Dal capo bartender del secret bar 1930, Benjamin Cavagna, ecco la ricetta di un drink servito in un calamaio, da degustare con un pennello
Siete spiritosi? Aperti alle novità? Amanti dell’Amaro?
Che vi piaccia liscio, on the rocks, unito al caffè di fine pasto oppure miscelato in un cocktail, sapete bene che l’amaro fa parte della tradizione italiana ed è tra i liquori più pop che stanno vivendo, da qualche anno, una seconda giovinezza.
Grazie alle sue proprietà, l’amaro è stato (e resta) un elisir per la digestione di lunghe abbuffate a tavola con amici e parenti e, scoperto dalla mixology la sua versatilità, è stato portato dalla sperimentazione a essere mescolato con successo agli ingredienti più particolari che lo hanno trasformato in uno status symbol dell’avanguardia dagli appassionati del bartending.
Per questo al Secret Cocktail Bar 1930, lo speakeasy del gruppo di Fabio Angiolillo, l’amaro diventa la base per un drink che non passa inosservato. Fin dal nome, Ink.
Un cocktail che si disegna
Come l’inchiostro, in questo cocktail firmato dall’head bartender del 1930 Benjamin Cavagna, l’amaro è protagonista di una ricetta che sfida la sperimentazione, si rifà alla storia millenaria della calligrafia di Cina e Giappone, per tornare in Italia sotto forma di un drink gastronomico.
Il drink racconta infatti le vicende legate alla scrittura e fa viaggiare nel tempo (all’epoca in cui per scrivere venivano utilizzate cenere e acqua). Il brodo primordiale da cui nasce l’inchiostro, circa 4500 anni fa, era infatti il nerofumo, che sovverte quest’arte e cambia per sempre la storia dell’uomo. Oggi al 1930 viene sostituito dal nero di seppia rivoluzionando così il modo di bere.
Volete assaggiare il cocktail Ink? Di seguito trovate gli ingredienti, mentre le dosi e la preparazione restano in parte segrete, come l’indirizzo del bar in cui è stato creato.
La ricetta di Ink
Ingredienti:
Farmily Asia botanical spirits
Amaro Lucano Anniversario
Inchiostro nero di seppia
Kina
Riso
Aceto
1 pergamena di ostia
Preparazione:
Questo è un cocktail da bere, mangiare e “disegnare”. Mescolare l’Amaro Lucano Anniversario, il distillato di spezie amare, un tocco d’inchiostro di seppia e unirli all’amido di riso e un goccio d’aceto. Il prodotto finale è una gelatina scura che deve essere servita in un calamaio e accompagnata da un pennello e un grande foglio di ostia che verrà posto su un cavalletto. Bere questo cocktail sarebbe troppo semplice, per questo, meglio unire al servizio un pennello che serve per gustarlo direttamente dal calamaio o per scrivere sulla cialda d’ostia precedentemente preparata con farina, acqua e un filo d’olio. Finito di “giocare”, mangiare la cialda spezzandola con le mani, magari inzuppandola anche direttamente nel calamaio.
Garnish:
Nessuna. Questo cocktail è divertente ed essenziale e come tale non ha bisogno di decorazioni.
Immagine di copertina – Credits Giulio Masieri