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Séverine Frerson, rigenerare dalla terra al bicchiere

Per Séverine Frerson essere l’ottavo Chef de Caves di Perrier-Jouët in duecento anni significa trovare il giusto equilibrio tra pratiche produttive e sostenibilità, restando fedele allo stile della Maison e portando al contempo il suo tocco personale.

Séverine Frerson e le donne della Champagne

«Le donne hanno sempre avuto un ruolo importante nella regione della Champagne, come la co-fondatrice Rose-Adélaïde Jouët, di carattere e indipendente, proprio come me», svela la direttrice della cantina che, fin dal suo ingresso in Maison, ha puntato sull’introduzione della viticoltura rigenerativa per rispondere alla crescente attenzione verso la biodiversità, imprescindibile per creare un vino di qualità.

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«Si tratta di un progetto che richiede tempo, ricerche e sperimentazioni. Per la produzione di uno champagne di eccellenza servono pazienza e dedizione: ci vuole audacia per impegnarsi in una visione così a lungo termine». La stessa che, nel 1811, portò i fondatori della Maison a scegliere lo Chardonnay, ai tempi poco utilizzato, come firma distintiva per Perrier-Jouët e ancora protagonista in Perrier-Jouët Belle Epoque Blanc de Blancs, racchiusa nella celebre bottiglia decorata con motivi floreali e che «con la sua raffinatezza e la meravigliosa consistenza setosa, associo a un’orchidea bianca, il mio fiore preferito», svela Séverine.

L’impegno verso la viticoltura rigenerativa

La coerenza nello stile delle cuvée della Maison passa attraverso la qualità delle vigne e, secondo la Chef de Caves, è legata a stretto filo alla fertilità dei suoli. «I fondatori di Perrier-Jouët già sottolineavano l’importanza di un lavoro in armonia con la natura e l’ascolto del terroir. Per questo motivo abbiamo ottenuto la certificazione di Viticoltura Sostenibile in Champagne e HEV (High Environmental Value). Considerando l’ecosistema nella sua interezza, stiamo puntando a convertire il 100% dei nostri vigneti entro il 2030 attraverso le biomasse, le coperture floreali, la creazione di corridoi verdi e la vitiforestazione, iniziata già dieci anni fa piantando arbusti e siepi tra i vigneti. Stiamo lavorando in questa direzione anche con i nostri viticoltori partner, poiché lo sforzo deve essere collettivo».

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Una visione di insieme che si traduce nella convivialità della degustazione, apprezzata anche da Pierre-Nicolas Perrier e Rose-Adélaïde Jouët, che amavano ricevere visitatori e presentare loro le nuove cuvée. «Non assaggerei mai lo champagne da sola, è un’esperienza che voglio sempre condividere con gli altri. Con un Perrier-Jouët Blason Rosé e una costata di manzo durante un barbecue estivo con la mia famiglia e gli amici; un delicato Perrier-Jouët Blanc de Blancs per un fresco aperitivo; oppure Perrier-Jouët Belle Epoque 2015, la nostra ultima release. Un vino eccezionale che rivela finezza e complessità, con note di fiori, frutta e spezie, che conservo per i momenti che voglio ricordare».

Tratto dal magazine cartaceo di Coqtail – for fine drinkers. Ordinalo qui