Assaggiare un colore, bere un’emozione, sorseggiare un’opera d’arte. Nel mondo di Jessy Santin, bartender e drink designer italo-australiano, questo non è un sogno, ma la realtà della mixology contemporanea. Con un approccio che fonde design, psicologia cromatica e una profonda comprensione sensoriale, Santin ridisegna i confini di ciò che significa creare un cocktail.
Il design dei cocktail secondo Jessy Santin
«Se è efficace, è design» afferma Santin, rivelando la filosofia che guida il suo pensiero rivoluzionario. Per lui, un drink ha inizio molto prima che il liquido venga versato nel bicchiere e continua oltre l’ultimo sorso. Il processo creativo, che Jessy Santin chiama «design liquido», intreccia ispirazione, osservazione e sperimentazione ed è «la fusione delle esperienze personali e professionali di ognuno».
Un esempio concreto è il suo Drink Aborigeno, che non solo omaggia la cultura indigena australiana, ma trasporta chi lo beve nel cuore dell’Australia. «Nel 2022 sono tornato a Melbourne per lavoro e ho riscoperto la mia sensorialità di bambino legata a una terra che chiamo casa».
I 3 pilastri del processo creativo
La filosofia di Jessy Santin si traduce in tre pilastri che formano il processo creativo. Il primo è «l’arte di osservare fuori dagli schemi. Per generare idee nuove bisogna guardare il mondo con occhi diversi». La seconda strategia di Santin è «imparare a disegnare un’idea per renderla concreta». La visualizzazione, dice, permette di riconoscere potenziali problemi e trovare soluzioni prima ancora di versare gli ingredienti nello shaker.
Il terzo pilastro è quello che Santin definisce «l’equilibrio mentale del cocktail». Qui entra in gioco la “cromatologia”, un metodo che usa il colore come elemento visivo, per guidare e anticipare sapori ed esperienze. Un modo che permette di realizzare abbinamenti sorprendenti e intuitivi poiché, come dice il designer: «Colore che vedi, sapore che bevi».
Le sfumature gustative di Jessy Santin
Tutti principi che convergono in creazioni come il Negroni Colorato, un’interpretazione divertente del classico cocktail. Qui, Santin trasforma l’ospite in un artista che ha la possibilità di personalizzare il drink dipingendolo con polveri colorate che ne influenzano l’aspetto e il gusto. «Il colore determina le sfumature gustative. Inoltre, questo gioco fa esprimere le proprie emozioni».
Ovviamente «il drink si deve vendere», ma per farlo si deve trovare l’equilibrio tra estetica e sapore attraverso un approccio olistico che si estende oltre il bicchiere. Cuore di questa filosofia è MyDrinkCreation, la piattaforma online che Santin ha lanciato da poco. Più che un semplice corso di mixology è un viaggio completo nel mondo del cocktail design
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Immagini courtesy Jessy Santin