Intreccio di storia millenaria e bellezze senza tempo, la Grecia è sinonimo di calda ospitalità e occupa un posto d’onore nella mappa della mixology contemporanea. La sua community unita e gli eventi di portata internazionale organizzati dal team di Babis Kaidalidis, hanno reso Atene un punto di riferimento per il buon bere e, da quest’anno, gli hanno affiancato Salonicco.
Atene, capitale del buon bere
La capitale greca è meta di pellegrinaggi da oltre 15 anni, grazie all’Athens Bar Show, che nel 2024 ha raccolto 17mila visitatori provenienti da tutto il mondo, offrendo una formazione di alto livello con oltre 90 seminari e masterclass – tra cui uno tenuto da Coqtail – insieme a più di duecento eventi organizzati in città. Due, tra tutti, sono i locali che hanno catturato l’attenzione di pubblico e addetti ai lavori.
The bar in front of the bar, con la sua doppia anima, ha registrato migliaia di presenze ogni sera, grazie a un fitto calendario di guest shift. Fondato da Alexandros Tselepis, Konstantinos Theodorakopoulos e Simeon Papanikolaou, lo street bar propone quotidianamente nuovi twist on classic, utilizzando gli scarti delle preparazioni del giorno precedente. All’interno, lo speakeasy noto come Rumble in the jungle, si ispira al celebre incontro di boxe tra Muhammad Ali e George Foreman, con un design tropicale sui toni del verde e dj set live.
A dieci minuti di distanza dal centro, un’ex galleria d’arte ospita Line Athens di Vasilis Kyritsis, Nikos Bakoulis e Dimitris Dafopoulos, locale che i fonder definiscono “anarchico”. Qui si producono vini (chiamati why-in) a partire da diversi frutti, lasciati a fermentare all’interno di tini di acciaio, mentre il drink program valorizza ingredienti stagionali. Inoltre, i classici bar snack sono elevati all’interno di un menu degustazione con piatti da posizionare al centro del tavolo per essere condivisi da tutti i commensali.
Salonicco, la nuova destinazione per la mixology in Grecia
Chi ama l’atmosfera dell’Athens Bar Week, quest’anno ha trovato una nuova meta al Salonica Bar Show. Dall’opening party dell’Helexpo rinfrescato dalla brezza del mare, fino all’esposizione su corridoi paralleli, la manifestazione ha registrato migliaia di ingressi. Gli ospiti internazionali si sono divisi tra 85 eventi sotto l’egida della Salonica Bar Week, visitando cocktail bar come TriBeCa.
Il locale che porta il nome del quartiere newyorchese ricco di gallerie d’arte e loft di lusso, è celebre in città per le miscele e la gastronomia giapponese. Lo chef Alsi Sinanaj combina la sua esperienza con la cucina nipponica e cantonese, proponendo un menu che parla il verbo del fumo e del fuoco. I cocktail hanno i nomi di personaggi legati alla scena artistica di new york come Steve & Ian – il duo che ha fondato il leggendario studio54 – realizzato con un blend di rum, sherry, mango e latte di cocco.
Camminando nelle vie centrali di Salonicco si incontra Hive2o che valorizza gli ingredienti di piccoli produttori, recuperati entro un raggio di soli otto chilometri dal locale, servendoli in un ambiente contemporaneo in cui un grande bancone accoglie gli ospiti all’ingresso, prima di salire le scale per accomodarsi ai tavoli. La stessa proprietà ha dato vita anche a Gorilla, punto di riferimento per i buoni drink e la musica in Grecia. Qui si fanno le ore piccole al ritmo di live dj set, sorseggiando miscele realizzate nel laboratorio nascosto dietro a una libreria.
Infine, nella downtown di Salonicco, Purovōku accoglie ogni sera centinaia di drink lover con cocktail realizzati in laboratorio con alcuni ingredienti coltivati direttamente sulla terrazza. Il suo nome è la traslitterazione giapponese di “provoke” ed è legato all’omonimo movimento fotografico degli anni ’60, simbolo di ribellione e sperimentazione artistica. La stessa che si trova nelle miscele create per stimolare il pensiero e provocare emozioni e nelle manifestazioni che, ogni anno, portano gli amanti della mixology in Grecia, vera culla dell’ospitalità.
Articolo tratto dal magazine di Coqtail – for fine drinkers. Ordinalo qui