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Death in the Afternoon, il cocktail di Hemingway

Ernest Hemingway ha scritto libri importanti, ha bevuto assai e ha pure inventato un cocktail: è fatto con champagne e assenzio, e si chiama Death in the Afternoon. Si aggiunge agli altri drink prediletti dal famoso scrittore. Su tutti il Mojito (da bere preferibilmente presso La Bodeguita di Cuba) e il Daiquiri (presso El Floridita, sempre a Cuba).

Death in the Afternoon, la storia

La prima pubblicazione della ricetta risale al 1935, all’interno del libro So Red the Nose, or Breath in the Afternoon. L’editore Farrar & Rinehart aveva pensato di contattare trenta celebrità, fra scrittori e scrittrici, e chiedere loro di inventarsi un cocktail e di chiamarlo con il nome di una loro opera.

Ci sono ad esempio Edgar Rice Burroughs con il suo Tarzan, Virginia Faulkner con The Barbarians e Margaret Ayer Barnes con Years of the Grace (dal romanzo premio Pulitzer). L’onore di aprire il ricettario spettò a Ernest Hemingway, che decise di battezzare il suo drink Death in the Afternoon. Come il saggio pubblicato tre anni prima, nel 1932, e dedicato agli spettacoli di tauromachia in Spagna (titolo italiano: Morte nel pomeriggio).

Una burrasca, una nave da salvare, un drink da inventare

Hemingway arricchisce la ricetta con un aneddoto sulla sua creazione. I protagonisti sono cinque. Due sono noti: lo stesso Hemingway e il capitano Edward Saunders, soprannominato Bra. Gli altri tre sono ufficiali della H.M.S. Danae, un incrociatore leggero della marina britannica. In un momento non meglio specificato, una burrasca travolge il peschereccio del capitano Saunders e lo fa incagliare.

Hemingway e i tre ufficiali senza nome si arrabattano per sette ore prima di riuscire a liberare la barca: per alleviare la fatica si mettono a fantasticare su cose buone da bere. Proprio in quest’occasione nasce il Death in the Afternoon.

I dettagli del racconto non sono sufficienti a identificare una precisa data di nascita. Parliamo sicuramente di un periodo successivo al 26 gennaio 1918, quando fu varata la H.M.S. Danae (H.M.S. sta per Her/His Majesty’s Ship). Forse possiamo restringere il campo agli anni che seguono il 1921, cioè dopo il trasferimento di Hemingway a Parigi e quindi il probabile incontro con l’assenzio. Più di così non si può dire.

La ricetta del Death in the Afternoon cocktail

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Credits Julie Couder per Coqtail, location Ceresio 7 Milano

So Red the Nose, or Breath in the Afternoon utilizza come unità di misura il jigger, che corrisponde a 44,36 millilitri. Per comodità abbiamo arrotondato a 45. Segnaliamo inoltre che alcune fonti specificano di utilizzare uno champagne brut (Hemingway non raccomanda un dosaggio in particolare), mentre altre suggeriscono una scorza di limone come guarnizione (Hemingway non la mette). A voi la scelta.

Ingredienti

  • 45 ml assenzio
  • champagne quanto basta

Preparazione

Prendere un calice da champagne e versare l’assenzio. Poi, con le parole di Ernest Hemingway, «aggiungere champagne ghiacciato fino a raggiungere la giusta lattiginosità opalescente. Bere da tre a cinque di questi drink, lentamente».

Garnish

Nessuna.

Foto di Julie Couder per Coqtail, location Ceresio 7 Milano – riproduzione vietata