Il Bar Manager dell’Octavius Bar al The Stage svela le basi per la buona riuscita di un drink tra le mura domestiche. Seguite i suoi consigli per gustare un ottimo cocktail a casa e procuratevi tutti gli strumenti indispensabili come shaker e jigger.
La guida di Francesco Cione ai drink a casa
Nel 2015 è stato nominato miglior bartender d’Italia. Dunque, di un personaggio come Francesco Cione, non potete che fidarvi. Soprattutto se già avete avuto modo di gustare qualche suo drink al bancone dell’Octavius, l’American bar di The Stage a Milano.
Con più di 1110 etichette tra liquori e distillati, l’Octavius Bar pulsa di una mixology che vuole accelerare il suo battito cardiaco e propone miscele concepite, anzi scolpite, per poterle ammirare sin dal primo sorso.
Il cocktail diviene quasi un’entità nel locale che affaccia su Piazza Gae Aulenti e il Bar Manager Francesco Cione si destreggia con precisione e con pieno rispetto sia della miscela alcolica che andrà a scolpire sia nei confronti del cliente che la dovrà certamente ammirare.
Il segreto di un buon cocktail è l’equilibrio
Equilibrio è la parola chiave, la livella alcolica di ogni miscela. Essa deve anche contenere sensazioni e ricordi. Soltanto così potrà ravvivare e suscitare qualcosa nelle persone.
In fondo “Un cocktail è un momento. Un’esperienza che si offre al proprio ospite. La tecnica crea l’equilibrio, le sensazioni, l’unicità del ricordo” cita Cione. E noi siamo d’accordo con quelle che per lui sono essenziali parole chiave.
Così, nell’attesa di rivedervi all’Octavius di Milano, il Bar Manager vuole starvi vicino fornendovi alcuni consigli che vi serviranno a pazientare e –nel frattempo- a rendervi dei perfetti home bartender. Si tratta di poche, semplici dritte che sono alla portata davvero di tutti per preparare drink a casa da manuale.
Fanno riferimento alle basi della mixology: potremmo considerarli i primi step che, se seguiti alla regola, vi renderanno già al 50% capaci.
Preparare i drink a casa, tre consigli di Francesco Cione
Scegliere il bicchiere ideale per i cocktail a casa
La scelta del bicchiere non ha soltanto un fine puramente estetico, legato quindi alla presentazione del drink che si andrà a preparare e a servire.
“È soprattutto una questione di conservazione della miscela, garantendole anche una temperatura e una consistenza ottimale. Per esempio, se il drink è piuttosto corposo, sarà preferibile scegliere un bicchiere largo, con il bordo piatto e con una base piuttosto solida” svela Cione.
Se il cocktail appartiene alla categoria degli shakerati con ghiaccio, andrà bene una coppa dallo stelo sottile. Un tumbler alto –vale a dire un bicchiere più stretto e lungo e dal fondo spesso, è opportuno se la miscela contiene molti cubetti di ghiaccio.
“Il calice, invece, è adatto ai drink con base vino, perché disperdono i sentori olfattivi con molta più lentezza” conclude il Bar Manager dell’Octavius.
L’importanza di shakerare i drink a casa
Per realizzare cocktail a casa, sarà bene procurarvi uno shaker e imparare a familiarizzarci. Questo strumento scatena il mare della mixology e ne fa emergere una spuma, in molti casi caratteristica di differenti (ed iconici) drink.
Esistono differenti tipologie di shaker e quel che Francesco Cione ci tiene a precisare ha però a che fare con il movimento.
“Lo shaker necessita di un moto piuttosto energico e va agitato con vigore in orizzontale, tenendolo fermo con entrambe le mani. Andando a miscelare tutti gli ingredienti, è chiaro che il drink risulterà torbido: meglio non utilizzarlo per quelle miscele che, in fin dei conti, devono rimanere limpide e per le quali è richiesto un procedimento del tutto differente”.
Miscelare con il bar spoon
Immancabile, come avrete capito, è il cosiddetto “miscelare”. D’altronde, il termine “mixology” rimanda al movimento stesso di mixare.
Se il drink da fare a casa non è un Espresso Martini, per esempio, ossia non è un drink shakerato, esso andrà comunque mescolato in modo più calmo e gentile. All’interno di un mixing glass o direttamente nel bicchiere entro cui è servito, con cubetti di ghiaccio, se la tecnica di preparazione è in “build”.
Uno strumento utilissimo per facilitare questo passaggio è il bar spoon. Si tratta di un lungo cucchiaio utilizzato dai bartender professionisti: la lunghezza si aggroviglia in una spirale che serve ad agevolare il movimento.
Gli altri strumenti per preparare cocktail a casa
Il jigger per dosare gli ingredienti
Il dosatore cocktail, o jigger, è sicuramente il primo strumento che bisogna certamente procurarsi. Ve ne sono di diverse capienze, ma quello da 50 cc è utilissimo a dosare gli ingredienti che andranno a comporre la miscela. Ci sono drink per i quali bisogna essere fiscali e rispettare a dovere il giusto dosaggio di tutti gli ingredienti.
Il muddler per i cocktail pestati
Per realizzare i cosiddetti cocktail pestati –come la Caipirinha sarà opportuno procurarvi un pestello (o muddler) utile ad “accarezzare” le foglie di menta e a sprigionarne gli oli e i profumi, insieme a lime e zucchero.
Il blender per i cocktail frozen
Per preparare cocktail a casa in versione frozen, molto apprezzati in estate, si potrà utilizzare un blender: si tratta di un frullatore ad alta velocità che permetterà di miscelare la parte alcolica e la parte fruttata al ghiaccio, per ottenere una miscela fresca e vellutata.
Adesso non vi resta che preparare i vostri drink a casa!
Potremmo dunque considerare i tre consigli di Francesco Cione dei primi passi per preparare cocktail a casa e avere un indiscusso successo!
Immagini Courtesy Octavius Bar at The Stage