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Il segreto è svelato: il nuovo 1930 apre al piano inferiore di Mag La Pusterla

Lo speakeasy milanese lascia la sua vecchia location in via Sottocorno per trasferirsi nel seminterrato di Mag La Pusterla, altro locale di Farmily Group capitanato da Flavio Angiolillo, Benji Cavagna e soci. Tante le novità, a partire da una drink list che gioca tra solido e liquido, con contaminazioni tra bar e cucina e un jukebox che è già il più instagrammato di Milano.

Il nuovo 1930 Cocktail Bar svela il suo indirizzo

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Basta segreti. Dopo oltre un mese di hype, passaparola e soffiate, finalmente il team del 1930 ha reso noti i nuovi piani per il pluripremiato locale all’interno della lista dei World’s 50 Best Bars. L’indirizzo di via Sottocorno – rimasto segreto fino a poche ore fa, quando un grande mercatino ne ha svuotato la vecchia sede per un ultimo addio da parte degli aficionado – ha cambiato per sempre le regole del buon bere a Milano, portando le atmosfere del proibizionismo in città, insieme a drink list sperimentali.

Oggi, con un naturale processo di evoluzione, il bar abbandona la sua atmosfera d’antan per appropriarsi di uno stile più contemporaneo. Per prima cosa, trasferendosi al piano inferiore di un altro indirizzo del gruppo Farmily, Mag La Pusterla, in un luogo dal design raffinato dove le pareti con mattoni a vista dialogano con marmi, rattan e opere d’arte. Poi, continuando il suo processo di sperimentazione e sovvertendo le regole canoniche della mixology, con un menu dove le ricette della cucina entrano dentro i cocktail e viceversa, proponendo sapori inediti.  

Anche le divise sono differenti, disegnate su misura con tessuti Loro Piana hanno giacche color mattone che marcano una netta linea di separazione da quei gilet che ormai sono diventati un cliché.

Il design del nuovo 1930

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Due sale con volte a botte compongono il nuovo locale, a cui si accede suonando il campanello e varcando una porta scura. La prima, accoglie il bancone realizzato su misura, con frontale rivestito in rattan e top in marmo bianco, dove gli ospiti possono accomodarsi e dialogare con i bartender. Tutto intorno, i tavoli con la stessa finitura marmorea sono disposti di fronte a nicchie ben organizzate per contenere libri e bottiglie, circondate da fotografie d’autore appese alle pareti.

La seconda stanza è dedicata ai fumatori e alterna poltrone e tavoli alti con coffee table, mettendo in bella mostra un jukebox che è già protagonista dell’intrattenimento del bar. Al suo interno si trovano vinili d’epoca che, con il passare dei mesi, si alterneranno ad altri dischi scelti personalmente da Angiolillo e Cavagna.

Al ristorante o al bar?

La drink list spiazza alla prima lettura. Suddivisa come il menu di un ristorante, ha una sezione dedicata ad antipasti, poi a primi, secondi e dolci, con un intermezzo di “unforgettables” direttamente in arrivo dalla cucina. Questa commistione inusuale non è soltanto uno stratagemma per presentare in modo diverso l’elenco dei drink, ma rispecchia anche la natura dei cocktail che uniscono materie solide e liquide, mettendo in comunicazione diretta il bar e la cucina.

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Come con Hummus, che si presenta quale versione low alcol del celebre antipasto. Per realizzarlo il bar team produce un distillato di paprika fumicata che dona una nota speziata e lo unisce al whisky e a un distillato di olio d’oliva che regala corpo al sorso. Conclude un’orzata realizzata con ceci e frutta secca tra cui pistacchio, nocciole, noci e mandorle, con l’aggiunta di sesamo e tahina. Servito in un bicchiere che ricorda la ciotola tipica di questo piatto, il drink porta con sé suggestioni mediorientali e viene decorato con paprika e olio.

I cocktail si mangiano con il cucchiaio

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Tra i cocktail più divertenti della lista c’è l’Affogato al caffè, realizzato in collaborazione con una nota insegna artigianale milanese che produce un gelato al panettone. Servito in una coppetta con tanto di cucchiaino, viene letteralmente ricoperto dalla parte liquida del drink, mantenuta a temperatura calda e versata sulle palline ghiacciate. Si tratta di una miscela che ricorda un Espresso Martini e un Daiquiri, anch’essa in versione low alcol, alla cui base ci sono un rum giamaicano, un pimento by 1930 e due prodotti di Tripstillery: Tabacchino, ovvero un nocino con un tocco di tabacco e Corretto, liquore a base caffè.  

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Infine, la Parmigiano Colada è un twist sul classico cocktail all’ananas che mantiene la sua base di rum. Il frutto tropicale è presente in due versioni: con un cordiale infuso al pepe bianco di Sarawak che dona un sentore speziato e con olio al tartufo. Conclude una schiuma al parmigiano che aggiunge sapidità e rende più complesso il sorso, con un interessante gioco di texture.

Come si accede al nuovo 1930

Adesso che l’indirizzo è svelato, accedere al 1930 potrebbe essere più semplice di prima. I 193 affezionati che hanno ricevuto la loro tessera da associati possono prenotare un posto a sedere al locale. Per gli altri, è necessario recarsi da Mag La Pusterla e attendere che si liberi una seduta, rilassandosi nell’attesa al piano superiore.

Con il 2025 inizia così la nuova era del 1930, che invece di continuare a nascondersi svela la sua vera essenza agli appassionati di cocktail. Perché in fondo, chi è che mai riuscito a mantenere un segreto?

Immagini courtesy Farmily Group