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Basilico in mixology, i 3 cocktail più celebri che lo impiegano

In Italia conosciamo perfettamente il basilico. Lo utilizziamo in cucina, in alcuni casi facendone un orgoglio regionale (vedi il pesto) e sappiamo lasciarci sedurre dal dialogo con i cocktail. Infatti, le sue note fresche, semi-dolci e leggermente speziate lo trasformano in un ingrediente polivalente e una delle spezie più frequenti in mixology.

Basilico sì, ma quale?

Attenzione alle varietà: non esiste un unico basilico, anche se quello nostrano è uno dei più noti. Il nome tecnico è Ocimum basilicum, ma tutti lo chiamano basilico genovese, o basilico dolce.

Esiste però l’Ocimum basilicum purple ruffles: con foglie viola e sapore leggermente più speziato, con tracce di anice. Poi il thyrsiflorum, di origine tailandese e note di liquirizia. Oppure quello messicano che sa un po’ di cannella. Che dire poi dell’Ocimum americanum, con aroma e gusto citrici? E dell’Ocimum kilimandscharicum dal profumo di canfora?

L’abile bartender sa scegliere il basilico che più si presta ai propri cocktail. Spesso si tratta di quello genovese, da declinare come guarnizione oppure da lavorare nel bicchiere o nello shaker (senza strafare, per evitare che emergano note sgradevoli). Ma l’affermazione dei craft cocktail ha spalancato le porte alla sperimentazione e alle personalizzazioni, favorendo l’arrivo dietro il bancone di altri cultivar.

Basilico in mixology, le ricette più famose

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Per molti cocktail il basilico rappresenta un’aggiunta interessante e divertente. Un paio di foglioline donano un profumo fresco e balsamico al Gin Tonic, oppure arricchiscono il gusto del Mojito dialogando con la menta. Poi ci sono drink che il basilico lo mettono al centro della scena: non un possibile complemento, dunque, bensì un protagonista a tutti gli effetti. Ecco i casi più celebri.

Gin Basil Smash

L’ha inventato Jörg Meyer nel 2008, in un locale di Amburgo: Le Lion. All’inizio si chiamava Gin Pesto, ma è diventato famoso come Gin Basil Smash. Si prepara mettendo una dozzina di foglie di basilico nello shaker, pestandole leggermente, e poi aggiungendo 60 millilitri di gin, 30 millilitri di succo di limone e 15 millilitri di sciroppo di zucchero. Agitare per bene e filtrare in un bicchiere old-fashioned pieno di ghiaccio. Guarnizione: tre rametti di basilico. Lo stesso Meyer dice che aumentare la dose di gin, portandola a 70 millilitri, è «un atto d’amore».

Basilico in mixology, Basil Gimlet

È stato inventato in tempi recenti (la data esatta non è nota) da Shelley e Greg Lindgren, presso il bar Rye di San Francisco. Alcune cose ricordano il Gin Basil Smash. Per esempio, gli ingredienti: 60 millilitri di gin e 5 foglie di basilico, a cui si aggiungono 30 millilitri di succo di lime (più acido del limone) e 15 di simple syrup (meno dolce dello sciroppo di zucchero). La lavorazione è praticamente uguale: basilico pestato nello shaker, aggiunta di tutti gli altri elementi e agitata vigorosa. Si filtra in una coppa, senza ghiaccio, e si decora con una foglia di basilico. Esiste anche la variante con la vodka al posto del gin: si chiama nello stesso modo, ma è nata a Boston.

Basito, come usare il basilico in mixology

Come suggerisce il nome, si tratta di un Mojito con il basilico al posto della menta. Dunque, 6 foglie di basilico, 2 cucchiaini di zucchero di canna e 20 millilitri di succo di lime, da mettere sul fondo di un bicchiere e da pestare. Poi aggiungere ghiaccio a cubetti, 45 millilitri di ron chiaro e abbastanza soda per colmare il bicchiere. Mescolare delicatamente e decorare con un rametto di basilico e una fettina di lime. Twist suggerito: ginger ale al posto della soda. Data di nascita e nome di chi l’ha inventato: non pervenuti.