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Distillati di canna da zucchero e liquori, quali sono i più celebri

I cocktail devono tantissimo alla canna da zucchero, perché è la materia prima di alcuni dei distillati e liquori più utilizzati e apprezzati. Su tutti rum e cachaça, ma anche falernum e basi. Ognuno con caratteristiche proprie che producono differenze e similitudini: nei sistemi di produzione e nel risultato finale. Cerchiamo di fare ordine.

Distillati di canna da zucchero: il rum

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È un’acquavite ottenuta dal succo o dalla melassa della canna da zucchero. La distillazione avviene in alambicchi continui o a colonna. Può essere affinata in botte oppure no. E può avere un nome differente a seconda delle zone di produzione. La premessa è che parliamo soprattutto dell’area caraibica e di alcune zone del Sud America, anche se le zone di produzione nel mondo sono circa una trentina.

All’interno dei confini geografici la parola rum è utilizzata negli stati francofoni (per esempio Haiti) e nelle regioni anglofone (Giamaica, Barbados, eccetera). Il termine rhum appartiene ai soli territori francofoni e il più famoso è il rhum agricole della Martinica. Infine, le zone dove si parla spagnolo adottano spesso il termine ron: accade a Cuba, in Venezuela, Nicaragua e via elencando.

La cachaça e la canna da zucchero

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Si ottiene esclusivamente dalla distillazione del succo della canna da zucchero. Dunque, le differenze con il rum sono l’assenza della melassa e il fatto che la zona di produzione è differente: la cachaça è brasiliana. Ulteriore tratto di distinzione è che la gradazione alcolica è mediamente più bassa: fra i 38 e i 48 abv, mentre il rum parte dai 40 e può raggiungere gli 80 abv.

Non mancano le similitudini. Intanto, la cachaça può essere chiara oppure invecchiata. Inoltre, si possono utilizzare entrambi i tipi principali di alambicco (discontinuo o a colonna).

Il falernum

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Il falernum è originario dell’isola di Barbados, dunque si conferma la natura spesso caraibica dei distillati di canna da zucchero. Viene preparato con succo di canna, succo di lime, eventuali spezie e uno zic di rum, quanto basta a garantire la conservazione. Da qui una gradazione alcolica contenuta che si aggira attorno agli 11 gradi.

A differenza di rum e cachaça, che sono distillati, il falernum è un liquore. Cioè una bevanda spiritosa che si ottiene aromatizzando alcol etilico oppure un preesistente distillato (in questo caso rum). Niente alambicchi, insomma, né affinamento in legno.

Il basi

Anche nel caso del basi la materia prima è il succo della canna da zucchero. Tutto il resto è diverso da quanto visto finora. Per prima cosa il paese d’origine: le Filippine. Inoltre, non è un distillato né un liquore: si prepara facendo fermentare il succo in vasi di terracotta per un periodo di alcuni anni e poi procedendo all’imbottigliamento. Il risultato ha una gradazione alcolica paragonabile a quella di un vino: fra i 10 e i 16 abv.