Flanagan’s raddoppia a Napoli in zona Vomero: in un palazzo storico del primo Novecento, la mixology spazia, incredibilmente curata da un team affiatato di ragazzi al bancone. Flanagan’s Rooms è il nuovo arrivato, dopo la prima apertura (di successo) nel 2015 in Via Chiaia.
Da Flanagan’s Senior a Flanagan’s Rooms
A sette anni dalla prima apertura in Via Chiaia a Napoli, Flanagan’s raddoppia: stiamo parlando di uno dei principali riferimenti della mixology partenopea che, dal primo giorno di apertura ha fatto del less is more una verità di estremo successo.
Il Flanagan’s storico si è fatto bastare uno spazio di soli 20 mq per distinguersi immediatamente nel panorama della mixology napoletana: un bancone in legno di mogano lungo 90 cm, una bottigliera da collezione alcolica, bartender che non se ne sono mai andati e che hanno anzi reso Flanagan’s quell’angolino sicuro di casa.
Flanagan’s: un nome, una garanzia
Il nome Flanagan’s è forte, e ha un significato tutt’altro che casuale: chi preferisce guardare i film bevendo un drink anziché mangiando pop corn saprà senz’altro chi è Flanagan. Sì, ha il volto di Tom Cruise ed è il bartender famoso in tutta New York City, protagonista del magico film Cocktail del 1988.
Chi c’è dietro la nuova apertura?
Per l’apertura del nuovo Flanagan’s Rooms nel prestigioso quartiere Vomero, ai due soci fondatori del cocktail bar (Giovanni Fenderico e Stefano Auletta)se n’è aggiunto un terzo: Giovanni de Giovanni. I tre soci hanno fatto il bis in Via Morghen 31, rilevando un vecchio palazzo del primissimo Novecento. Il nuovo locale conta così quattro diversi ambienti che lo rendono un punto di ritrovo assolutamente poliedrico.
Bistrot? Café? Cocktail Bar? In quale area del palazzo si fermerebbe a bere Flanagan? In alternativa, ci si può rilassare nella prima sala che è a tutti gli effetti il giardino d’inverno dell’intero locale, dov’è centrale la componente green. Una sorta di veranda-bistrot che, proprio accanto, ha la stanza che ospita la bottigliera, il caveau di Flanagan’s.
Il look del cocktail bar gioca tutto su mobili retro e di recupero. È un’autentica aria vintage, con carta da parati e velluti, lampadari in rattan e una bottigliera antica, a rendere ancora più preziosi i distillati, i fermentati e i liquori scelti dal team di bartender, che s’impegnano a preparare miscele artigianali. Tutte servite con generosità “condividendo le conoscenze per ispirare i più audaci” come recita uno dei punti più salienti del credo di Flanagan’s.
Qualche suggerimento dalla drink list di Flanagan’s Rooms
A capo del team c’è Kerim Nefati, 28enne originario di Ischia che fa parte della famiglia Flanagan’s sin dalla prima apertura nel 2015 e che adesso è Head Bartender. Grazie alla sua guida, l’ampia drink listsegue i nuovi trend della mixology e comprende cocktail alcol free, variazioni sui grandi classici e signature drink.
Per esempio? Miscele che sono il simbolo dei due cocktail bar come il St. Martini, un twist che gioca sul sapore balsamico e che unisce al gin il bitter al palo santo. Da gustare rigorosamente ghiacciato. In alternativa lo Springer che sì, è proprio come avere la primavera nel bicchiere perché ci sono i fiori d’arancio, il basilico, shrub alla fragola e ancora gin.
Ma non si può dire tutto. Una cosa, però, si può fare di certo: recarsi al nuovo Flanagan’s Rooms che ha aperto a Napoli, senza dimenticare di fare un salto anche al “vecchio”, e accertarsi della veridicità del detto “tale padre tale figlio”.
Immagini courtesy Flanagan’s, credits Aurora Scotto di Minico
