccolto sulle scogliere di Talamone e dell’Argentario.
Amaricante e profumato, balsamico e morbido nella sua gradazione alcolica pari al 43%. Il gin Maremmano ArGINtario appartiene alla categoria dei Compound Gin assemblati a freddo. Il gin toscano dell’Argentario è distillato in parte in alambicco a bagnomaria e in parte in alambicco sottovuoto.
Pairing
È risaputo che il gin sia un distillato perfetto pre e after dinner. Nel primo caso in particolare, il rito dell’aperitivo contempla necessariamente il food pairing. La proposta food che vogliamo suggerirvi, ha a che fare con la ricetta che troverete di seguito: quella di un drink floreale e con una punta di acidità che pertanto, si accompagna bene a crudités di pesce, crostacei e a una più delicata macedonia di frutta.
La ricetta del drink Acqua Dolce
Ingredienti
- 45 ml gin Maremmano /ar-GIN-tà-rio/
- 15 ml liquore alla violetta
- 30 ml rosolio di bergamotto
- 15 ml succo di lime (precedentemente filtrato)
Procedimento
Versare in un mixing glass precedentemente riempito di ghiaccio tutti gli ingredienti e miscelare con l’aiuto di un bar spoon. Filtrare la miscela per mezzo di uno strainer e servire all’interno di una coppetta Nick & Nora.
Garnish
Guarnire il drink Acqua Dolce con velluto di sciroppo al Gelsomino e pitturare con argento alimentare il bicchiere.
Immagini Courtesy ArGINtario, Azienda Agraria Santa Lucia