La pasta, simbolo indiscusso della cucina italiana, sta conquistando i banconi dei più esclusivi cocktail bar. Attenzione però: non impiattata, ma presentata in piccoli bite come un capolavoro in miniatura e una scultura commestibile che prende vita grazie alla stampa 3D. La sua forma? Creativa, ovviamente, che sfida l’immaginazione. La sua texture? Studiata al millimetro in modo da rivelare sapori in perfetta armonia con i più sofisticati cocktail d’autore. Il suo nome? Artisia.
Artisia, dal laboratorio al bancone
Mentre i cocktail si evolvono mirando sempre di più a stupire per l’essenza e il ricordo che lasciano, da tempo anche il food che li accompagna subisce una trasformazione radicale. Artisia, start up del Gruppo Barilla, sta scrivendo un nuovo capitolo nella storia dell’abbinamento cibo-cocktail. Trasformando la stampa tridimensionale in uno strumento di espressione gastronomica senza precedenti, Artisia parte dalla materia prima più elementare – semola e acqua – per approdare a creazioni che sembrano uscite da un laboratorio creativo del futuro.
La pasta 3D che cambia le regole del gioco

Conosciuta in precedenza come BluRhapsody, l’azienda ha recentemente completato un rebranding che riflette meglio la sua identità e missione. «Abbiamo deciso di adottare il nome Artisia perché volevamo che la nostra pasta parlasse di noi e che unisse la nostra passione del fare all’arte e all’artigianato», spiega Valentina Parravicini, corporate venture incubator senior manager di Artisia. «Il nostro prodotto trasforma l’aperitivo in un’esperienza di alta gastronomia che resta accessibile a tutti. Artisia rappresenta l’evoluzione del gusto contemporaneo, combinando la tecnologia 3D alla pasta. Quella buona, creata per un pubblico che apprezza l’eccellenza», ci tiene a sottolineare Parravicini.
Una nuova dimensione del gusto
Artisia rappresenta un approccio completamente nuovo all’idea di pasta. Le sue forme tridimensionali, con cavità, curve e texture sono studiate appositamente per “interagire” con il palato in modo inedito, offrendo un’esperienza di gusto che va oltre il semplice assaggio. «Questa versatilità nel design e nel sapore è data proprio dalla stampante 3D che porziona one bite perfetti, pezzi di pasta fresca essiccata leggerissimi, tra i 5 e i 7 grammi», continua Parravicini. E il procedimento produttivo rappresenta un cambiamento radicale rispetto ai metodi convenzionali: «Con la stampa 3D la pasta viene realizzata per estrusione in pochi minuti creando la forma desiderata, impostata dalla macchina».
Qualità e materie prime selezionate
Accanto all’avanzata tecnologia di produzione, Artisia non dimentica l’importanza della qualità degli ingredienti. La pasta è prodotta esclusivamente con semola di grano duro 100% italiano e acqua, mantenendo la semplicità che caratterizza la pasta di qualità. I colori «provengono esclusivamente da fonti naturali», prosegue la manager, «che ci consentono di ottenere risultati estetici elevati mantenendo l’autenticità del sapore».
Un nuovo elemento creativo per i bartender

Differenziarsi e giocare con la propria creatività sono anche elementi essenziali per i professionisti del bar che non cercano semplicemente un accompagnamento al cocktail, ma finger food originali che siano parte integrante dell’esperienza. La praticità della pasta 3D, che può essere gustata senza posate, la rende infatti particolarmente adatta al bancone. La sua flessibilità permette una preparazione e un servizio agile e immediato creando abbinamenti originali che dialogano con i drink serviti. «La pasta 3D diventa l’elemento a sorpresa che eleva un semplice aperitivo a un momento memorabile, offrendo ai bartender uno strumento in più per esprimere la propria visione gastronomica».
Artisia, dalla piccola produzione alla crescita globale
Con una domanda in costante aumento, Artisia ha investito in nuove tecnologie per espandere la propria capacità produttiva. «Con il cambio di nome è coinciso anche l’arrivo di nuova stampante ci ha permesso di aumentare la produzione. Se prima facevamo 9 pezzi in 5 minuti, adesso ne facciamo 36 in 4-5 minuti», rivela Parravicini. Ma, nonostante questa crescita «Artisia ha mantenuto un approccio artigianale». E incalza, «Dall’inizio siamo cresciuti del 130% nel segmento Horeca, mantenendo una presenza costante tra hotel, ristoranti, catering e bar. La richiesta da parte dei cocktail bar, in particolare, sta aumentando grazie al passaparola. I bartender vedono la nostra pasta, l’assaggiano e immaginano come potrebbe esaltare i loro drink».
La pasta personalizzata: firma distintiva del locale
Uno degli aspetti più interessanti per i bartender è la possibilità di creare formati personalizzati, vere e proprie “signature pasta” che diventano elemento distintivo del locale. «Per un evento di Torino abbiamo realizzato un gianduiotto di pasta che è stato farcito con una crema al gorgonzola, pera caramellata e zest di arancia. Per il Santa Cocktail Club di Firenze stiamo pensando a nuove forme personalizzate che lo rappresentino», racconta. Le possibilità creative sono pressoché illimitate.
Nuovi formati per nuove esperienze

I formati di pasta 3D di Artisia rappresentano una reinterpretazione audace di innumerevoli forme. «Abbiamo tre formati principali che sono i nostri nuovi hero item: lo spaghetto, la lasagna e il fagottino», spiega Parravicini.
«Questi sono formati che volutamente non hanno nomi in inglese, ma richiamano quelli tradizionali, completamente ripensati. Lo spaghetto è già avvolto e quando si cuoce non si srotola. Quindi, può essere mangiato con le mani. Il fagottino viene creato già chiuso, anche in cottura resta ben serrato e dunque ci si può sbizzarrire con qualsiasi ripieno. Della lasagna viene proposta la ricetta classica, che consiste in un boccone perfettamente bilanciato che sa ‘della pasta della mamma’. Oltre a questi tre prodotti di punta, Artisia offre formati più scenografici e artistici, come Sea Urchin, che richiama il guscio del riccio di mare, o Bloom, un bocciolo di rosa che può essere realizzato in diversi colori naturali. La versatilità di questi formati va oltre i confini della pasta salata, prestandosi anche a preparazioni dolci in modo sorprendente. Il bocciolo, per esempio, può essere farcito con ricotta alla vaniglia e lamponi, trasformandosi in un dessert raffinato che sfida ogni preconcetto sul ruolo della pasta nell’esperienza gastronomica», aggiunge Parravicini.
Perché la sfida per i locali oggi non è solo servire ottimi accompagnamenti, ma creare momenti che rimangano impressi. Ed è qui che la pasta 3D trova il suo spazio ideale. «L’oliva e le patatine con il drink le possiamo avere anche a casa. Ma se si vuole qualcosa di unico, la direzione è un’altra». Boccone dopo boccone, Artisia.
Immagini courtesy Artisia