Il 7 aprile si celebra il World Health Day. Qui trovate quei cocktail che per storia e titolo possono rappresentare il brindisi migliore per la giornata dedicata alla salute: dal Penicillin al Doctor Funk e Doctor n 1.
Un brindisi speciale al World Health Day
Dal 1950, due anni dopo l’istituzione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, ogni 7 aprile si festeggia il World Health Day, punto di partenza per migliorare le condizioni di salute in tutto il mondo. Bere con moderazione, consapevoli di cosa si porta dalle labbra allo stomaco e quanto, ricorda che l’alcol può provocare danni, vero, ma se miscelato con sapienza e assunto con responsabilità può regalare al palato intense sensazioni. Qui la storia di alcuni cocktail con cui brindare alla salute di tutti. Dal più recente Penicillin al Doctor Funk, fino al più “vecchio” Doctor n 1.
Penicillin
Al fine di ricordare grandi scopritori che hanno cambiato la storia della medicina non si può non menzionare quelli più recenti. Alexander Fleming con la sua cura miracolosa contro le infezioni batteriche, la penicillina, è tra questi. Il cocktail Penicillin, creato da Sam Ross, è l’omaggio a questa scoperta anche se non porta il nome di colui a cui spetterebbe invece la paternità. A base di scotch, il cocktail ideato a New York nel 2005 conta ancora oggi numerosi estimatori che lo apprezzano nella ricetta classica (60 ml blended scotch whisky, 7,5 ml di single malt scotch whisky, 22,5 ml succo di limone, 22,5 ml sciroppo al miele e zenzero). oppure nei suoi numerosi twist. Ideale per festeggiare il World Health Day.
World Health Day, Doctor Funk
Ma se torniamo indietro nel tempo non possiamo non raccontare della ricetta di Donn Beach creata nei primi anni ‘50 nel suo ristorante Don Beachcomber a Palm Springs in onore del dottor Bernard Funk. Amico dell’illustre scrittore Robert Louis Stevenson, per intenderci colui che scrisse l’Isola del Tesoro, Funk si era distinto per le cure ai pazienti di Samoa contro gli effetti indesiderati del caldo, grazie a un tonico che comprendeva assenzio e limone.
Cocktail esotico, il Doctor Funk nelle mani di Donn Beach diventa così il drink che può essere servito a qualsiasi ora del giorno o della sera, quando è necessario qualcosa di rinfrescante. La ricetta prevede 75 ml di rum, 5 ml di assenzio, 15 ml di succo di limone, 7,5 ml di succo di lime, 7,5 ml di sciroppo di zucchero e 7,5 ml di sciroppo di granatina. Le dosi corrette anche se il 7 aprile non vi trovate in Polinesia.
Da Doctor a Doctor n 1
Una confessione: se il cocktail Doctor sia stato dedicato a un medico in particolare o, se invece, era semplicemente considerato una sorta di panacea per tutti i mali, questo non è dato saperlo. L’unica cosa certa è che da un cocktail chiamato Doctor sono nati anche gli altri, più o meno con lo stesso nome. Originato, si crede, in età pre-proibizionista la sua ricetta scritta appare per la prima volta nella guida Recipes for Mixed Drinks del 1917 di Hugo R. Ensslin in cui si mescolava semplicemente lo Swedish punsch a del succo di lime.
World Health Day: il Doctor e le più importanti guide di cocktail della storia
Raccontato nel libro di Robert Vermiere del 1922, dove abbandonato l’uso del lime, si univano una parte di succo d’arancia e una di succo di limone, il Doctor continua la sua “carriera” entrando nelle guide di Harry McElhone, Harry’s – ABC of Mixing Cocktails del 1927, e nel 1936 in quella del collega Frank Meier, The Artistry of Mixing Drinks.
Poteva non parlare Trader Vic? Assolutamente no, tanto che nel suo Trader Vic’s Bartender’s Guide ne riporta due varianti. Quella più nota calcola 45 ml di rum jamaicano, 45 ml punch svedese e 20 ml succo di limone.
Nel 1948 David A. Embury, nel suo The Fine Art of Mixing Drinks, scrive la ricetta basic del Doctor n 1 che prevede invece di unire in parti uguali il succo di lime e il punch svedese. Stop. Insieme al n 1 vi elenca uno dietro l’altro anche il 2, il 3 e il 4. Gemelli diversi che partono da una base di punch svedese. Per festeggiare e brindare alla salute del mondo.