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Il Giro del Mondo in 11 drink, la nuova cocktail list del Mandarin Garden

Il Giro del Mondo in 11 drink è la nuova cocktail list ideata da Guglielmo Miriello, Director del Mandarin Garden, e dal suo team di bartender. I signature cocktail celebrano destinazioni e personaggi del famoso romanzo Il Giro del Mondo in 80 giorni, che nel 2022 festeggia 150 anni dalla sua pubblicazione.

Il Giro del Mondo inizia…al Mandarin Garden

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Non poteva esserci bancone più azzeccato di quello del Mandarin Oriental a Milano per una drink list tutta incentrata sul viaggio. Non un viaggio qualsiasi, però. Ma uno di quelli di cui tutti, almeno una volta, hanno sentito parlare: il giro del mondo in 80 giorni.

Il celebre libro dello scrittore francese Jules Verne festeggia i 150 anni proprio nel 2022. Il Mandarin Oriental, tra le icone dell’hotellerie di lusso più note a Milano, vuole celebrare il capolavoro di Verne attraverso 11 cocktail da gustare presso il Mandarin Garden, ideati dal team guidato da Guglielmo Miriello.

Gli undici nuovi signature drink del Mandarin Garden

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“Gusto, vista e olfatto sono i compagni di viaggio che affiancano il cliente alla scoperta dei drink ispirati al Giro del Mondo in 80 giorni. Non c’è modo migliore per godersi un viaggio se non attraverso i nostri sensi” – perché è solo in questo modo che lo si può vivere appieno. Le parole di Guglielmo Miriello sono il passe-partout per scoprire la nuova drink list Il Giro del Mondo in 11 cocktail: conoscerla e apprezzarla richiederà senz’altro meno di 80 giorni.

I signature ripercorrono le tappe più famose citate nel romanzo di Verne, ma rimandano anche ad alcuni dei personaggi più amati del romanzo. Dal protagonista Phileas Fogg a Passepartout. Il menu si apre con il drink Reform Club: nel romanzo del 1872 di Verne, Fogg sfida sé stesso proprio in questo locale, scommettendo di riuscire a compiere il giro del mondo in 80 giorni.

Inizia il viaggio

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Tutto il resto è storia, dunque Reform Club è proprio un cocktail che porta fortuna: il brio frizzante è dato dalla jasmine soda e pesca bianca, oltre all’amaro e a un tocco di sherry (tipicamente inglese), la cui dolcezza è rafforzata dallo shrub di fragola e rabarbaro. Da Londra si va a Suez, con un drink dai sentori molto delicati: base alcolica data dal gin unito ad acqua di fragole, arancia, aperitivo preparato con una miscela di vini rossi e pepe di Timut. Questi gli ingredienti del drink Phileas.

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Il cocktail Mr Fix

L’itinerario prosegue verso Bombay, con il cocktail Mr Fix che è realizzato sempre con gin aromatizzato al tè Rooibos, unito con cordiale al mango e foglie di curry, chinotto e bitter al cardamomo. Questo drink introduce uno degli aspetti più belli di un viaggio: l’incontro con nuove persone, vale a dire nuovi rapporti da coltivare. Recatevi al Mandarin Garden con qualcuno di speciale.

Il cocktail Kiou Mi

Il tè sembra essere uno degli ingredienti chiave dell’intera drink list Il Giro del Mondo in 11 drink: nella città di Calcutta si arriva con un sorso di Kiou Mi, drink a base di rye whiskey, whisky aromatizzato al tè Chai Masala, estratto alla galanga, cordiale al limone, barbabietola e vino rosso.

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Passepartout

Il cocktail Rangoon

Se avete un palato particolarmente predisposto ai gusti dolci, dal Mandarin Garden potrete direttamente recarvi ad Hong Kong ordinando un Rangoon: questo drink a base di rum (con profumi di cocco tostato) unisce il bitter al cioccolato all’orzata, al lime, a una soda all’ananas affumicata e cognac.

I cocktail Carnatic e Yokohama

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Da Hong Kong si passa alla quinta tappa della drink list ideata da Guglielmo Miriello. Con il drink Carnatic si va in Giappone, precisamente a Yokohama: nella miscela è presente un noto gin giapponese unito al vermouth, tintura di patchouli e un cordiale alle foglie di kaffir per dare al drink una nota agrumata.

Ma a Yokohama la sosta è lunga, tant’è che la drink list riserva a questa destinazione un altro cocktail omonimo: il whisky giapponese è addolcito da spezie e ananas tostato, insieme all’aggiunta di lattosio. In più, il drink è completato con bitter, liquore con vetiver -un’erba spontanea di origine tropicale- (dai sentori molto legnosi) e tè Oolong.

Golden Gate

Il cocktail Golden Gate unisce due anime della mixology: tequila e mezcal, entrambi da apprezzare se sceglierete come prossima tappa San Francisco. La miscela è pepata, ma anche stemperata con una nota dolce di vaniglia e di verbena. Completano il drink un’acqua alla mela verde e cetriolo e radice di lentisco.

Railway

Ormai siamo in terra americana: da San Francisco, il Mandarin Garden porta a New York con il cocktail Railway. Un viaggio permesso grazie alla ferrovia? Fatto sta che il drink promette lo stesso piacere che si prova nell’avere il posto prioritario vicino al finestrino -che è sempre il modo migliore per godersi il viaggio. Il cocktail presenta bitter all’arancia, un caramello di acero bruciato, vermouth e whiskey di segale.

Broadway

Un salto a Broadway prima di lasciare la Grande Mela? Con questo drink, Miriello e il suo team di bartender intendono celebrare l’anima più scintillante della città americana. Il cocktail è preparato con Calvados e sherry. In aggiunta, lattosio, limone e mela verde -quasi come a volerlo “sgrassare”.

Il cocktail Henrietta

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Di ritorno a Londra, la drink list Il Giro del Mondo in 11 drink protegge gli avventori dal jet lag con il cocktail Henrietta: non ci si può dunque non aspettare una miscela dolce, tra le note di vaniglia e quelle di banana. Smorzate però dal gusto del caffè giamaicano e del whisky.

Spoiler non spoiler al Mandarin Garden

Alla fine di questa incredibile nuova drink list dedicata ai 150 anni del capolavoro letterario Il Giro del Mondo in 80 giorni di Verne, Guglielmo Miriello rivela ai mixology lover una grande verità, con delle chicche in aggiunta.

Non vi sveliamo nulla a riguardo, tranne che le sorprese (o meglio, i drink), non sono ancora finiti… Scegliete il vostro compagno di viaggio e prenotate un tavolo al Mandarin Garden all’interno dell’hotel Mandarin Oriental a Milano. Mi raccomando, fatelo entro 80 giorni.

Immagini courtesy Mandarin Oriental Milano