Nella classifica dei migliori libri della mixology, il capolavoro di Matteo Zed dedicato al mondo degli amari italiani
Siamo arrivati alla 14esima edizione di Tales of the Cocktail Foundation. Il palcoscenico dedicato agli Spirited Awards quest’anno accende tantissimi riflettori virtuali sull’Italia, facendo sì che lo scenario risulti tutto, interamente, illuminato.
Così per lo meno non corriamo il rischio di sbagliarci. In che senso?
Nel senso che – e non è certo un abbaglio! – quest’anno, oltre ai riconoscimenti di cui vi abbiamo parlato qui, c’è una categoria in particolare in cui la nostra bella Italia del buon bere è tra i protagonisti.
Tales of the Cocktail Foundation
Dal 2007 assegna riconoscimenti davvero prestigiosi nel mondo della mixology attraverso gli Spirited Awards che premiano il settore dell’hospitality dove c’è sempre un bel bancone su cui mettersi comodi e poggiare i gomiti.
Sono state tantissime, quest’anno, le candidature provenienti da tutto il mondo. Ciò ha dato senz’altro modo di scovare nuovi talenti, nuovi locali e bartender che, oltre che coi bicchieri, ci sanno fare anche con le parole.
Tales of the Cocktail Foundation: qual è la bella notizia che riguarda il nostro Paese?
Ormai sulla qualità del beverage italiano procediamo spediti, ad occhi chiusi. Il mondo intero riconosce l’eccellenza attraverso cui diamo vita a spirit e distillati altrettanto eccellenti –dalla vasta gamma di amari che lascia trasparire innanzitutto la ricchezza dei nostri territori alle iconiche grappe, l’acquavite che ci rende noti ovunque.
Non è pertanto una novità che l’Italia figuri sempre tra i premiati o tra i riconosciuti per qualche capolavoro in bottiglia.
Eppure, quest’anno la sorpresa è tutta da leggere. La categoria dei libri dedicati alla mixology, quella che racchiude i Best New Book on Drinks Culture, History or Spirits, mette in classifica il libro di un nostro (talentuosissimo) connazionale, un bartender che dopo quattro anni e mezzo di esperienza nei migliori bar newyorkesi è tornato a casa e rappresenta ad oggi uno dei riferimenti per tutte le nostre giovani (e un po’ meno giovani) promesse.
Curiosi di sapere di chi si tratta?
Tales of the Cocktail Foundation: il Grande libro dell’Amaro italiano di Matteo Zed nella classifica dei migliori libri sulla mixology
La classifica dei Best New Book on Drinks Culture, History or Spirits lascia spazio all’italiano Matteo Zed con il suo “Il Grande Libro dell’Amaro Italiano” edito da Giunti Editore. Matteo Zed dedica anima, corpo, esperienza e penna al più iconico dei prodotti alcolici italiani, di una bellezza aromatica complessa ma promettente: l’amaro.
L’universo degli amari si sta sempre più espandendo, andando a fare da contesto al mondo del beverage italiano: mettiamo che quest’ultimo sia il pianeta Terra e che l’amaro sia l’universo scuro e liquido sopra al quale la Terra ruota e galleggia.
Dove e quali sono le stelle? Le stelle sono i bartender come Matteo Zed che esaltano e diffondono la potente luce di questa categoria di prodotto che ci rende orgogliosi del nostro contributo allo scenario beverage mondiale.
“Il Grande Libro dell’Amaro Italiano”
Insomma mixology rilegata, con tanto di copertina. Il libro dell’esperto di settore Matteo Zed è un curiosissimo ricettario che raccoglie oltre 300 etichette di amaro prodotte in Italia. Chiaramente non si limita a fornirci ricette ma ne approfondisce le origini, ne svela curiosità, racconta le aziende, descrive le botaniche.
Matteo Zed ha dunque colto e sviscerato meglio che poteva l’ascesa di un prodotto unico come l’amaro, che sta guadagnando terreno tanto nei bicchieri quanto nelle preparazioni culinarie: in effetti, il libro di Matteo Zed racchiude due sezioni dedicate ai nuovi trend internazionali del food&beverage.
“Il Grande Libro dell’Amaro Italiano” se ne sta semiaperto nella classifica dei Best New Book on Drinks Culture, History or Spirits di Tales of The Cocktail Foundation: non chiede altro che essere sfogliato.