La nuova drink list di Norah Was Drunk, indirizzo milanese in zona Lambrate viaggia a ritroso nella mixology anni ’80 e ’90 e ripropone grandi classici rivisitati e arricchiti da ingredienti home-made. Insieme a una speciale sezione dedicata ai Julep non mancano i primi drink realizzati all’apertura e già diventati dei signature.
Quando un locale detta tendenza
Bere contemporaneo anche nelle zone meno centrali di Milano si può: da qualche mese, il quartiere di Lambrate è ancora più votato alla mixology dopo l’apertura di Norah Was Drunk. Un cocktail bar che può contare su una doppia spalla -quella dei soci Niccolò Caramiello e Stefano Rollo.
Da Norah Was Drunk tutto è garanzia di qualità e di una grande attività di studio e ricerca per coccolare al meglio la clientela. Anche ripescando dei classici della mixology dimenticati, con l’obiettivo di farli conoscere ai drink lover e, perché no, lanciare nuove tendenze in città.
Con l’assenzio già ce l’ha fatta, proponendolo in versione liscia e miscelata dopo un’attenta ricerca di etichette praticamente introvabili sul mercato italiano. Ma non finisce qui.
La drink list primaverile di Norah Was Drunk
Norah Was Drunk ha consolidato la sua presenza tra i viveur milanesi grazie a drink così ben riusciti da essere già diventati degli evergreen.
Se ci siete già stati, sappiate che ritroverete il cocktail Menage à trois con vodka, fake lime cordial ed essenza di lemongrass, l’Oyster Martini o il Grasshopper per un’after dinner cremoso. Accanto a loro, le nuove proposte della drink list primaverile. “Abbiamo realizzato i nuovi di drink partendo da quelli già divenuti i signature del locale e disegnando un percorso fresco e contemporaneo, fatto di drink i cui ingredienti si arricchiscano a vicenda” raccontano i soci.
Niccolò e Stefano hanno le idee assolutamente chiare. Come le nuove miscele già in carta. Per esempio il cocktail Lucky Bay con liquore al cocco, cordiale all’eucalipto e rum agricole. Si tratta di un twist sul Tì punch, e come garnish ha una fetta di limone aromatizzata al blu curaçao.
Ma la nuova drink list fa un’esplorazione a ritroso e riscopre i grandi classici della miscelazione -specialmente quelli targati anni ’80 e ’90. Il Cosmopolitan è proposto in versione mini con cordiale al lime homemade. Ma fatto in casa è anche il bitter alle fragole (lasciate in infusione 72 ore) per realizzare il Super Strawberry Daiquiri con rum giamaicano, Falernum e lime.
La carta dei Julep
L’attenzione speciale del nuovo cocktail menu va poi ai Julep. Miscele servite in un tin di metallo e declinate in quattro diverse ricette di cui due super classiche e due twist. Si inizia con il Kentucky Derby a base bourbon, menta e zucchero e dal Prescription che ai due ingredienti analcolici unisce rye whiskey tagliato con cognac.
Noi vi consigliamo di domandare a Niccolò e Stefano un Absinthe Julep con assenzio, menta, angostura e cordiale alle arachidi salate, oppure di provare la versione Chartreuse Julep. Al suo interno liquore al pompelmo rosso, Chartreuse verde, bitter al cacao e gli immancabili menta e zucchero.
Infine, tra i nuovi cocktail firmati Norah Was Drunk c’è anche il Mano Izquierda a base di mezcal e bitter all’habanero e cacao e il Quentin con tequila, mezcal, pomodorino, wasabi e lime.
A voi la scelta: un tuffo negli anni ’90 con un Cosmo o un viaggio in Kentucky con le fresche note di un Julep?
Immagini courtesy Norah Was Drunk, credits Stefania Zanetti