Bolle di pura raffinatezza derivate da un delicato equilibrio, realizzato con pazienza e precisione. È l’essenza dello champagne. Semplice quanto unico. Sparso tra i cinque distretti della regione omonima, dove i vigneti si estendono su dolci colline calcaree, ogni champagne racconta una storia a sé.
È qui che entra in gioco l’arte della vinificazione che si fonde con la scienza della fermentazione, dando vita a quello che è universalmente riconosciuto come il re delle occasioni importanti, degli incontri speciali. Per tutti gli appassionati, ecco una selezione di 12 etichette da tenere in frigo a primavera.
Duval-Leroy Blanc de Blancs Prestige 2008

Si dice che il 2008 sia stata un’annata da ricordare per Duval-Leroy Blanc de Blancs Prestige, che celebra tutta la maestria dell’unica grande maison della Côte des Blancs. Questo Premier Cru, nato dai vitigni di sei villaggi Grand Cru, rivela tutta l’essenza dello Chardonnay. Affinato oltre dieci anni sui lieviti, con una piccola parte in legno, brilla dorato con un perlage finissimo. Il bouquet unisce fiori bianchi, agrumi e mandorle, mentre al palato offre profondità minerale e setosa eleganza. Uno champagne complesso, perfetto per un aperitivo a base di formaggi freschi.
Ruinart Blanc de Blancs

Chi è alla ricerca di un capolavoro di pura eleganza lo trova in Ruinart Blanc de Blancs. Frédéric Panaïotis, maestro delle bollicine, lo ha ideato con soli Chardonnay, ovvero quelli dei migliori terroir della Champagne. Dopo una vendemmia manuale e un’attenta vinificazione, il Blanc de Blancs riposa fino a 3 anni sui lieviti per sviluppare il suo carattere inconfondibile: un giallo paglierino dai riflessi giada che danza nel calice insieme a note di magnolia, agrumi e profumi esotici. Da provare con un versatile avocado toast o un elegante carpaccio di branzino.
Migliori Champagne, Dom Pérignon Vintage 2015

Nato da un’annata estrema, segnata da sole intenso e siccità, il Dom Pérignon 2015 si svela con una presenza sensoriale unica sul palato. La sua struttura è pulita e lineare, ed esprime naturale autorevolezza. L’esperienza gustativa si fa sempre più elegante a ogni sorso con lievi note amare che sostengono accenti fruttati, mentre aromi floreali e speziati emergono gradualmente. Questa annata rappresenta la perfetta risposta di Dom Pérignon alla sfida climatica di quell’anno, mantenendo però fede alla ricerca dell’unicità di ogni vendemmia.
Dom Ruinart Blanc de Blancs 2013

Il Dom Ruinart 2013 celebra una vendemmia eccezionalmente tardiva che ha regalato allo Chardonnay una particolare freschezza. Questo millesimato combina magistralmente i Grand Cru della Côte des Blancs e della Montagne de Reims, affinati per oltre 10 anni con l’innovativo tappo in sughero – intuizione che ha rivoluzionato lo stile della Maison. Nel calice brilla di oro intenso con riflessi verdi, al naso svela un bouquet di note tostate, frutta secca e agrumi, all’assaggio è un capolavoro di morbidezza che diventa progressivamente più complessa e salina.
Migliori Champagne, Bruno Paillard Grand Vintage – Assemblage 2015

L’Assemblage 2015 di Bruno Paillard è un Extra-Brut ottenuto dalla prima spremitura di Grand e Premier Cru di Pinot Noir (48%) e Chardonnay (42%), con il 25% vinificato in piccole botti di rovere antico. Dopo 7 anni, trascorsi ad affinare in cantina con inclusi 18 mesi dopo la sboccatura, presenta aromi di frutti rossi, agrumi, elicriso e liquirizia. Al palato è vivace, fruttato e salino, con note di scorza d’arancia candita e frutta nera. Il finale è lungo ed evolve verso cacao e frutta secca. La produzione? 21.571 bottiglie, 1.667 magnum e 50 jeroboam.
Moët & Chandon Collection Impériale Création No. 1

Per celebrare i 280 anni dalla nascita della maison, Moët & Chandon presenta la Collection Impériale Création No.1, base 2013, primo champagne di una serie che si arricchirà di nuove uscite ogni due anni fino al 300° anniversario nel 2043. Il No.1 è un brut nature che rappresenta l’espressione dell’alta enologia ottenuta dall’assemblaggio delle annate 2013, 2012, 2010, 2008, 2006, 2000 (con affinamento in rovere) e 2004 (sui lieviti). Giallo brillante, al naso è minerale, con note di cocco e vaniglia. Al palato invece è generoso, con un finale di fumo e liquirizia.
Krug Grande Cuvée 172ème Edition

Ecco la 172ª sinfonia di Krug. Dal sogno del suo ideatore Joseph Krug, nel 1843 nasce questa bolla che sfida un 2016 davvero capriccioso. Blend di 146 vini proveniente da 11 annate è composto da: 44% Pinot Noir, 36% Chardonnay, 20% Meunier, affinati 7 anni. Tra piogge eccessive e ondate di calore, la vendemmia ha dato uve straordinarie, arricchite dai vini di riserva (42%). Oro intenso al calice, possiede aromi che esplorano note di fiori, lavanda e mandorla, mentre al palato si esprimono agrumi e note mentolate molto persistenti.
Migliori Champagne, Dom Pérignon Vintage 2006 – Plénitude 2

Se c’è uno champagne che celebra il trionfo del tempo sulla materia questo è Dom Pérignon Vintage 2006 Plénitude 2 che, dopo quindici anni di evoluzione in cantina, raggiunge la sua “seconda vita”. Nato in un’annata di caldo tropicale, con alternanze climatiche tra sole e pioggia, ha richiesto una vendemmia lunga per catturare la piena maturità delle uve. La degustazione è un viaggio che, all’assaggio, offre equilibrio perfetto tra ricchezza e finezza, con una sottile amarezza che sostiene note di pesca, cedro e nocciole tostate.
Bruno Paillard Rosé Première Cuvée

Perfetto all’aperitivo, accompagna plateau di charcuterie e grigliate con la stessa facilità. È il Rosé Première Cuvée di Bruno Paillard, un Extra- Brut dalla spiccata finezza. La cuvée vede il Pinot Noir come protagonista, sia vinificato in bianco che in rosso, in blend con una percentuale non rivelata di Chardonnay. La sua complessità aromatica è arricchita dall’assemblaggio con vini di riserva di 25 annate dal 1985, in proporzioni fino al 50%, mentre la lunga maturazione prevede 3 anni sui lieviti e un minimo di 5 mesi dopo la sboccatura.
Milgiori champagne, Veuve Clicquot Rich Rosé

Veuve Clicquot Rich Rosé è una festa per le papille gustative. Il termine “rich”, comparso negli archivi della maison già nel 1876, oggi come allora indica lo champagne più dolce e ricco nel gusto. Il blend è seducente ed è composto da 50% Pinot Noir, 30% Meunier, 20% Chardonnay, arricchito dal 15% di vino rosso e 40-45% di vini di riserva che donano un equilibrio perfetto di note fruttate e agrumi. Da sorseggiare in terrazza o al mare, goccia dopo goccia regala intense sfumature di violetta, lamponi, ananas e spezie. Un’esplosione di sensazioni pensata per essere gustata super ghiacciata.
La Grande Dame Rosé 2015

Per chi ama il rosé questo è il gioiello della corona di Veuve Clicquot. La Grande Dame Rosé 2015 celebra l’audacia di Madame Clicquot, pioniera che nel 1818 rivoluzionò il mondo delle bollicine creando il primo rosé d’assemblaggio. Un superbo matrimonio: 90% Pinot Noir, 10% Chardonnay dai migliori Cru, arricchito dal 13% di vino rosso dal leggendario “Clos Colin” di Bouzy, ovvero 1,3 ettari di paradiso viticolo. L’annata 2015? Generosa di note di viole, frutti rossi e spezie piccanti per un tripudio preciso e puro di mandarino, lamponi e liquirizia.
Moët & Chandon Grand Vintage 2016

Il Grand Vintage 2016 di Moët & Chandon inaugura “A Tale of Sublimation”, trilogia della trasformazione. Simbolo della quiete dopo la tempesta, nasce da un’annata estrema per l’uva: inverno umido, primavera piovosa e con gelate, estate desertica. Maturato 7 anni, rivela aromi di pane tostato, nocciola, pan di zenzero e note di prugna e fiori d’arancio. Al palato risulta diretto e sapido, con effervescenza cremosa. Fatto con Chardonnay (48%), Pinot Noir (34%) e Meunier (18%) appare di un colore oro luminoso con riflessi verdi: a indicare come lo chef de caves della maison trasformi le avversità in armonia.
Tratto dal magazine cartaceo di Coqtail – for fine drinkers. Ordinalo qui