Che-cos'è-il-Moutai-distillato-cinese-Coqtail-Milano

Che cos’è il Moutai, il distillato cinese protagonista in Space Force

Ha una storia secolare ed è considerato un’eccellenza di Cina, prezzemolino nelle cerimonie ufficiali e negli appuntamenti diplomatici. Ecco che cos’è il Moutai e perché ha a che fare con la seconda stagione di Space Force, serie TV Netflix.

Il distillato cinese preferito dai diplomatici è il Moutai

C’è un aneddoto che aiuta a spiegare che cos’è il Moutai e viene spesso citato da chi ne narra la storia. Racconta di una visita diplomatica avvenuta nel 1972, quando l’allora presidente degli Stati Uniti Richard Nixon si recò nella Repubblica Popolare Cinese per incontrare alcuni dei suoi uomini più importanti, compreso Mao Zedong.

Durante la permanenza, Nixon fu omaggiato con generosi bicchieri di Moutai: pare l’abbia gradito molto. Persino troppo, secondo alcuni, tanto da sfiorare l’ebbrezza in più di un’occasione. Qualche anno dopo, quando Deng Xiaoping ricambiò la visita, Henry Kissinger gli disse: “Penso che se beviamo abbastanza Moutai possiamo arrivare a capo di ogni problema“.

E questo rivela un paio di cose sul più famoso distillato cinese. Primo, è considerato un’eccellenza tanto da essere parte delle cerimonie ufficiali diplomatiche e non. Secondo che ci si sbronza facilmente (ha una gradazione alcolica di 53°).

Ne sanno qualcosa Steve Carell e Kelvin Han Yee, protagonisti del terzo episodio della seconda stagione di Space Force, la serie TV di Netflix. Ci torneremo.

Moutai-distillato-dei-diplomatici-cinesi-Space-Force-Coqtail-Milano

Dove si produce il Moutai

Il Moutai è un particolare tipo di baijiu, termine con il quale in Cina si identifica un distillato prodotto con il sorgo. In questo caso sorgo glutinoso, al quale si aggiungono frumento e acqua provenienti dalla valle del fiume Chishui su cui si affaccia la cittadina di Maotai.

Siamo nella provincia del Guizhou, nella parte sud-occidentale della Repubblica Popolare Cinese. Qui sorge Kweichow Moutai, azienda a parziale controllo statale e unica depositaria della ricetta originale, oltre che della licenza per produrre e vendere il distillato.

Una ricetta secolare

Per arrivare a tanto si parte da un’acqua purissima e da sorgo e frumento di origine rigorosamente biologica. Questi ingredienti vengono sottoposti a cottura a vapore, ripetuta almeno nove volte, poi ad almeno otto fermentazioni e sette distillazioni.

Terminata questa fase, un master blender mescola differenti annate così da ottenere il blend desiderato. Servono minimo tre anni per produrre il Moutai Prince, mentre ce ne vogliono cinque per il Moutai FF53, il distillato più diffuso e famoso.

Un’attesa che motiva il prezzo. Centinaia di euro a bottiglia che diventano migliaia nel caso delle acquaviti affinate in tradizionali giare di terracotta per 15, 30 e 50 anni.

Una storia (forse) millenaria

L’origine di questo procedimento si perde nella notte dei tempi. C’è chi sostiene che la ricetta sia vecchia di duemila anni e, come spesso capita in questo casi, è difficile fare chiarezza.

Molti concordano nel dire che il Moutai così come lo conosciamo oggi nasce durante la dinastia Qing (1644-1912), l’ultima della storia imperiale della Cina. In questo periodo si sarebbero diffuse tecniche avanzate di distillazione, essenziali per ottenere purezza e morbidezza.

Leggenda vuole che secoli più tardi, per la precisione nel 1935, Mao Zedong e i compagni dell’armata rossa l’abbiano utilizzato per calmare i nervi e pulire le ferite nei due mesi della battaglia del fiume Chishui, uno degli eventi cruciali della guerra civile che porterà alla nascita della Repubblica Popolare Cinese. Forse anche per questo nel il Moutai verrà dichiarato “distillato nazionale”.

Che cos’è il Moutai, distillato della diplomazia

Da quel momento è diventato una sorta di sigillo ufficiale nel corso di banchetti, celebrazioni, firme di contratti importanti e anche nell’ambito dei complessi rituali che presiedono l’attività diplomatica.

Per questo motivo Zhou Enlai, primo capo del governo della Repubblica Popolare Cinese, lo offrì a Richard Nixon rischiando di farlo ubriacare. E dall’aura di ufficialità che circonda il Moutai derivano anche alcune regole di comportamento.

Il brindisi avviene tenendo il bicchiere basso, in segno di umiltà e rispetto, poi ci si augura ogni bene dicendo “gan bei“, si beve tutto d’un fiato e infine si mostra il bicchiere ai commensali per dimostrare che è stato svuotato.

La comparsa nella serie TV Space Force

Space-Force-Netflix-Moutai-locandina-Coqtail-Milano

Pur con piccole inesattezze di cerimoniale, il Moutai compare nel terzo episodio della seconda stagione di Space Force, storia della visita di una delegazione cinese presso la base della forza militare statunitense incaricata di operare nello spazio. Lo scopo è giungere a un accordo sullo sfruttamento delle risorse della Luna.

Il generale Gao (interpretato da Kelvin Han Yee) intende utilizzare il proprio distillato per strappare un’intesa favorevole alla Cina facendo ubriacare il capo di stato maggiore statunitense (Steve Carell). Finisce in una sfida a chi regge meglio l’alcol, con annesse situazioni divertenti, in coerenza con il tono da commedia della serie TV di Netflix.

L’esito ultimo non lo sveliamo. Ci limitiamo a sottolineare come la presenza del Moutai in Space Force possa contribuire alla sua fama nel mondo, anche presso coloro che non hanno occasione di conoscerlo grazie alla nobile arte della diplomazia.

Immagini Courtesy Netflix