Stanchi del solito gin? L’imperativo è uno: guardate al Giappone, provate Osuzu Gin. Seguendo l’antica tradizione nella produzione dei suoi shochu ma guardando ai gusti occidentali, nel 1998 la distilleria Kuroki Honten ha aperto la filiale di Osuzuyama. Qui, dal 2021 si produce in chiave moderna whisky, ma soprattutto uno speciale gin agricolo. Il distillato che fa del terroir e delle materie prime locali i suoi punti di forza, come sostiene Luca Rendina, co-fondatore di BereGiapponese e docente della Scuola Italiana Sake.
La carta vincente di Osuzu Gin
Se si potesse descrivere Osuzu Gin con una sola parola, quella sarebbe freschezza. Concepito per esaltare il luogo di provenienza, i suoi frutti e le botaniche, questo distillato è l’espressione più alta della natura. La distilleria Osuzuyama da cui proviene, all’interno della prefettura di Miyazaki, si trova (non a caso) nel cuore della foresta dove il cinguettio degli uccelli e il mormorio del ruscello vicino riecheggiano tra la montagna Osuzu e gli alberi di faggio, acero e quercia giapponese. La natura, dunque, non solo si unisce al processo di distillazione di questo gin, ma ne diventa ingrediente protagonista. Un elemento che rende i prodotti della distilleria Osuzuyama, sorella della prestigiosa Kuroki Honten, davvero speciali. Anche al di fuori dei confini giapponesi.
Osuzu Gin, distillato agricolo
“La Osuzuyama con Osuzu Gin ha fatto una scelta strategica che mira ad assicurarsi in primis l’accesso continuo all’acqua cristallina e dolce della fonte che scorre lì vicino. Ma c’è di più. Tutte le materie prime utilizzate provengono al 100% da fornitori locali, inclusa l’azienda agricola di famiglia che si estende su oltre 40 ettari. Questo è la garanzia di un gin aromatizzato con le botaniche locali e realizzato con prodotti agricoli, come le tipiche patate dolci della zona che gli conferiscono un gusto speciale. Perché Osuzu è un gin agricolo che abbraccia i trend occidentali”, sostiene Luca Rendina. Prodotto con botaniche di filiera corta, quasi interamente coltivate all’interno della prefettura di Miyazaki, Osuzu Gin rispetta i criteri di basso impatto ambientale e massimo rispetto per la natura.
“Entrando nello specifico dell’assaggio, ciò che rende diverso il gusto di Osuzu Gin dagli altri è la presenza di ginepro e sansho locali che arricchiscono le note dolci di quelle patate raccolte ai piedi del monte Osuzu e quelle più fresche degli agrumi, comprese scorze e foglie, a cui si uniscono zenzero e pepe giapponese. Distillati in alambicco discontinuo ognuno di questi elementi naturali rilascia al gin della Osuzuyama un sapore morbido e vivace che piace e incuriosisce anche i puristi della miscelazione”, continua Rendina.
Distillati sostenibili
L’azienda Kuroki Honten, di cui la Osuzuyama è parte, si fa promotrice della sostenibilità. Un impegno che si riflette nella realizzazione e produzione dei suoi distillati. Il gin, ma anche il whisky e lo shochu sono prodotti con tuberi, cereali e lievito locali, lasciati poi riposare in varietà di legni autoctoni che compongono le botti.
Shinsaku Kuroki, quinta generazione della sua famiglia a gestire le distillerie, coltiva la maggior parte delle materie prime usate per ogni suo prodotto all’interno dei 43 ettari di proprietà. Il resto proviene tutto localmente, dalla prefettura di Miyazaki. Inoltre, la produzione dei distillati avviene a scarto zero, ovvero restituendo alla natura ciò che andrebbe buttato di patate e orzo, trasformati in preziosi fertilizzanti organici.
Il Gin & Tonic con Osuzu Gin
Assaggiare Osuzu Gin in purezza è consigliato, ma se amate i cocktail provatelo unito alla tonica. Per una bevuta fresca e fuori dagli schemi è ideale nel Gin & Tonic a cui si richiede di far esprimere il meglio di un piacevolissimo retrogusto agrumato, alternato da colpi di scena affidati all’alcol di patate, botaniche e spezie. Se volevate sostituire il solito gin, ora sapete cosa scegliere.
Immagini courtesy BereGiapponese
