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Il Messico a Milano nella drink list di Iter

Si chiama Iter goes to Mexico ed è la drink list del fusion cocktail bar in via Mario Fusetti, a Milano. Dopo il viaggio alla scoperta dei sapori e dei saperi del Paese che più di tutti esplode di vita, la squadra di Iter mostra a tutti i drink lover le fotografie alcoliche che ha scattato durante questo viaggio. Ovvero, i suoi nuovi drink, tutti da provare.

Valigie pronte, Iter goes to Mexico

Mettiamo che stiate passeggiando sui Navigli a Milano. Guardate l’orologio e, neanche a farlo apposta, è l’ora dell’aperitivo. Il sole arde ancora nel cielo, e più vi riscalda il viso e più la sete si fa sentire. Sembra di essere in un vasto deserto messicano. Ma se in Italia è presto, in Messico invece che ore sono? Per scoprirlo, vi basterà solo girare l’angolo. Prendere per via Mario Fusetti e fermarvi subito all’1. Qui, c’è tutto il Messico di cui un italiano all’ora dell’aperitivo ha bisogno. È arrivata La nuova drink list Iter goes to Mexico.

Viaggiare a tavola

Iter è il fusion cocktail bar di Flavio Angiolillo e di tutto il gruppo Farmily. Iter è una sorta di spazio giramondo e, nonostante questo, non conosce né jet lag né fuso orario. Chi già ama frequentare questo gate della mixology sa bene come si viaggia qui dentro. Niente treni, niente aerei e niente monopattini – ma un drink, un piatto, il racconto di qualcuno che ha viaggiato.

Iter goes to Mexico, tappa fissa

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Il team del locale di via Fusetti gira sul serio e dopo le tappe in Olanda, in Estonia e in America (tanto per citarne alcune) oggi sbarca ai Caraibi con Iter goes to Mexico. Il risultato? Non un semplice menu, ma un itinerario. Con annesso diario di bordo.

Quest’ultimo è dappertutto: alle pareti, tra i tavoli, sul soffitto. Perché il bello di Iter è che è sempre un po’ un puzzle in costruzione, dove ogni pezzetto combacia anche se è diverso dagli altri. L’atmosfera è dunque quella di tutti i posti che la squadra ha visitato e che racconta addirittura oltre quello che riesce. Dal design alle proposte food & beverage, Iter è una tappa fissa, ma che intanto continua incessantemente a girare il mondo.

C’era una volta il Messico

Per i prossimi mesi, con Iter goes to Mexico, il locale porta tutti i drink lover nella bollente cultura messicana dove i distillati, le spezie, i tacos, la natura e la gente ardono tutte dello stesso spirito vivo e inconfondibile. Il cocktail bar di Flavio Angiolillo dedica piatti e drink ai personaggi della cultura pop messicana, spreme al meglio quella pianta d’agave che tanto piace, perché è da lei che si ottengono tequila e mezcal, che da Iter sono esaltati in modo originale.

La nuova drink list, Iter goes to Mexico

Iter goes to Mexico è il nome della drink list che alterna vino espumoso, cervezas, vino blanco, vino tinto ai drink creati ad hoc dai bartender – tra cui spiccano anche tre proposte analcoliche, i cocktail sin alcohol. Vale a dire Horchata, Champurrado e Agua de Jamaica.

Grandi classici rivisti in Iter goes to Mexico

Prima di segnalarvi le proposte più interessanti (e più creative) da bere all’aperitivo oppure after dinner, rassicuriamo i tradizionalisti, ossia tutti i drink lover che, al bancone, amano avere i loro punti fermi. Iter goes to Mexico è soprattutto la certezza di trovare i grandi classici della miscelazione messicana: rispondono all’appello il Margarita, il Paloma, Michelada e Chelada, il cocktail Clamato, il Tommy’s Margarita e infine El Retual del Campo.

Gli originali made in Iter

Se invece appartenete a quella categoria di drinker che non amano seguire una tabella di marcia e che avanzano spediti verso la scoperta, ecco per voi i cocktail messicani Made in Italy, anzi, Made in Iter, che proprio non potete perdervi.

Magdalena

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È un drink che omaggia una grande artista messicana grazie a ingredienti come guava (un frutto simile all’anguria, anche il gusto è simile al melone), pitaya (noto anche come frutto del drago), liquore alla rosa (che ricorda le corone di fiori sul capo di Frida) con chile poblano, ossia un peperoncino.

Murcielago

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Si tratta invece di una proposta alcolica che esalta il lato più tradizionalista del Messico. L’ingrediente principale è infatti un fermentato solitamente bevuto dai braccianti di agave, si chiama tepache, oltre ai fiori crisantemi. Il nome del drink è invece anche quello di un pipistrello, quello che impollina la pianta d’agave e perciò andava senz’altro celebrato con un drink.

Colpo di Taco

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Questo è un cocktail dove c’è senz’altro tanta “ciccia”, e non è tanto per dire. Infatti, la miscela si prepara con un brodo di carne e bitter all’ananas, e si ispira al famoso Taco del Pastor, farcito con ananas, carne e spezie. Completano questa interessante proposta alcolica cipolla e liquore al basilico.

Lophophora

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Se tra tutti i vostri amici voi siete senz’altro i mediatori del gruppo, magari non siete poi tanto diversi da quelli messicani per eccellenza: gli sciamani. E dunque, questo è il drink che fa al caso vostro. Il nome è quello scientifico della pianta del Peyote, nota per provocare allucinazioni. Il cocktail è realizzato con agave, salvia e coriandolo.

Il viaggio continua

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Come ogni viaggio che si rispetti, anche questo in Messico ha i suoi aneddoti. Sono altri quattro cocktail che sono realizzati con ingredienti insoliti o che omaggiano particolari festività, personaggi e canzoni. Per esempio, Cielito Lindo è un drink che si beve e che si canta che è una bellezza, essendo una canzone popolare del Messico. Questo cocktail è realizzato con mezcal, cocco, caffè e tamarindo. Impossibile non sentirsi dei mariachi dopo aver fatto un sorso.

Senza “grilli” per la testa con Iter goes to Mexico

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Nella drink list Iter goes to Mexico ci sono anche Rayo de Sinaloa, che era un bandolero messicano. Oppure, sempre per restare in tema personaggi popolari, il drink Suicide Dive che si ispira ai Luchadores, i lottatori messicani.

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La particolarità di questa miscela è la presenza di una nota birra bevuta da questi lottatori e, soprattutto, di grilli (spesso consumati in Messico).

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Infine, c’è il cocktail Bebida de los muertos che omaggia il famoso Dias de Los Muertos, una festività che, nonostante il nome, è coloratissima. Il drink è preparato con pianta Palo Santo (simbolo spirituale di questa ricorrenza), banana e latte. Che dire di più? Salud.

Immagini courtesy Iter Milano