Il cocktail di Detroit, nato a metà degli anni ’50 è legato al Bloody Mary per tutti gli ingredienti tranne che per il pomodoro sostituito da un corposo brodo di carne. Lo avete mai provato? Qui la storia e la ricetta del Bull Shot.
Bull Shot, un cocktail per pochi
Avvolgente, corroborante, intenso. Parente del Bloody Mary, il Bull Shot cocktail è un mix di vodka e brodo di manzo, succo di limone, sale, pepe, tabasco e salsa Worcestershire, che ha recuperato il suo appeal, perduto negli ultimi anni, tornando oggi a scalare l’albero genealogico della mixology.
Fin da quando è nato, il Bull Shot è un cocktail che divide e non ha mezze misure. C’è chi lo ama e chi lo detesta. E sono in tanti. Il brodo fa da spartiacque tra estimatori e hater, non c’è storia. Il resto degli ingredienti poi è un contorno sapido e speziato che mette il turbo alla bevuta di chi ha lo stomaco per assaggiarla.
Quando nasce il Bull Shot
Partiamo dall’inizio. Le origini del Bull Shot risalgono agli anni ’50, per vederlo restare in auge fino agli anni ’60 e ’70, periodo di massimo splendore in cui questo cocktail ha attirato e goduto di una certa celebrità tra le star di Hollywood e il jet set internazionale.
Seguendo le sue radici queste portano direttamente al Caucus Club, una steakhouse all’epoca ben frequentata nel centro di Detroit. Secondo lo storico dei cocktail David Wondrich, il drink viene creato proprio verso la metà degli anni ‘50 con l’aiuto di John Hurley, un habitué del locale di proprietà di Lester Gruber.
Hurley, che era un dirigente pubblicitario, aveva come nuovo cliente qualcuno che non poteva deludere. Un’importante azienda con una grande richiesta: la Campbell’s Soup stava lanciando il brodo in lattina e voleva trovare il modo di renderlo unico ma soprattutto venderlo.
Tonico al punto giusto
Ispirandosi alla popolarità del Bloody Mary, Hurley ebbe l’idea di aggiungere il brodo alla vodka per creare, con la complicità di Gruber, una sorta di tonico sostanzioso e saporito. Nacque così il Bull Shot, appunto, che nel giro di poco divenne il drink preferito dai clienti della steakhouse di Detroit.
Le celeb del momento, come Barbra Streisand, Stockard Channing e Joan Crawford, frequentando il Caucus Club contribuirono prima a rendere questo luogo un’iconica destinazione gastronomica e poi a trasformarlo nel luogo dove poter degustare un ghiacciato Bull Shot. Per avere invece la versione calda di questo drink, che entrerà in competizione con l’Hot Toddy, si dovrà attendere la fine del decennio.
Passione per la vodka
Si dice che i cocktail a base vodka, come il Bull Shot, abbiano coinciso con l’aumento della popolarità dei white spirits che negli Stati Uniti, tra il 1960 e il 1975 videro le vendite schizzare del 320%. La serie di opere “Campbell’s Soup Cans” di Andy Warhol di quegli anni rafforzarono invece l’immagine del Bull Shot rendendolo sempre più famoso e richiesto.
Caduto in disarmo alla fine degli anni ’80, il Bull Shot sparì di circolazione per un po’ tra la chiusura del Caucus Club nel 2012 e la riapertura del locale dopo pochi anni provò l’ultimo colpo di coda sotto la guida di nuovi proprietari. Chi passa da Detroit non disperi, perché il Bull Shot si trova ancora. Le drink list di alcuni locali nostalgici del centro lo hanno riesumato freddo sia con del whisky al posto della vodka, che classico ma servito con una fetta di pancetta croccante.
La ricetta del Bull Shot cocktail
Se volete provarlo a casa ricordate che preparare un Bull Shot è quasi come fare un Bloody Mary. Gli ingredienti sono quasi gli stessi, tranne per il brodo di carne del primo che sostituisce il succo di pomodoro nel secondo. Dunque, ora prendete il jigger da bartender e indossate la toque blanche dello chef e leggete la ricetta qui sotto.
Ingredienti
- 30 ml vodka
- 60 ml brodo, filtrato e privato del grasso
- 15 ml succo di limone
- 1 dash Salsa Worcestershire
- 1 dash tabasco
- Sale e pepe
Preparazione
Riempire un highball con il ghiaccio, versare il succo di limone, la vodka, il brodo e gli altri condimenti. Mescolare delicatamente con un bar spoon.
Garnish
Decorare con un sedano o una fettina di limone.