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Kadavé, la mixology rivoluzionaria alle porte di Napoli

A Sant’Anastasia, un tranquillo comune a una ventina di minuti da Napoli, si trova un locale che merita di essere raccontato. Kadavé, un cocktail bar che, grazie a un team di professionisti, sta ridefinendo l’arte della mixology con un tocco di novità.

Kadavé, il locale che ha rivoluzionato le serate a Sant’Anastasia

Nato dalla visione di due cugini – Ciro Granata e Michele CapassoKadavé ha trasformato la piazza principale di Sant’Anastasia in un epicentro di creatività e convivialità. In una manciata di anni, il cocktail bar – con annesse Gin Room, K Wine e una guest house – ha dato il via a una vera e propria rivoluzione nel panorama dell’intrattenimento locale, diventando il catalizzatore per la zona di un fermento sociale prima quasi inesistente.

La forza del team di Kadavé

Ma cosa rende questo spazio così speciale? La risposta sta nelle creazioni del team di professionisti capitanato dal bar manager Marco Fedele, mente creativa che guida l’evoluzione continua di Kadavé, nome che deriva dall’espressione spagnola cada vez, in italiano “ogni volta”.

Coadiuvato da Gianpiero Pacchiano, l’head bartender che orchestra la sinfonia di sapori dietro il bancone, Alessia Esposito, bartender responsabile della Gin Room, e tutti gli altri membri del locale, Fedele trasforma ogni volta che si visita Kadavé in un’avventura. A partire dalla drink list Men in Black a cui ognuno ha lavorato ispirandosi all’omonimo film cult, trasformando una semplice lista in un viaggio sensoriale che fonde l’immaginario fantascientifico con l’arte della mixology.

L’ispirazione cinematografica della drink list Men in Black

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La carta Men in Black attinge la sua idea dal celebre film uscito nel 1997. La pellicola, diretta da Barry Sonnenfeld, si basa su una serie di fumetti e presenta una versione umoristica e avventurosa di una popolare teoria del complotto. Per chi non lo ricordasse, un’agenzia segreta, sconosciuta persino al governo statunitense, gestisce una presenza aliena sulla Terra. Questa premessa fantasiosa e divertente fornisce lo sfondo perfetto per l’atmosfera di Kadavé e dei suoi cocktail.

Ogni drink racconta una storia, come spiega Marco Fedele. «È un incontro tra un agente segreto – rappresentato da un membro dello staff – e un alieno, ovvero lo stereotipo di un cliente. Men in Black offre una varietà di cocktail intriganti, ciascuno con un nome e un racconto abbinato graficamente a una parte del locale o dell’ambiente esterno che lo circonda, come la piazza principale, la sua fontana, il Vesuvio».

La drink list Men in Black di Kadavé

Il cocktail Più Zzzucchero – bourbon, liquore home made alla cannella, sciroppo di orzata, succo di limone e bitter al cacao – è un omaggio al goloso alieno Edgar, divertente come il personaggio che ama tanto questo ingrediente che rende la bevuta ideale per coloro che sono in cerca di qualcosa di corposo e deciso.

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Non ti flashare troppo

Per chi invece desidera vivere un’esperienza indimenticabile il bar manager consiglia: «Non ti flashare troppo è il nome del drink che promette una serata memorabile. A base di tequila, shrub di albicocca e rosmarino, succo di lime e soda al pompelmo rosa, viene servito con occhiali, telecamera e neutralizzatore. L’ospite sparaflashato come nel film, grazie a questo stratagemma, rompe ogni barriera tra sé stesso e il bartender, dando il via a un dialogo esilarante e fuori dagli schemi».

Chi prova A Zartano, assicura Marco Fedele, «si sente come su un altro pianeta grazie a una miscela che prevede vermouth rosso, bitter, nocciola, mandorla, fava tonka e una foam al caffè che dona quel tocco spumoso e leggero». Mentre chi assaggia K e J, tributo ai protagonisti del film, assapora gin infuso al jalapeño, french vermouth alla colatura di alici di Cetara e orange bitter. Una miscela umami perfetta per essere condivisa con una persona cara, proprio come i due agenti che combattono fianco a fianco.

Kadavé, più di un semplice cocktail bar

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Più Zzzucchero

Ma Kadavé non è solo cocktail. È un ecosistema completo che comprende una guest house per ospitare professionisti del settore che arrivano a Sant’Anastasia per gli eventi organizzati al locale, un’enoteca, K Wine, punto vendita di vini e spiriti, oltre che centro nevralgico per la gestione del bar, una Gin Room dedicata al mondo del distillato di ginepro. Il tutto miscelato a un approccio manageriale che punta principalmente sulla crescita e lo sviluppo del team.

Il bar manager Marco Fedele, figura chiave di questa realtà, non si limita a creare drink list insieme al gruppo e a stabilire gli standard professionali. Il suo approccio è quello di un mentore che stimola, ascolta e rende protagonisti i membri del team. Il risultato è dunque un gruppo affiatato e appassionato, pronto a sposare progetti a lungo termine e a raggiungere obiettivi sempre più ambiziosi.

Visioni future

E per il futuro le idee non gli mancano. «Nel 2025, la proprietà ha in programma di acquisire un intero palazzo per creare un Lobby-Lab al piano terra, con un ufficio annesso. Questo spazio sarà progettato per offrire un’atmosfera rilassante, completo di vinili per la musica, dove gli ospiti potranno godersi momenti di svago mentre prepariamo le nostre creazioni nel laboratorio. Ai piani superiori, invece, saranno allestite le camere per gli ospiti», precisa Fedele.

Un’esperienza da non perdere

In un mondo dove spesso i cocktail bar aprono come funghi e con altrettanta velocità chiudono, Kadavé ricorda che la vera essenza del bere bene sta nel divertimento, nella condivisione, in un pizzico di follia creativa ma soprattutto nelle persone. Quindi, la prossima volta che vi trovate nei dintorni di Napoli, fate un salto a Sant’Anastasia. Potreste incontrare un alieno, un agente segreto o, più probabilmente, scoprire il vostro nuovo cocktail bar preferito.

Immagini courtesy Kadavé