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Come miscelare l’awamori, 2 ricette di Cristian Lodi

L’awamori, distillato storico dell’arcipelago di Okinawa, sta emergendo come un’interessante novità nel panorama della mixology internazionale. Questo spirito antico, simbolo della tradizione e della cultura secolare giapponese, unito alle moderne tendenze del bartending offre possibilità sorprendenti per la creazione di cocktail. Parola di Cristian Lodi, proprietario del cocktail bar milanese Milord.

Awamori, un distillato ideale per la miscelazione

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Come lo shochu, l’awamori possiede caratteristiche che lo rendono particolarmente adatto alla miscelazione. La sua gradazione alcolica più elevata e il suo profilo aromatico distintivo gli consentono di mantenere la propria identità anche all’interno di cocktail complessi, senza rischiare di essere sovrastato dagli altri ingredienti. Per raccontare però cos’è l’awamori oggi e come miscelarlo bisogna fare un passo indietro.

Una storia lunga secoli

L’awamori rappresenta parte del patrimonio culturale di Okinawa la cui storia inizia intorno al 1400 quando, dal Sud-est asiatico, arrivarono le prime tecniche di distillazione. Nei secoli poi questo spirito si è evoluto, diventando (più che una bevanda) un simbolo profondamente radicato nelle tradizioni locali.

La sua versione invecchiata, non a caso, è considerata particolarmente pregiata e viene spesso tramandata di generazione in generazione come un bene prezioso. Nonostante i conflitti del secolo scorso abbiano disperso molte delle antiche produzioni familiari, oggi l’awamori resta un prodotto ancora in voga, con decine di distillerie che mantengono viva questa antica tradizione locale.

L’awamori in miscelazione

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Nel panorama produttivo di Okinawa, la distilleria Yamakawa si distingue per il suo approccio tradizionale e la sua dedizione alla qualità. Il suo processo produttivo si basa su materie prime coltivate nei terreni di proprietà, garantendo un controllo completo sulla filiera. Ciò che rende davvero speciale questa realtà è la sua cantina di invecchiamento, dove riposano alcune delle bottiglie più pregiate e antiche dell’arcipelago. La distilleria Yamakawa è infatti nota proprio come quella del “vecchio awamori”. Qui, i distillati vecchi e antichi riposano dai 20 fino ai 100 anni. Per questo motivo l’awamori Yamakawa è riconosciuto come un’opera d’arte.

Sangosho, l’awamori di Yamakawa

Tra le “opere” pregiate della distilleria spicca il Sangosho Black, che rappresenta perfettamente la filosofia dell’azienda. Secondo Cristian Lodi: «È un distillato deciso che ricorda spiccati sentori di cereali, quasi come un whiskey bianco. Al palato si mostra persistente con una nota sapida, in contrasto con quella sul finale che richiama invece le spezie». Questo prodotto incarna l’essenza della tradizione di Okinawa nella distillazione, rappresentando un perfetto equilibrio tra modernità e rispetto per le tecniche antiche.

La versatilità dell’awamori si esprime anche attraverso il Sangosho 5 anni Koshu: «Si tratta di un distillato ancora più complesso, con particolari note acide, quasi piccanti», come evidenzia Lodi. Una caratteristica che lo rende perfetto per reinterpretare classici che vanno dal Manhattan al French 75.

Il successo dell’awamori in miscelazione

La chiave del successo dell’awamori in miscelazione risiede nella sua peculiare produzione, che utilizza riso thailandese e il caratteristico koji nero di Okinawa. Questo processo conferisce al distillato una setosità e una rotondità che si traducono in parametri gustativi inediti per la creazione di drink realizzati da bartender creativi.

Qui, Cristian Lodi propone due ricette (la prima, un mash-up tra un Champagne cocktail e un Alfonso cocktail e la seconda, un twist sul Martini cocktail) base awamori dedicate all’arcipelago di Okinawa e alle sue isole Ryukyu, culla del distillato.

Ryukyu Cocktail

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Ryukuyu cocktail

Ingredienti

• 30 ml sciroppo al karkadè
• 22,5 ml vermouth ambrato
• 45 ml Sangosho Koshu – Awamori di Okinawa – 5 anni
• 2 dash angostura bitter
• CO₂

Preparazione

Dopo aver realizzato lo sciroppo metterlo insieme a tutti gli altri ingredienti in un gasatore. Ora versare in un flûte e servire.

Garnish

Nessuna

Okinawa Martini

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Okinawa Martini

Ingredienti

• 30 ml cordiale Milord
• 60 ml Sangosho Black – Awamori di Okinawa

Preparazione

Realizzare il cordiale unendo 40 g di dragon fruit liofilizzato a 200 ml di jasmine tea, 200 ml di succo d’uva, 30 g di zenzero fresco e 200 g di zucchero. Una volta pronto, shakerare tutto con l’awamori. Filtrare con doppio strain e servire in una coppa Martini.

Garnish

Nessuna.

Articolo realizzato in collaborazione con Beregiapponese