Tad Dorda ha avuto un’intuizione: la vodka era lo spirito più venduto ma anche meno conosciuto a livello di storia e caratteristiche. Da qui è nata l’idea di Chopin Vodka, primo marchio a presentare al mondo la potenzialità della premiumizzazione di questo distillato.
Chopin Vodka, il luxury brand polacco
Il rumore di un elicottero in avvicinamento interrompe una sessione di degustazione nella distilleria Chopin. Tad Dorda, fondatore del primo luxury brand di vodka polacca, atterra sul grande prato nel retro dell’edificio principale e invita gli ospiti a salire ad alta quota insieme a lui, per osservare il territorio da una prospettiva diversa.
Lo scenario è quello della campagna di Krzesk, precisamente nell’area orientale del paese, a 120 chilometri dalla capitale Varsavia. Tra laghetti artificiali e campi di patate punteggiati da fiori appena sbocciati, la vista si perde tra infinite sfumature di verde e case rurali. La tenuta di Chopin Vodka si estende su quasi sette ettari di terreni e gode della presenza di una sorgente artesiana, dalla quale viene estratta l’acqua utilizzata per la produzione del distillato.
In uno scenario bucolico, con uno specchio d’acqua nel quale si riflette un romantico mulino a vento, si trova la distilleria a conduzione familiare dove vengono convogliate tonnellate di patate, segale e grano provenienti da un raggio massimo di 60 chilometri.
L’importanza della stagionalità
Da metà settembre fino a inizio gennaio la produzione è attiva tutti i giorni, senza sosta, per realizzare lo spirito di patate che servirà per tutto l’anno. «Questa scansione temporale è fondamentale per seguire la stagionalità della materia prima e lavorare patate fresche. A marzo sarebbe già troppo tardi perché il tubero perde consistenza e iniziano a comparire le prime infiorescenze. In altri momenti dell’anno ci concentriamo su segale e grano, che sono più semplici da utilizzare. Se conservati in silos a umidità controllata, mantengono le loro proprietà per un tempo più lungo», racconta Dorda.
È lui che, nel 1993, ebbe l’intuizione di creare una vodka differente dalle altre, dando importanza a un singolo ingrediente con il lancio di tre linee ben distinte, ciascuna identificata proprio dalla materia prima di partenza e racchiusa per la prima volta in una bottiglia lunga e stretta dal vetro satinato, oggi un must per l’intera categoria.
L’intuizione di Chopin Vodka
L’intuizione è arrivata dai viaggi di Dorda in giro per il mondo. «Mi sono reso conto che in diversi mercati, quello americano su tutti, la vodka era lo spirito più venduto, ma sia i professionisti sia i consumatori non sapevano niente della sua storia. Né tanto mento delle sue caratteristiche», racconta il fondatore di Chopin. Per molto tempo, infatti, la vodka è stata surclassata – almeno in termini di fama – da altre categorie di spirits.
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Immagini courtesy Fine Spirits