In occasione dell’Assenzio Day (5 marzo) vogliamo suggerirvi cinque modi per gustarlo come non avete ancora fatto
Il fascino del proibito
Tra i superalcolici, l’assenzio è quello che più di tutti sembra non aver perso quel qualcosa di proibito.
Nel diciannovesimo secolo era parecchio diffuso in Europa, poi il suo consumo venne vietato. Pensiamolo pure misterioso, cosa che in effetti un po’ ci piace, ma è una bevanda straordinaria e soprattutto naturale.
Si, quel verde pallido che lo contraddistingue è tutto merito delle erbe dalle quali è prodotto. Ma badate bene: se il verde è troppo acceso e fluorescente, è chiaro che siano stati aggiunti dei coloranti. L’assenzio ha però la coscienza liquida e pulita e noi vi assicuriamo che sul mercato si trovano ottimi prodotti naturali.
L’Assenzio Day, quando si celebra?
Abbiamo scelto di parlare di assenzio perché il 5 marzo di festeggia l’Assenzio Day: se il superalcolico ha addirittura una sua data sul calendario allora vuol dire che la merita davvero!
Ma voi lo sapete com’è fatto l’assenzio? Ve lo raccontiamo in due righe e poi giuriamo di passare ai fatti: non vediamo l’ora di consigliarvi i modi migliori per berlo!
L’assenzio: cos’è e com’è fatto
Si tratta di una bevanda (abbondantemente) alcolica prodotta a partire da alcune erbe, in particolare dall’Artemisia absinthium. Anice e finocchio ne determinano il gusto che ricorda quello della liquirizia. Ci sono tipologie di assenzio rosso, arancione –dipende dalle erbe utilizzate- ma il più comune è l’assenzio verde.
Un buon assenzio di qualità avrà un colore verde pallido: è la clorofilla delle erbe naturali intere. Queste ultime solitamente vengono macerate e poi utilizzate durante la distillazione e durante il processo di estrazione della bevanda.
Attenzione anche alla percentuale alcolica: più è elevato l’apporto di alcol al suo interno e più l’assenzio sarà buono. Vi consigliamo un prodotto dal volume alcolico compreso tra il 45% e il 68%.
Quanti di voi almeno una volta hanno movimentato il loro sabato sera con qualche shot di assenzio insieme agli amici? Ecco, questo rientra tra i modi di consumarlo: liscio, rapido e indolore.
Ma non ci basta.
Ecco cinque modi per bere assenzio
Il metodo francese
Procuratevi un Reservoir Pontarlier, che è il tipico bicchiere francese da degustazione, 100% prerogativa dell’assenzio. La parte bassa è tonda, assomiglia quasi a un bulbo e indica la quantità di che si deve versare –di solito 30 ml.
Vi servirà anche un cucchiaino forellato e piatto da appoggiare sul bicchiere. Potete inserirvi una zolletta di zucchero ma è facoltativo: se prediligete il gusto amaro, allora potrete anche evitarla. In caso di zucchero, versate lentamente dell’acqua fredda sulla zolletta: finirà poi nel bicchiere e si scioglierà nell’assenzio. In assenza di zucchero, l’acqua fredda va versata direttamente nel bicchiere.
L’acqua è compagna fidata e necessaria per l’assenzio: a suo contatto, il superalcolico darà vita al tipico effetto louche – e diventerà progressivamente opaco e questo è indice assoluto di qualità.
Il metodo del bicchiere nel bicchiere
La matrioska della mixology è in realtà un metodo ed è legato al consumo di assenzio. Occorreranno un bicchiere più grande e capiente e un bicchierino da shot. Quest’ultimo ne conterrà 30 ml e verrà adagiato all’interno del bicchiere più grande.
A questo punto potrete procedere versando l’acqua gelida nel bicchierino fino a quando al suo interno non resterà solo quella mentre, al contrario, in quello più capiente saranno ben miscelati acqua e assenzio. Facile e pronto da bere: prima però ricordatevi di rimuovere il bicchiere più piccolo!
Assenzio Sour
L’Assenzio Sour è un drink piuttosto sgrassante, ideale nella fascia alcolica oraria dell’afterdinner, magari quando avete una bella cena da digerire. Oltre al superalcolico protagonista di questa news, è il limone a giocare un ruolo di assoluta complicità con la bevanda. Ecco gli ingredienti:
- 30 ml di gin
- 15 ml di assenzio
- 22 ml di succo di limone
- 1 cucchiaino di zucchero
Di rapida preparazione, non vi serve che uno shaker, qualche cubetto di ghiaccio già al suo interno, seguiti da tutti gli ingredienti. Una bella shakerata e il drink è pronto: servitelo in una coppetta precedentemente raffreddata e…buona digestione!
Sazerac
Il Sazerac è un cocktail IBA che nasce a New Orleans nel 1800 e nel bicchiere porta l’idea di un farmacista –Antoine Peychaud-che per curare i suoi pazienti proponeva loro una miscela di erbe unita ad assenzio e a un altro distillato, che vi sveliamo negli ingredienti:
- 50 ml di cognac
- 10 ml di assenzio
- 1 zolletta di zucchero
- un paio di gocce di Peychaud’s bitter
All’interno del mixing glass vanno miscelati il cognac, la zolletta di zucchero e il bitter. L’assenzio servirà invece soltanto a rendere profumato il tumbler basso in cui il Sazerac sarà servito: basterà riempire il bicchiere di liquore e cubetti di ghiaccio e lasciarlo da parte mentre si miscela il resto degli ingredienti. Il garnish del drink è una scorza di limone.
Corpse Reviver N°2
Un drink davvero autentico che risale agli anni del Proibizionismo. Il Corpse Reviver N°2 è un cocktail tutto sommato di difficile equilibrio nonostante il facile dosaggio degli ingredienti e a prepararlo conviene dedicargli il doppio dell’attenzione. Il liquore di artemisia qui ha un ruolo fortemente aromatico: le sue gocce vanno infatti a depositarsi sul fondo del bicchiere che dev’essere poi roteato in modo che esse aderiscano al meglio alla base di quest’ultimo. Il drink è preparato con:
- 20 ml di gin
- 20 ml di Americano Cocchi
- Cointreau 20 ml
- 20 ml di succo di limone
- gocce di assenzio
Noterete che per preparare questo cocktail in effetti gli ingredienti vanno dosati tutti in parti uguali, poi shakerati vigorosamente –a eccezione delle gocce di assenzio direttamente nel bicchiere- e serviti in una coppa. No garnish.