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Bullfighter cocktail, storia e ricetta

Le informazioni intorno al cocktail Bullfighter sono scarse. Di più: praticamente nulle. Tentare di ricostruirne la storia significa avere a disposizione un’unica fonte, per di più avara di dettagli. Però la ricetta la conosciamo, e non è poca cosa, anche se uno degli ingredienti è impossibile da reperire. Questo rende il Bullfighter un cocktail misterioso.

Bullfighter cocktail, la storia

Il dato certo è che il Bullfighter compare per la prima volta sulle pagine di Café Royal Cocktail Book (1937). Il libro porta la firma del britannico William J. Tarling, pezzo grosso della mixology d’oltremanica e futuro presidente dell’IBA.

La presenza del Bullfighter è significativa perché appartiene a una categoria particolare: i cocktail a base di tequila, ingrediente poco utilizzato fino a quel momento e portato sotto i riflettori proprio dal lavoro di Tarling. In tutto ci sono una dozzina di drink: fra gli altri il Picador, il Matador e il Toreador. Elemento comune, oltre allo spirito: le tauromachie.

Bullfighter e tauromachie

Tarling non svela perché il Bullfighter si chiama così, né chi l’ha inventato e nemmeno dove l’abbia fatto. Però è curiosa la parentela con le corride.

Bullfighter è la traduzione inglese della parola torero. Indica le sei persone che scendono in un’arena per combattere un toro: sono il matador (colui che materialmente uccide l’animale), due picadores (toreri a cavallo) e tre toreri a piedi chiamati peones o anche banderilleros.

L’ingrediente che non c’è più

Chi volesse preparare un Bullfighter incontra un ostacolo non da poco. Uno dei tre ingredienti non esiste più: si tratta dell’Hercules. Per anni gli storici hanno brancolato nel buio. Nessuno sapeva cosa fosse. Erano possibili solo ipotesi.

A un certo punto qualcuno ha recuperato vecchie pubblicità pubblicate sui giornali di fine anni ‘30. Così s’è scoperto che l’Hercules era un aperitivo a base di vino rosso ed erba mate, con probabile aggiunta di altre erbe non meglio specificate. Grado alcolico attorno ai 25 abv. Probabilmente il risultato aveva un sapore simile al vermouth, ma con note tipiche del tè verde e con un pizzico di speziatura in più.

La ricetta del Bullfighter cocktail

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La domanda da un milione di euro è: con cosa sostituire l’Hercules? È un problema enorme, perché nessuno ricorda il sapore esatto. Cercando, si scopre che il grosso delle persone non tenta nemmeno di ricrearlo e punta sull’acidità grazie al succo di lime. In alcuni casi aggiungendo un poco di tepache (bevanda messicana a base di ananas) e smorzandone la dolcezza sostituendo tequila con mezcal. Comunque sia, queste sono le indicazioni presenti nel Café Royal Cocktail Book (1937).

Ingredienti

  • 50 ml tequila
  • 25 ml liquore all’albicocca
  • 25 ml Hercules (oggi sostituibile con il lime o tepache)

Procedimento

Prendere uno shaker, inserire tutti gli ingredienti e poi agitare fino ad amalgamare e raffreddare la miscela. Filtrare in un bicchiere: Tarling non specifica quale, ma va benissimo una coppetta.

Garnish

Nessuna

Immagini credits Julie Couder e Coqtail, location Nik’s & Co, riproduzione vietata