È molto faticoso brandire la spada contro gli usurpatori inglesi: ne sanno qualcosa gli scozzesi, padri di quella botta di energia che è l’Atholl Brose cocktail. Parlare degli scozzesi tutti significa preannunciare un elemento di incertezza, nella storia di questo drink. Infatti non è chiaro chi l’abbia inventato, né esattamente quando. Anche se circola un’ipotesi piuttosto precisa.
Atholl Brose cocktail, la storia
La fonte storica principale è il ricettario di Charles H. Baker Jr. pubblicato nel 1939 con il titolo The Gentleman’s Companion – Volume II. Vi compaiono tre ricette dell’Atholl Brose (anche se con una L in meno: Athol Brose). Inoltre, l’autore spende alcune righe per spiegarne l’origine.
Scopriamo così che il cocktail è nato «nelle terre montane e nebbiose dove spadaccini scozzesi impugnavano le claymore per combattere in favore di Bonnie Prince Charlie, di Mary di Scozia o di un qualche signore feudale».
Alcuni chiarimenti. Intanto, la claymore era una spada a due mani che conobbe grande fortuna tra il XIV e il XVII secolo. Poi, Bonnie Prince Charlie era uno dei nomi con il quale era conosciuto Carlo Edoardo Stuart (1720-1788), mentre la Maria di Scozia era Mary Stuart (1542-1587). Tutta gente coinvolta a vario titolo negli intrighi della corte inglese, nelle lotte dinastiche e nei movimenti indipendentisti. In quanto ai signori feudali citati da Charles H. Baker Jr., il riferimento è alle guerre tra i clan scozzesi.
Purtroppo, The Gentleman’s Companion – Volume II non dà informazioni sull’anno di nascita dell’Atholl Brose. La presenza di Maria Stuart suggerisce un periodo storico molto indietro nel tempo, ma niente più di questo.
L’inganno ai danni del signore ribelle
Simon Difford avanza un’altra ipotesi e cita un fatto storico preciso. Siamo nel 1475, sempre in Scozia, mentre infuria una ribellione armata. Da una parte della barricata c’è John Stewart, primo Earl of Atholl (che a quell’epoca aveva il titolo di Conte e rappresentava il Re d’Inghilterra); dall’altra parte troviamo Iain MacDonald, Signore delle Isole: un territorio che comprendeva le Ebridi e alcune zone costiere e peninsulari del nord.
Il mezzo più rapido per sedare la ribellione sarebbe stato quello di catturare MacDonald, ma tra il dire e il fare c’era di mezzo il proverbiale mare. Poi però si venne a sapere da quale pozzo il ribelle recuperava l’acqua potabile. Ed ecco lo stratagemma: riempire il pozzo di miele, whisky e un po’ di farina d’avena. MacDonald arrivò in loco, iniziò a colmare le botti, si dissetò e scoprì che l’intruglio era delizioso. Senza sospettare nulla, aggiunse un sorso al successivo e alla fine si trattenne troppo a lungo (e un po’ sbronzo). Risultato: i soldati di John Stewart lo catturarono senza troppa fatica.
La ricetta dell’Atholl Brose cocktail
In mancanza della ricetta ufficiale IBA, riportiamo la prima delle tre presenti in The Gentleman’s Companion – Volume II. Segnaliamo inoltre che Charles H. Baker Jr. consiglia l’uso di un whisky scozzese di lungo invecchiamento e che preferisce bere l’Atholl Brose «caldo, durante le notti invernali, anche se questo non è fedele alla tradizione», secondo la quale il drink è servito freddo per accompagnare l’haggis, tipico salsicciotto a base di interiora di pecora.
Ingredienti
- 1 parte di whisky scozzese
- 1 parte di crema
- 1 parte di miele filtrato
Preparazione
Mescolare i tre ingredienti e scaldarli leggermente per amalgamarli perfettamente, ma stare attenti a non raggiungere l’ebollizione. Lasciare raffreddare e consumare freddo.
Garnish
Nessuna.