La parola aguardiente identifica un sacco di cose, anche molto diverse: dipende dalla nazione in cui ci troviamo. Siamo insomma di fronte a un termine che può generare confusione.
Aguardiente, la definizione
Aguardiente è un vocabolo delle lingue ibero-romanze: spagnolo e portoghese in primis. Lo troviamo dunque nella penisola iberica e nelle regioni del centro e sud America.
Unisce le parole agua e ardiente: significa cioè acqua ardente, o meglio “acqua che brucia la gola”. Indica un distillato e, nella sua accezione più vasta, la miscela di partenza può essere di qualunque tipo: frutta, cereali, patate, canna da zucchero. L’importante è che il passaggio in alambicco sia preceduto da una fermentazione, ma a parte questo vale quasi tutto.
L’aguardiente nel mondo
In Spagna e Portogallo, aguardiente è un termine ombrello. In base alla la normativa europea è un distillato che non contiene alcol aggiunto né sostanze aromatizzanti. A seconda della materia prima avremo aguardiente di vino, di frutta, di cereali e via così.
Se ci spostiamo nei paesi latino americani troviamo una definizione meno generica: in molti casi aguardiente è il distillato della canna da zucchero o della melassa. Esistono però distinzioni. Alcuni esempi: in Colombia è aromatizzato con l’anice, in Ecuador invece no, in Brasile ha cambiato nome nella prima metà del XVI secolo (diventando cachaça).
Caso a sé stante è quello del Cile, dove per aguardiente si intende un’acquavite di vinaccia: l’equivalente cioè della nostra grappa. A conferma del fatto che ogni Paese fa storia a sé.
Come si degusta

L’indeterminatezza viene in parte meno quando pensiamo alla degustazione. Un distillato si esprime al meglio quando sorseggiato con la giusta calma, in modo da apprezzarne la ricchezza organolettica, e senza raffreddarlo eccessivamente. Il ghiaccio è spesso meglio tenerlo a parte, in un bicchiere d’acqua, per alternare la bevuta.
L’eccezione è naturalmente rappresentata dai cocktail: in questo caso l’incontro ravvicinato è ammesso e persino incoraggiato. Vedi il caso dell’Aguardiente Sour (con succo di lime e sciroppo di zucchero), del Mototaxy (con rum agricolo e succo di pompelmo) e il Colombia Gimlet (gin, succo di lime e soda).