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Black Stripe o Black Strap, ecco il cocktail da pirati

Quando i cocktail erano giovani, prima che fossero codificati dal leggendario Jerry Thomas, andava di moda il Black Strap, noto anche come Black Stripe. Una miscela gagliarda (serve un rum “da pirati”) e caratterizzata da una storia praticamente impossibile da ricostruire.

La misteriosa storia del Black Stripe (o Black Strap)

Nella preistoria dei cocktail nessuno si preoccupava di documentare come veniva preparato un drink. L’importante era che fosse servito e che avesse un sapore vagamente coerente con quello di un altro bar. Tutto il resto era considerato superfluo. Probabilmente i bartender si tramandavano oralmente le ricette, con tutte le imprecisioni del caso.

Il Black Strap o Black Stripe nasce in questo periodo storico. Cosa che spiega l’esistenza di due nomi diversi, perché l’indifferenza per le esatte proporzioni degli ingredienti si accompagnava spesso al disinteresse per l’univocità della denominazione.

Poi Jerry Thomas (1830-1885) ha l’idea che cambia la mixology. Cioè mettere nero su bianco le ricette e le lavorazioni dei cocktail. Nel 1862 dà alle stampe il libro Bar-Tender’s Guide e ci dice alcune cose sul Black Stripe (dei due nomi in voga, lui sceglie questo).

Il contributo fondamentale di Jerry Thomas

Jerry Thomas dice molto, ma non dice tutto. Probabilmente perché alcuni dettagli non li può sapere. Per esempio: se nessuno si è preoccupato di tramandare chi ha creato il Black Stripe, Thomas non è in grado di raccontarcelo. Oggi questa resta un’informazione impossibile da scovare.

Nemmeno sulla data di invenzione c’è chiarezza. Lo storico David Wondrich ipotizza che il drink esista almeno dal 1833, ma altre fonti parlano di una trentina d’anni dopo. Allo stato attuale delle conoscenze la versione di Wondrich è quella che va per la maggiore e molti sottolineano che quel “almeno dal 1833” implica una nascita anche di molto precedente.

In ogni caso, Thomas afferma che esistono due versioni del medesimo cocktail, una fredda e una calda. Ingredienti e proporzioni non cambiano, però.

La ricetta del Black Stripe cocktail

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Bar-Tender’s Guide utilizza come misurino un bicchiere di vino. Per trasformarlo in millilitri ci siamo affidati a quanto scritto da David Wondrich in Imbibe! (che elenca entrambi i nomi del drink, Black Strap e Black Stripe). Segnaliamo inoltre che Wondrich consiglia l’utilizzo di una melassa caraibica, meglio se delle Barbados, e di un rum “da pirati”. Cioè uno dal sapore intenso e ruvido. Ultima indicazione: Wondrich dice apertamente che il Black Strap freddo non merita.

Ingredienti

  • 60 ml rum
  • 15 ml melassa
  • acqua q.b.

Procedimento

Che lo si voglia servire freddo o caldo, la prima cosa da fare è prendere un bicchiere tumbler e diluire la melassa con un po’ di acqua: 60 millilitri per la versione calda, 30 millilitri e ghiaccio a cubetti per quella fredda. Dopo di che aggiungere il rum e bere brindando ai tempi gloriosi della pirateria.

Garnish

Nessuna.