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Whiskey Sour, l’evergreen perfetto per l’estate

Quando il termometro sale e l’asfalto ribolle, c’è un cocktail che sa come rinfrescare lo spirito. È il Whiskey Sour, un evergreen della mixology che da anni si sta ritagliando un posto d’onore nelle serate estive, dimostrando che il bourbon può essere protagonista della bella stagione. Ma dietro ogni goccia del distillato che cade nello shaker, c’è una storia di famiglia, tradizione e ricerca che merita di essere raccontata. Perché non è Whiskey Sour senza Wild Turkey Bourbon.

Whiskey Sour e Wild Turkey Bourbon, un distillato senza tempo

Non c’è Whiskey Sour senza un ottimo bourbon. E le espressioni più autentiche provengono dal Kentucky. Nel cuore di questo Stato, dove le colline ondeggiano verdi e i cereali crescono alti, i Russell custodiscono i segreti di Wild Turkey Bourbon. Jimmy, Eddie e Bruce Russell incarnano l’importanza delle radici e il grande valore delle tradizioni di famiglia trasformando il loro bourbon e suoi tempi di maturazione in una leggenda tutta americana.

Ecco, il segreto del Whiskey Sour risiede proprio nell’equilibrio perfetto tra la robustezza del bourbon dei Russell, con il suo mash bill ricco di segale che conferisce note speziate, e la freschezza agrumata del limone appena spremuto. Un cocktail semplice quanto incredibilmente buono. «Questo drink è il sour per eccellenza», spiega Riccardo Pennacchia, Brand Ambassador Wild Turkey, «dove le note agrumate del limone esaltano la freschezza e la piacevolezza del drink, rendendolo ideale con il caldo».

Wild Turkey Bourbon, con il suo 75% di mais, 13% di segale e 12% di orzo maltato, offre un ingresso dolce in bocca che si evolve in un finale secco e speziato. «Grazie a Wild Turkey, il Whiskey Sour non è mai troppo dolce», precisa Pennacchia, «perché il cocktail si porta dietro tutta la parte del mash bill contenuta nel bourbon che dona una chiusura speziata e secca, rendendo la miscela super avvolgente e rotonda». Il profilo complesso del cocktail trova poi il suo complemento perfetto nello sciroppo di zucchero e nel succo di limone fresco, creando quella che gli esperti chiamano la trinità del sour.

Una ricetta e i suoi segreti

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Le proporzioni nel Whiskey Sour sono sacre: 60 ml di Wild Turkey Bourbon, 30 ml di succo di limone e 20 ml di sciroppo. Ma qual è la vera firma di stile? L’aggiunta opzionale di albume o, meglio ancora, di un emulsionante vegetale, che regala al cocktail una texture vellutata e cremosa, trasformandolo da drink a esperienza multisensoriale. «Nulla vieta di realizzarlo senza», sottolinea Pennacchia, «ma quella parte cremosa cambia proprio la texture e lo rende soffice al palato».

E per chi teme che l’uovo possa “appesantire” il drink nelle calde serate, la buona notizia è che il mondo della mixology non si ferma: «Ormai siamo nel 2024, esistono dei foamer totalmente vegetali e vegani che riescono ad avvicinarsi molto alla compattezza dell’uovo, eliminando il problema dell’odore soprattutto in estate». Il tocco finale poi è dato da un paio di gocce di aromatic bitter e una spruzzata di olio essenziale di limone fresco sul bordo del bicchiere. «Immaginate», suggerisce il brand Ambassador Wild Turkey «appena si avvicina il naso al calice arriva questa parte fresca di aromi naturali di limone, più quella speziata e complessa del bitter. Per poi all’assaggio ritrovarsi il palato invaso da una cremosità senza pari».

Le caratteristiche del Whiskey Sour

Versatile come pochi, il Whiskey Sour si presta a essere servito sia nell’elegante coppetta da cocktail – per una bevuta più rapida e rinfrescante – sia on the rocks in un tumbler basso, dove il ghiaccio prolungherà il piacere migliorando l’esperienza.

«Come spiego sempre durante le masterclass, la coppa è ideale in estate soprattutto, per una bevuta un po’ più veloce. Mentre se viene servito on the rocks, il cocktail permette di prendersi un po’ più di tempo nella bevuta senza scaldarsi troppo», rivela Pennacchia che da aprile ha dato il via al Whiskey Sour on Tour, un vero viaggio lungo l’Italia in visita ai locali che fanno parte della Wild Turkey Family.

Perché il bello del Whiskey Sour, come nella tradizione di Wild Turkey, è che non si ferma e, nel classico, si innova. Visto come un trampolino di lancio per la creatività dei bartender, viene messo in risalto proprio dal tour del brand ambassador. «Lo schema limone, zucchero e bourbon può essere modificato. Si può utilizzare un altro sciroppo o un altro agrume, l’importante è non cambiare il distillato», spiega il brand ambassador. «La ricetta classica è interessante perché è facilmente twistabile. Basta andare a modificare un elemento per creare un drink totalmente nuovo con una firma personalizzata».

Un twist per l’estate

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Ed ecco che nascono varianti come il Mango per Sogno ideato da Riccardo Pennacchia con uno sciroppo di mango al posto dello zucchero e un’aggiunta di un liquore piccante, al posto dell’angostura. «È un drink che sta piacendo molto», rivela il bartender, «perché quando fa caldo, il mango, insieme al limone e al bourbon, invoglia subito la richiesta da parte del cliente».

Il Whiskey Sour on Tour e i locali della Family

La versatilità del cocktail è al centro anche del Whiskey Sour on Tour, un’iniziativa che sta portando il classico drink e le sue reinterpretazioni in giro per l’Italia. «Siamo partiti dal Lovecraft di Firenze e visiteremo in tutto 25 locali entro agosto.

L’obiettivo è di raccogliere un twist del Whiskey Sour da ogni membro della Wild Turkey Family in vista del National Bourbon Heritage Month di settembre in cui ogni giorno sveleremo un twist della Wild Turkey Family sul Whiskey Sour», continua Pennacchia.

Al momento ha incontrato i bartender di Daisy – American Garden e Bob a Milano, Twenties Cocktail Club di Albenga, Malkovich Cocktail Bar di Genova e Jigger – Spiriti e Cucina di Reggio Emilia. E poi i team del Jigger Mixology Experience di Pavullo nel Frignano, vicino Modena, Jibo’s di Treviso, Mor Cocktail di Trieste, Bohème Mixology Bar di Catania e People Drink Emotion di Terni.

E ancora, i professionisti del bancone della Salumeria 48 a Napoli, Old Tom a Pidemonte Matese, Archivio di Verona, Cavò Lieviti e Distillati di Senigallia, Out Of di Ancona, Jerry Thomas di Roma e Tato’s Cocktail bar & bistrot di Monopoli.

Tra masterclass e blind tasting

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Ma il tour di Wild Turkey non è solo cocktail. È anche formazione e blind tasting. Una nuova masterclass, dedicata ai membri della Wild Turkey Family, racconta la storia americana e come si intreccia alla perfezione con il mondo del bourbon. Wild Turkey, essendo un prodotto autentico proveniente da una delle poche distillerie sopravvissute al Proibizionismo, si lega alla storia del bourbon e quella americana in maniera eccezionale coinvolgendo professionisti e consumatori.

«Durante questi eventi realizziamo anche delle degustazioni per i clienti, dove tre prodotti Wild Turkey vengono serviti senza etichetta per spiegare come i master distiller Eddie e Jimmy Russell riescano, nonostante lo stesso mash bill, a creare sempre prodotti unici».

Il tour piace anche ai bartender: «È un progetto che sta raccogliendo tantissime soddisfazioni», confida il brand ambassador Wild Turkey. «La nuova masterclass sta entusiasmando i bartender perché entra nel dettaglio della storia del bourbon grazie anche ad alcuni aneddoti svelati. Come l’origine della misurazione in proof degli alcolici negli Stati Uniti, che si lega al vecchio test della polvere da sparo quando, ai fini della tassazione dopo la Guerra d’Indipendenza, serviva a calcolare la gradazione alcolica dei distillati». Sono questi dettagli, queste storie che trasformano un semplice drink in un’esperienza. Ed è questo che rende il Whiskey Sour un ambasciatore di cultura americana, un ponte tra passato e presente.

L’alternativa dell’estate

Dunque, che ora siate seduti su una terrazza al tramonto o vi stiate godendo una serata in giardino, il Whiskey Sour con Wild Turkey è pronto a diventare il vostro compagno delle notti d’estate. Un sorso, e capirete perché questo classico non passa mai di moda. Perché sa reinventarsi, stagione dopo stagione, rimanendo fedele a sé stesso. Proprio come l’estate, che torna sempre seppur diversa ogni volta. Proprio come la famiglia Russell, che di generazione in generazione, mantiene vivo lo spirito di Wild Turkey.

Immagini courtesy Wild Turkey