I due soft drink allo zenzero sono utilizzati all’interno di molti cocktail classici e signature, spesso confusi tra di loro, in realtà sono due prodotti differenti. Oggi vi raccontiamo qual è la differenza tra ginger ale e ginger beer.
Due soft drink allo zenzero
Due soft drink che fanno da braccio destro alla mixology. Ginger ale e ginger beer riescono a placare la forte struttura alcolica di certi distillati, rendendola beverina.
Entrambi i soft drink condividono un ingrediente fondamentale, che dà loro il nome, lo zenzero (in inglese ginger). Vincenti nel rendere più freschi i drink, ginger ale e ginger beer sono utilizzati dai bartender per reinterpretare alcuni cocktail di successo.
Vi siete mai domandati quali siano le differenze tra queste due chicche del beverage? Di seguito, ecco le risposte alle vostre domande.
Differenza ginger ale e ginger beer
Il ginger ale è una bevanda 100% alcol free ed è americana. In USA (giustamente) è molto apprezzata, così come dai drink lover canadesi. Si tratta quindi di una bevanda frizzante che contiene anidride carbonica, preparata con estratti di zenzero, zucchero e acqua gasata.
Curiosità
Negli Stati Uniti, dove il ginger ale regna, ve ne esistono addirittura due versioni: c’è il golden ginger ale (che in Italia è quasi introvabile) caratterizzato da un colore decisamente scuro e un gusto molto pungente.
E poi c’è il dry ginger ale, che è più soft rispetto al primo –anche se piuttosto secco- e che solitamente si miscela ad altri distillati e fermentati.
Quando e dove nasce la ginger ale
Il ginger ale è un soft drink analcolico usato fin dai tempi del Proibizionismo, quando miscelarlo nei drink era salvifico perché riusciva a camuffare la presenza di un qualsiasi distillato nel bicchiere. Pensate che in mixology, il ginger ale sia quasi la controfigura analcolica dello champagne, per via della loro somiglianza alla vista.
Sembra che il ginger ale sia molto efficace contro il mal di mare, e anche in caso di stomaco sotto sopra.
Ovviamente, anche il ginger ale è stato travolto dall’estro creativo del mercato del beverage, tant’è che a oggi ne esistono più e più versioni: alla menta, ai mirtilli, uva e lampone. Vi consigliamo di assaggiare il ginger alein purezza, e cioè senza miscelarlo ad alcun distillato. Ma attenzione a non esagerare: il soft drink è decisamente zuccherato.
Ginger beer, una bevanda poco alcolica
Esatto. La ginger beer ha un accenno alcolico pari allo 0,5%. Si tratta pur sempre di una birra allo zenzero: il soft drink appartiene a tutti gli effetti alla categoria dei fermentati.
Infatti, nella sua ricetta ci sono la radice di zenzero, lo zucchero, il lime (o il limone) e il lievito che rende possibile il processo di fermentazione. Facendo un altro inciso un po’ più tecnico, è bene precisare che la ginger beer può essere preparata sia mediante infusione che carbonatazione: questo parolone indica un processo secondo cui l’anidride carbonica presente in una sostanza, produce carbonati.
Molto spesso, alla ginger beer sono aggiunti anche acido citrico, tartarico e ascorbico –vale a dire antiossidanti e acidificanti, stabilizzanti e qualche conservante volto a preservare le caratteristiche della miscela.
Quando e dove nasce la ginger beer
La ginger beer è inglese, pare sia nata intorno al 1700 e che la sua diffusione sia stata favorita soprattutto dal grande interesse nei confronti dei cibi fermentati.
La ginger beer è la guest star assoluta di un cocktail in particolare, che è famosissimo: il Moscow Mule. Contribuisce infatti a dare alla miscela a base di vodka, un gusto ancor più dissetante.
Il suo colore giallo paglierino svela una spiccata presenza di agrumi (lime o limone, come abbiamo già detto), il perlage ne sottolinea l’effervescenza e il gusto è fortemente aromatico, soddisfacente, per lo più dolce.
Alla fine dei conti
Abbiamo dunque chiarito quale sia la differenza tra ginger ale e ginger beer.
La cosa (anzi, la radice) che hanno in comune è lo zenzero, ma per il resto il ginger ale è una bevanda gasata completamente analcolica. Al contrario, la ginger beer, essendo una birra allo zenzero, presenta una minima percentuale alcolica.
Uno è americano (ginger ale) e l’altro è inglese (ginger beer), ma entrambi i soft drink sono apprezzatissimi e utilizzatissimi nel mondo della mixology, miscelati all’interno dei cocktail.
Pertanto, non ci resta che concludere fornendovi due ricette da preparare facilmente anche a casa, a base di ginger ale o con ginger beer. Scegliete il vostro preferito.
Suffering Bastard (con ginger beer)
Ingredienti
- 30 ml Cognac o Brandy
- 30 ml Gin
- 20 ml Succo di lime
- 2 gocce di Angostura
- Ginger beer
Preparazione
Versare in uno shaker colmo di ghiaccio il cognac/brandy, il gin, il succo di lime e due gocce di angostura. Agitare con vigore e versare in una tiki mug. Toppare con la ginger beer.
Garnish
Guarnire il Suffering Bastard menta e, a piacere, una fettina d’arancia.
Horse’s Neck (con ginger ale)
Ingredienti
- 40 ml Cognac
- 120 ml ginger ale
- Dash di Angostura Bitters
Preparazione
Versare direttamente nel bicchiere di servizio colmo di ghiaccio il cognac e la ginger beer, mescolare delicatamente e, a seconda del gusti, aggiungere pochi dash di Angostura
Garnish
Servire con una spirale di zest di limone