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Barmaster Hub: l’Innovazione al servizio dei bartender

Campari Academy segna un nuovo capitolo nel mondo della formazione professionale con l’inaugurazione di Barmaster Hub, un evento che punta a ridefinire il ruolo del bartender nel panorama contemporaneo. Il 18 novembre, la sede di Campari Group a Sesto San Giovanni si è trasformata in un crocevia di idee, tecniche e visioni, accogliendo 220 tra bartender e bar owner provenienti da tutta Italia. Per una giornata dedicata alla crescita personale e professionale.

Barmaster Hub, un palcoscenico per la formazione

L’obiettivo di Barmaster Hub è chiaro: fornire strumenti e ispirazioni ai professionisti del settore per affrontare le sfide di una professione sempre più complessa e dinamica. «Barmaster Hub è stato il primo grande evento del suo genere, ha coniugato una mattinata di talk ispirazionali dei più grandi mentori nazionali e internazionali, a un pomeriggio dedicato ai laboratori di formazione. La particolarità del format è che, fin da questa prima edizione, abbiamo coinvolto diversi bartender nella costruzione del calendario e chiesto loro quali contenuti avrebbero avuto il piacere di seguire e approfondire», ha sottolineato Nicola Scarnera, Campari Academy Manager.

Leonardo Leuci e i talk di Barmaster Hub

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Gli interventi della giornata hanno spaziato dalle tecniche di miscelazione all’approfondimento dell’ospitalità, passando per temi come leadership, cultura e innovazione. A salire sul palco, Leonardo Leuci, co-founder di Jerry Thomas Speakeasy Roma e ideatore del brand Vermouth del Professore, che ha offerto uno sguardo unico sull’essenza dei grandi bar, con il suo intervento Cosa mi ha colpito dei grandi bar. «Un grande bar è un luogo che sa emozionare, che lascia un segno e permette ai suoi ospiti di sentirsi parte di una storia più ampia. Durante la mia masterclass, ho voluto condividere una selezione di locali che mi hanno colpito per la loro unicità e capacità di suscitare emozioni autentiche – alcuni attraverso preparazioni che hanno fatto la storia, altri grazie a modalità di servizio distintive, altri ancora per la loro semplicità».

E ancora Leuci racconta di aver sentito l’esigenza di tracciare una netta linea di demarcazione tra il mondo virtuale e quello reale della mixology. «Il mondo dei social media, a mio avviso, si è rivelato un fallimento per il settore dell’ospitalità, generando una narrazione grottesca che sta danneggiando l’essenza stessa del bar. La comunicazione sui social network riguardo al mondo della miscelazione e della ristorazione ha perso di vista ciò che realmente conta».

A lezione da Dom Carella

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Mentre Dom Carella, food and beverage consultant e owner di Carico (con la sua Negroni Room) e Ultra Milano, ha esplorato le possibilità del pairing, una frontiera che fonde miscelazione e gastronomia con uno speech intitolato, business del food pairing. «L’intervento si è concentrato sulle opportunità nel mondo del food pairing, esplorando i tecnicismi e l’importanza di studiare gli elementi che ci circondano quotidianamente, con particolare attenzione all’allenamento dei nostri sensi e della loro percezione. Barmaster Hub è un’iniziativa che riesce a superare l’attuale reticenza verso la formazione, grazie alla sua capacità di unire diversi concetti presentati da professionisti con expertise differenti e di grande valore».

Edoardo Nono e la sua Emotional Hospitality

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La mattinata di Barmaster Hub ha visto anche l’intervento di Edoardo Nono, fondatore di Rita e Rita’s Tiki Room di Milano, che con il suo Emotional Hospitality ha illustrato come creare un legame profondo con il cliente. «Ho voluto approfondire il concetto di ospitalità emozionale, cercando di trasformarlo in un modello di ospitalità adattiva. L’accoglienza, oggi più che mai, richiede un approccio che combini sensibilità e professionalità. Dobbiamo essere in grado di leggere le esigenze dei clienti, che siano in un bar, un ristorante o un albergo, e adattare non solo l’offerta ma anche i contenuti emozionali, andando oltre il semplice gesto di accoglierli e farli sedere», ha spiegato Nono.

«L’ospitalità adattiva implica creare un sistema su misura per ogni attività. Non esistono formule universali, neanche all’interno dello stesso gruppo. È fondamentale analizzare le dinamiche specifiche del luogo, istituzionalizzare le scelte e tararle sul personale e sul pubblico di riferimento. Solo così è possibile offrire un’esperienza di accoglienza davvero unica e in linea con le aspettative del cliente».

Monica Berg e la sua lezione sul successo

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Anche Monica Berg, direttrice creativa di Campari Academy Global, ha ispirato i partecipanti con il suo intervento: un talk dedicato ai passi fondamentali per il successo (5 Steps to Success), un vero e proprio manuale di crescita professionale. «Il mio intervento si è concentrato sulle varie lezioni che ho ricevuto e da cui ho imparato durante la mia carriera. Ovvero, quelle che non si trovano nei libri».

Durante il talk ha parlato, per esempio, di quanto sia importante dare un valore alla comunità in cui viviamo: «Come costruire un ambiente in cui le persone possano sentirsi parte di qualcosa di significativo. Ho approfondito il tema delle decisioni difficili, spiegando come affrontarle con consapevolezza e coraggio, e ho sottolineato l’importanza della generosità, non solo come qualità personale, ma anche come modo per ispirare e supportare gli altri». Molto importante, per lei, è stata la riflessione sul fallimento: «Sbagliare non solo è inevitabile, ma è fondamentale per crescere, perché ci insegna a migliorarci e ad affrontare nuove sfide con maggiore forza e resilienza».

E ha continuato la Berg: «Penso che Barmaster Hub sia un’iniziativa straordinaria, perché offre ai bartender la possibilità di apprendere competenze concrete da applicare nella loro quotidianità lavorativa, come tecniche pratiche o approcci strategici. Inoltre, eventi come questo stimolano la nascita di nuove idee e alimentano conversazioni che possono portare a innovazioni significative nel settore. Spero davvero che progetti di questo tipo possano contribuire al successo futuro della nostra industria, non solo migliorandone gli standard, ma anche formando i leader di domani, capaci di guidare il cambiamento e affrontare le sfide di un mondo in continua evoluzione».

Barmaster Hub, tra laboratori, talk e nuove collaborazioni

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A Casa Campari, il 18 novembre, la formazione non si è fermata alle parole: il pomeriggio ha visto i partecipanti impegnati in laboratori e workshop pratici. «Uno dei momenti salienti è stato il contributo di Alessandra Rubini di ALMA – Scuola Internazionale di Cucina, che ha arricchito l’evento con un focus sull’innovazione nel mondo food & beverage, seguendo anche la pausa pranzo. Poi Gio Russo, con un innovativo approccio alla creazione di contenuti social, e Lucian Bucur di PercentoLab, con una masterclass sulle nuove tecniche, hanno introdotto temi fondamentali per il lavoro quotidiano dei barteder e dei loro locali. Il tutto è terminato con un party al Moebius che ha favorito il networking e lo stare insieme», ha spiegato Scarnera.

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Questa combinazione tra ispirazione teorica e pratica concreta è ciò che rende Barmaster Hub un’esperienza senza precedenti: un format che non solo stimola il pensiero creativo ma offre strumenti immediatamente utilizzabili nella routine lavorativa. «La vera unicità dell’evento risiede nella sua indipendenza dai brand commerciali. I relatori hanno condiviso le proprie esperienze personali e visioni del settore in totale libertà, senza vincoli promozionali. Ogni presentazione è stata guidata dall’autenticità delle esperienze individuali, libera dalle pressioni dei trend di Instagram o dalle esigenze di marketing dei brand, permettendo così di trasmettere idee e concetti genuini sul mondo della mixology», ha detto Leuci.

Un format pronto a crescere

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L’energia e l’entusiasmo che hanno caratterizzato questa prima edizione sono stati un inizio. Per il 2025, Barmaster Hub punta a diventare un evento itinerante, portando il suo approccio unico in diverse città e raggiungendo sempre più bartender. Come ha sottolineato Nicola Scarnera, l’obiettivo è creare momenti che combinino ispirazione e concretezza, offrendo contenuti che possano fare la differenza.

«I numeri per riproporre il format ci sono tutti: la prima edizione è stata seguita da 220 bartender e bar owner, invitati in quanto partner del Gruppo Campari nei loro locali, ed è andata sold-out sin da subito. Il prossimo anno stiamo pensando di riproporlo con più tappe in giro per l’Italia, ascoltando di volta in volta i feedback dei presenti per presentare un calendario di appuntamenti e trainer sempre più ingaggiante», ha concluso Scarnera.

Con una visione che supera i confini delle ricette e delle tecniche, il progetto si propone di esplorare le dinamiche fondamentali del mestiere, dal rapporto con l’ospite alla sostenibilità economica e operativa. Barmaster Hub è un’opportunità reale per ridefinire il futuro del bartending, con uno sguardo sempre rivolto all’eccellenza. L’appuntamento è fissato per il prossimo anno, con nuove tappe, nuovi interventi e un bagaglio di ispirazioni pronte a plasmare la prossima generazione di professionisti del bar.

Immagini courtesy Campari Academy