Morto un re se ne fa un altro, ma nel frattempo si può bere un cocktail: il Black Velvet pare sia nato proprio per omaggiare una testa coronata inglese. È un mix semplice e inaspettato insieme. Prevede infatti due ingredienti: birra e champagne.
La storia del Black Velvet cocktail
Le consuete fonti storiche sono avare di dettagli, intorno alla nascita del Black Velvet. Ciò non ha impedito che si cristallizzasse un’ipotesi ormai largamente accettata. La storia comincia il 14 dicembre 1861, quando i sudditi della regina Vittoria scoprono che il principe consorte è morto. Si chiamava Albert e aveva sposato Vittoria poco meno di 21 anni prima. Viene dichiarato il lutto nazionale e si preparano i funerali.
La notizia fa rapidamente il giro del regno e ci mette un attimo a raggiungere il Brooks’s Club di Londra. Vale a dire il circolo per gentiluomini nato nel 1764 e ancora oggi considerato uno dei più antichi ed esclusivi al mondo. L’ingresso era riservato ai soli uomini: erano duchi, baroni, conti, lord, aristocratici di vario grado.
Una sera al gentlemen’s club
Immaginiamo la scena. Giunge la notizia della morte del principe Albert e i presenti decidono di alzare i calici in onore del defunto. Subito inizia un dibattito: brindare va bene, ma con cosa? Lo champagne viene giudicato inappropriato: è troppo gioviale, c’è il rischio che sembri un insulto nei confronti della famiglia reale. Non sia mai che paia un festeggiamento. Poi ecco la soluzione: utilizzare lo champagne, ma annerirlo con la birra. Una stout, per l’esattezza: scura come si conviene al lutto.
Un accostamento azzardato, sulla carta, ma che si è rivelato interessante e goloso, tanto da garantire la sopravvivenza del Black Velvet fino ai giorni nostri. Però sono state tramandate solamente le proporzioni fra gli ingredienti e non, per esempio, il nome di chi ha avuto l’intuizione vincente. Né il perché del nome, anche se viene facile pensare che il “velluto nero” sia coerente con un funerale.
La ricetta del Black Velvet cocktail
Dicevamo che ingredienti e proporzioni sono cosa nota. Non altrettanto l’originale metodo di preparazione del cocktail. Motivo per il quale oggi esistono due versioni: una prevede di rendere omogenea la miscela, l’altra di versare lentamente birra e champagne così da evidenziare i due strati che si formano a causa della differente densità.
Su quali dei due ingredienti versare per primo non c’è concordia: alcuni iniziano con la stout mentre altri partono con lo spumante.
Ingredienti
- 60 ml champagne
- 60 ml birra stout
Preparazione
Prendere un bicchiere collins o flûte e raffreddarlo con alcuni cubetti di ghiaccio. Gettare il ghiaccio e poi aggiungere gli ingredienti: mescolandoli senza foga (per non rovinare il perlage) oppure utilizzando il dorso del cucchiaio per evidenziare i due strati.
Garnish
Nessuna