Nella seconda metà dell’Ottocento la vita sulle navi da battaglia della British Royal Navy era dura, però il medico di bordo prescriveva dosi quotidiane di Gimlet. Forse una piccola consolazione, per i marinai, ma pur sempre consolazione.
Scordiamoci però le cure di un bartender odierno: quello che veniva servito era un miscuglio fra un distillato da quattro soldi (rum o gin) e succo di limone. Un intruglio nato per esigenze pratiche più che goderecce.
Non necessariamente buono, sicuramente privo di ingredienti freschi, ma con una storia affascinante e una ricetta che nel corso del tempo ha subito modifiche in quantità.
Tutto comincia in mare: la preistoria del Gimlet
Immaginiamoci a bordo di un’imbarcazione della marina militare britannica, circa 150 anni fa: i mari erano solitari e incontaminati, ma le comodità di bordo erano ridotte, soprattutto per i marinai semplici e le scorte di cibo erano quelle che erano.
Potevano trascorrere settimane prima di mangiare qualcosa di fresco. Insomma, la lunga permanenza lontano da terra portava a una carenza di vitamina C ed era facile ritrovarsi con lo scorbuto. Per ovviare alla malattia, a metà Ottocento venne introdotto l’obbligo di rifornire ogni nave (da guerra o mercantile) con litri di succo di limone, in vista di assunzioni giornaliere una volta preso il largo.
Subito fu evidente un problema: bisognava mantenerlo fresco il più a lungo possibile. Inizialmente si decise di aggiungere del rum. Poi Lauchlin Rose (1829-1885), che viveva nel distretto portuale di Edimburgo, brevettò un metodo di maggiore efficacia: mescolare succo di lime con sciroppo zucchero. Nacque così un lime juice brevettato nel 1867 e primo concentrato di frutta prodotto a livello industriale.
La nascita del cocktail
La prima comparsa ufficiale del nome Gimlet cocktail risale al 1923: lo troviamo all’interno del libro Harry’s ABC of Mixing Cocktails, scritto dal leggendario bartender Harry MacElhone. La ricetta è semplicissima: metà gin e metà lime juce. MacElhone, però, non racconta come mai si chiama così.
Esistono due ipotesi. Alcuni sostengono che derivi dal succhiello (in inglese gimlet), attrezzo che i falegnami utilizzano per praticare piccoli fori nel legno. Il collegamento con il drink deriverebbe dai suoi effetti tosti e penetranti (i Gimlet della Royal Navy erano autentici torcibudella).
Una seconda ipotesi chiama in causa il retro-ammiraglio Sir Thomas Gimlette (1857-1943), che era chirurgo e che a un certo punto decise di combattere lo scorbuto, sempre lui, riportando in auge l’alcol nel concentrato di lime.
Pare che in questo modo i marinai fossero più solerti nell’assumere la loro dose giornaliera di vitamina C.
La ricetta del Gimlet
50/50 è l’indicazione originale, ripresa da Harry MacElhone nel 1923 e inserita anche nel The Savoy Cocktail Book (1930). Curiosità: è quella che compare nel romanzo di Raymond Chandler Il lungo addio (1953), memorabile avventura dell’investigatore privato Philip Marlowe.
Nel corso degli anni, però, si sono affermate una serie di modifiche, vuoi per venire incontro all’evoluzione del gusto, vuoi per soddisfare la creatività dei bartender.
Così sono cambiate le proporzioni degli ingredienti, per esempio con un rapporto di 4:1 fra gin e lime juice (nella Bartender’s Bible di Gary Regan), oppure lavorando su note citriche più pronunciate e prediligendo un 3:1 (la New York Bartender’s Guide di Sally Ann Berk).
3 twist sul Gimlet da provare
È anche diventato comune il ricorso al semplice sciroppo di zucchero, in modo da utilizzare succo di lime spremuto al momento. E sono state sperimentate variazioni: qui di seguito ce ne sono tre che meritano.
Vodka Gimlet
Lo dice il nome: succo di lime, sciroppo di zucchero e vodka al posto del gin. Gli storici della mixology sostengono che proprio questa ricetta ha guidato la popolarità del Gimlet negli anni Ottanta del XX secolo, quando il distillato polacco/russo/svedese la faceva da padrone sui banconi del bar e spesso sostituiva altri ingredienti alcolici nelle ricette storiche.
South Side
Compare per la prima volta in Recipes for Mixed Drinks, testo del 1916 scritto da Hugo Ensslin. La versione originale prevede gin, succo di limone, succo di lime, zucchero, menta e club soda. Il passare del tempo ha portato all’abbandono della soda e del succo di limone, così da portare alla versione contemporanea di questo cocktail.
Cucumber Gimlet
Perfetto per le giornate calde, aggiunge freschezza grazie alla presenza del cetriolo. Bisogna utilizzare un pestello per mescolarne una piccola quantità con lo sciroppo di zucchero, dentro lo shaker. Poi aggiungere ghiaccio, gin, succo di limone e agitare con energia. Filtrare in una coppa, decorare con una fettina di cetriolo e godersi la calura senza pensieri.