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L’alveare di Gucci Giardino

Un cocktail bar che funziona è come un alveare. È «un ecosistema caratterizzato dalla massima collaborazione e cooperazione, in cui ogni membro è fondamentale». Una verità ancora più evidente quando occupi la posizione di ape regina. È il caso di Martina Bonci, e su questa cosa dell’ape torneremo fra qualche riga.

Martina Bonci e il team di Gucci Giardino

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Martina Bonci bar manager di Gucci Giardino

Martina è la bar manager del «il primo Gucci bar al mondo, quello che la maison ha deciso di aprire per completare l’ecosistema di Piazza della Signoria a Firenze», dove ci sono una boutique esclusiva, un museo, un ristorante griffato Massimo Bottura e, dal 14 febbraio 2022, un locale dove fare colazione, bere drink e godersi aperitivi, light lunch e light dinner. Appunto, Gucci Giardino.

Qui Martina Bonci dirige le danze affiancata da collaboratori fidati, e si sente «molto fortunata» ad averne di così validi. «È sempre più difficile trovare persone che siano motivata e che vogliano far parte in maniera attiva di un team». Dalle parole ai fatti, la nuova drink list è nata per dare spazio a ogni membro dell’alveare: «Tutti hanno scelto una tipologia di drink che li rappresentasse e un distillato. Poi abbiamo creato i cocktail in base alle diverse personalità della squadra, con i loro pregi, difetti e particolarità. Quindi ogni nuovo drink è ispirato a un membro del team».

Il drink di Martina Bonci

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Queen Bee, il drink ispirato a Martina Bonci

Anche Bonci ha il suo: si chiama Queen Bee. Ape regina. Perché è lei che conduce l’orchestra, ma non esiste da sola, in quanto parte di un gruppo: «Studiando abbiamo scoperto che l’ape regina, da piccolissima, non ha lo stomaco e per nutrirla le api devono masticarle il cibo. Esempio un po’ forte, ma efficace per dire che io non sarei niente se non avessi un team che mi supporta e sopporta. L’idea della cooperazione all’interno del bar è la stessa dell’alveare: ognuno di noi sa qual è il suo compito e lo svolge nel migliore dei modi».

Fra gli ingredienti del Queen Bee non potevano mancare miele e propoli, ma c’è anche il ricordo di un viaggio in Repubblica Dominicana, «dove platani ne crescono tantissimi e dove ho assaggiato un mango come non ne avevo mai mangiati prima». Quindi la ricetta prevede miele, propoli, limone, bourbon infuso alla banana, vodka infusa al mango e milk washing di yogurt greco e ananas. E il pairing proposto è con una rivisitazione del croque-monsieur a base di pane bianco, spalla cotta, Parmigiano Reggiano e besciamella.

I pairing di Gucci Giardino

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Il cocktail Level 256 accompagnato dal Toscana Burger

Altri due esempi dalla drink list, per ingolosire. Il primo richiama i videogiochi arcade degli anni Ottanta: è il Level 256, «in onore al livello in cui l’originale Pac-Man crashava per colpa di un bug». Si prepara con gin, vermouth, blue curaçao, limone, bitter e una vaporizzata di assenzio. La guarnizione prevede un piccolo Pac-Man, sopra il cubetto di ghiaccio. Il Level 256 si sposa benissimo con il Toscana Burger: una tartare di chianina IGP con maionese all’aceto balsamico e salsa verde.

Chi si ferma è perduto

Infine, terzo e ultimo esempio: il cocktail Chi si ferma è perduto, «una sorta di twist tra un Tommy’s Margarita e un Margarita, perché usiamo tequila blanco e un distillato di canna da zucchero super speziato. Poi rosolio di bergamotto e una parte dolce data da uno sciroppo di foglie di menta e limone». Pairing ideale una tartare di chianina IGP, gambero rosso di Mazara del Vallo, succo di mela verde, uova di salmone, sciroppo d’acero e salsa di soia. Va da sé che questi pairing non sono fissati per sempre nella roccia.

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Tartare di Chianina abbinata al cocktail “Chi si ferma è perduto”

Sono suggerimenti, non imposizioni. Certo, nascono da persone che sanno di cosa parlano. Ma, come dice ancora Bonci, l’ultima parola spetta sempre al cliente: «Noi siamo al servizio delle persone che vengono a farci visita e devono sentirsi libere di trovare un sapore o un qualcosa che sia nelle loro corde». Ovviamente con anche proposte vegane, vegetariane e «piatti riadattabili alle varie intolleranze».

Articolo tratto dal magazine di Coqtail – for fine drinkers. Ordinalo qui

Immagini courtesy Gucci Giardino