Da noi è un cocktail poco noto, ma in Canada praticamente ogni bar serve il Bloody Caesar. Alcuni si spingono a definirlo il drink nazionale canadese. Del resto, da quelle parti è richiestissimo ed esistono pure festival che lo celebrano.
Bloody Caesar, la storia
Volendo spiegare in poche parole cos’è il Bloody Caesar, potremmo dire che è un twist del Bloody Mary con l’aggiunta di brodo di vongole.
Nasce nel 1969 a Calgary, in Canada. In quel momento, in pieno centro città sorge il Calgary Inn (oggi Westin Hotel). La struttura si sta preparando all’inaugurazione di un nuovo ristorante italiano, il Marco’s. All’interno del Calgary Inn è già operativo un bar: si chiama Owl’s Nest e il bartender è Walter Chell. Proprio a lui viene chiesto di elaborare un nuovo cocktail da associare al ristorante.
Chell decide di ispirarsi a un tipico piatto italiano che aveva gustato a Venezia: spaghetti alle vongole e al sugo di pomodoro. Eccolo dunque mescolare vodka, succo di pomodoro, brodo di vongole, salsa Worcester e spezie. Sulla carta un mix azzardato, nei fatti un successone.
La fama
Il fatto è che Walter Chell è un ottimo bartender e il suo Bloody Caesar viene fuori una bontà. Ancora prima di battezzarlo ufficialmente è già apprezzatissimo. Parola dei clienti a cui lo fa provare in anteprima, per verificare che gli ingredienti fossero amalgamati perfettamente.
In men che non si dica tutti se ne innamorano e lo chiedono in continuazione. Tanto che altri bar si appropriano della ricetta. Il 31 dicembre 1974 il quotidiano Calgary Herald afferma che sono bastati cinque anni per trasformare il Bloody Caesar nel cocktail più popolare di Calgary. Poi la fama si estende al di là dei confini cittadini e dilaga per l’intera nazione.
Perché si chiama Bloody Caesar
Il nome è nato a rate. Inizialmente Walter Chell aveva chiamato il suo drink Caesar e basta: in onore della sua discendenza italiana, degli spaghetti alle vongole e dell’imperatore romano Caio Giulio Cesare.
Ovviamente Walter Chell era conscio di avere elaborato una variazione sul Bloody Mary. Ma l’idea di allungare il nome e farlo diventare Bloody Caesar arrivò in un secondo momento. È lui stesso a raccontarlo nel 1994, nel corso di un’intervista concessa al Toronto Star e pensata per celebrare i 25 anni dalla nascita del cocktail.
Scopriamo così che Chell trascorse tre mesi a perfezionare la ricetta e, nel frattempo, la fece provare ad alcuni clienti affezionati per avere un riscontro. Fu un inglese rimasto senza nome a dire, un giorno: «Walter, that’s a damn good bloody Caesar». Il complimento portò al nome che conosciamo oggi.
La paternità del cocktail
Gli storici della mixology ci informano che ricette simili a quella di Walter Chell esistevano già. Non tanto il Bloody Mary, ovviamente, ma proprio un mix caratterizzato dalla presenza del brodo di vongole. Uno risale al 1951, un altro al 1953 e un terzo al 1962. Il nome non è lo stesso, il resto praticamente sì.
David Wondrich fa però un’osservazione interessante: l’invenzione di un cocktail può essere intesa in due modi diversi. Una si riferisce alla prima volta che determinati ingredienti vengono mescolati; l’altra al momento in cui una combinazione preesistente viene ripresa, le viene dato un nuovo nome e una storia, e la si fa diventare celebre. Entrambe le invenzioni sono degne di lode, afferma Wondrich, e quella di Walter Chell appartiene alla seconda, lodevole categoria.
La ricetta del Bloody Caesar
In mancanza di una ricetta IBA, in giro si trovano parecchie versioni del Bloody Caesar, e Walter Chell non ha tramandato ai posteri la sua. Abbiamo scelto le proporzioni che vanno per la maggiore in Rete. Segnaliamo che in Canada si utilizza un ingrediente particolare: una bevanda commerciale fatta con succo di pomodoro, zucchero, brodo di vongole essiccato, spezie e glutammato di sodio.
Ingredienti
- 120 ml bevanda al pomodoro e brodo di vongole essiccato
- 45 ml vodka
- 2 dash salsa Worcester
- 1 pizzico di pepe
- sale al sedano quanto basta
Preparazione
Prendere un bicchiere highball capiente e ricoprirne il bordo con sale al sedano, poi aggiungere ghiaccio a cubetti. Prendere un mixing glass con ghiaccio e inserire gli altri ingredienti: mescolare per bene. In alternativa, utilizzare un secondo mixing glass per passare la miscela da uno all’altro. In entrambi i casi, lo step successivo è filtrare nell’highball con il sale sul bordo.
Garnish
Un gambo di sedano e uno spicchio di lime.
Immagini credits Julie Couder per Coqtail, location Ceresio 7 Milano, riproduzione vietata