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Direct Martini, una guida per gli esperti

Dove bere un Direct Martini perfetto? È quello che si sono chiesti Daniele Poggi e Francesco Pelagi, creando una guida che mappa i migliori locali del mondo che lo servono.

Direct Martini, la pagina Instagram per chi vuole bere bene

«Trovare un Direct Martini fatto bene è praticamente impossibile, se non sai dove andare»: parola di Daniele Poggi, discografico di professione, bevitore per passione e autore insieme a Francesco Pelagi di una guida ai locali che servono questo drink nella maniera corretta. Prima di loro due nessuno aveva pensato di fornire indicazioni specifiche agli appassionati. Da un paio di mesi il vuoto è stato colmato grazie a una pagina Instagram che è diventata un punto di riferimento per la tribù dei Martiniani (@directmartini).

I segreti per un Direct Martini perfetto

Il Direct Martini, chiamato anche Naked Martini, «è il cocktail più elegante», dice Poggi, ed è una variazione del classico Dry Martini. Si serve direttamente nella coppetta, senza passare dal mixing glass e dal contatto con il ghiaccio, che porta inevitabilmente a una diluizione.

Deve essere molto secco (necessita quindi di poco vermouth) e molto freddo: gin e bicchiere devono essere conservati nel congelatore. Accorgimenti forse già sperimentati nella prima metà del XX secolo, ma che si affermano definitivamente negli anni Ottanta, complice il lavoro di Salvatore Calabrese presso il Dukes Hotel Bar di Londra. Da qui i criteri di valutazione adottati da Poggi e Pelagi nella loro guida: «La coppetta dev’essere tenuta nel freezer e quindi congelata, non raffreddata con il ghiaccio. Il vermouth può essere vaporizzato oppure gestito con la tecnica in and out, messo sui bordi della coppetta, girato e poi tolto dal bicchiere: lo fanno così al Dukes. Il gin dev’essere conservato ad almeno 22 gradi sotto zero e deve essere servito direttamente nel bicchiere, con l’aggiunta di un’oliva o di una scorzetta di limone a seconda dei gusti».

Non solo ingredienti di qualità

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Daniele Poggi, location Fuorimano OTBP, foto di Alberto Blasetti, riproduzione vietata

Va da sé che gin e vermouth sono richiesti della massima qualità. Ma contano anche gli aspetti di contorno: «Con il Direct Martini è importante la ritualità della preparazione, l’eleganza del posto, come viene raccontato, quale musica si ascolta». Caratteristiche che determinano l’ingresso nella guida di Poggi e Pelagi, oppure l’esclusione.

Non c’è spazio per le recensioni negative. Se un cocktail non li convince il bar non verrà segnalato, e pace: niente polemiche, niente risse telematiche, solo indicazioni su dove trovare il meglio. Esistono piccole eccezioni, per esempio un paio di locali periferici, sconosciuti, dal look spartano. All’apparenza sono lontani dall’eccellenza e invece capaci di sorprendere con un Direct Martini di tutto rispetto. In questo caso l’ingresso nella guida è avvenuto comunque, nonostante gli elementi di contorno un po’ così.

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Immagini credits Alberto Blasetti, location Fuorimano OTBP, riproduzione vietata