riccardo-soncini-amarobello-coqtail

Spirito d’impresa: dal bancone del bar alla produzione dell’amaro

A volte il bancone di un bar può essere un trampolino di lancio verso nuove frontiere imprenditoriali. Per Riccardo Soncini lo è stato. A 33 anni ha trasformato la sua abilità di bartender in un’avventura che va oltre la miscelazione di cocktail. Prima con l’apertura dei suoi locali e poi con creazione di AmaroBello, l’amaro che fonde la tradizione italiana della liquoristica con un gusto decisamente contemporaneo ed elegante.

Il bartender e imprenditore di AmaroBello

Riccardo Soncini oggi è un nome di rilievo del panorama del bartending italiano e internazionale. È la sua storia a parlare per lui. ‭«Quando si facevano le feste con gli amici a 15 anni, venivo sempre messo al bar a gestire i drink perché mi affascinava ogni tipo di miscuglio» racconta Soncini. «A 18 anni mi hanno regalato due corsi per bartender e da lì mi sono appassionato e specializzato».‬‬‬

disco-cocktail-bar-reggio-emilia-coqtail

Il salto dall’altra parte del bancone avviene a 24 anni, quando Soncini apre The Craftsman a Reggio Emilia. «Abbiamo portato in Italia nuove leve che all’epoca non viaggiavano e che oggi sono personaggi famosi del bar», ricorda con orgoglio. Dopo nove anni di successi, Soncini chiude però The Craftsman per aprire due nuovi locali: Disco, un cocktail bar ispirato alle discoteche, e Caboose, una birreria in stile vagone ferroviario. L’ambizione lo spinge oltre: «Reggio Emilia iniziava a starmi un po’ stretta. Volevo un progetto che potesse essere esportato all’estero e così ho pensato a creare un nuovo amaro. L’ingrediente immancabile al bar che parla italiano a tutti, appassionati e curiosi di qualsiasi età».

L’idea di AmaroBello

riccardo-soncini-brand-coqtail

È così che nasce AmaroBello, un amaro che vuole rappresentare l’Italia in chiave moderna con un nome facile e diretto. «Volevo proporre qualcosa del tutto nuovo. Un amaro contemporaneo, che si ponesse quasi sul confine della tradizione, ma che insieme rendesse omaggio e rappresentasse il gusto nostrano del bere di qualità. E poi l’aggettivo ‘bello’ unito al termine ‘amaro’ formano un binomio cosmopolita. Anche chi non conosce la lingua italiana sa cosa significano», sostiene Soncini.

Guardando al contenuto, AmaroBello si distingue per le sue note di chinotto e mandorla, accompagnate da sentori di rabarbaro, genziana, arancia dolce, bergamotto, melissa e fiori di sambuco che lo rendono particolarmente piacevole e adatto a qualsiasi bevuta. Con un tenore alcolico del 24%, si presta sia al consumo liscio, con ghiaccio e in miscelazione.

Il tour e i signature cocktail

negrello-cocktail-amarobello-coqtail

Dal bancone di Disco l’amaro di Soncini varca nuovi confini. «Per promuoverlo ho pensato di lanciare il tour AmaroBello Goes To che gira tutta Italia», una serie di eventi che andranno avanti per tutto il 2025 in diversi locali. Durante queste serate, viene proposta una drink list di signature cocktail che mettono in risalto le caratteristiche del prodotto.

sex-symbol-cocktail-amarobello-coqtail

Tra i cocktail c’è Negrello, un twist sul Negroni con AmaroBello, vermouth rosso e London Dry Gin. Poi c’è Bello e Tonico, una rivisitazione del Gin Tonic che all’Amarobello vede l’aggiunta di acqua tonica e scorza di limone. Si conta inoltre Bellissillin con Amarobello, liquore allo zenzero, scotch whisky torbato, honey mix e succo di limone fresco che richiama il classico Penicillin e, infine, Sex Symbol che il mixologist emiliano vorrebbe «far diventare un nuovo classico, preparato con Amarobello, vermouth rosso, bourbon, succo di limone fresco e servito in un’elegante coppa champagne».

Design ed eleganza

AmaroBello-packaging-coqtail

Se c’è un aggettivo che si associa bene ad AmaroBello, «è proprio la parola elegante. Il prodotto vuole infatti rappresentare la raffinatezza e lo stile del made in Italy. La bottiglia, l’etichetta, tutto richiama la classe italiana. Volevo allontanarmi da quella categoria di amari fatta da bottiglie scure ed etichette antiche, per proporre invece qualcosa di nuovo, sia nel gusto che nell’aspetto», aggiunge Soncini.

La bottiglia, in vetro riciclato con sfumature azzurre, richiama uno dei colori rappresentativi del nostro Paese. L’etichetta nera minimalista, disegnata dallo stesso Soncini, completa il look moderno del prodotto e lo rende riconoscibile a colpo d’occhio.

Il futuro degli amari

Guardando al suo futuro, Soncini è ottimista: «è un amaro giovane, ma già fa parlare di sé perché c’era la necessità di modernizzare la categoria con un prodotto dal gusto più morbido e piacione che segue i trend del mercato e le esigenze attuali dell’industry».

Soncini infatti punta a conquistare non solo il mercato italiano, ma anche quello internazionale rappresentando una nuova generazione di professionisti che uniscono l’arte dei cocktail alle competenze imprenditoriali.

Immagini courtesy AmaroBello