Si scrive Kalimotxo (in basco), Calimotxo (in catalano), Calimocho (in castigliano) e in Italia capita di leggere Calimocio. C’è pure chi lo definisce il “Cuba Libre da poveri” e chi lo chiama Rioja Libre. È sempre il medesimo cocktail, anche se i puristi potrebbero storcere il naso all’idea di considerarlo tale.
La storia del Kalimotxo
Il Kalimotxo (utilizzeremo questo nome in ossequio alle origini basche) ha una data di nascita molto precisa: il 12 agosto 1972. Anche il luogo è noto: la cittadina di Algorta. Per la precisione il suo porto vecchio, quello che si affaccia sul Golfo di Biscaglia, cioè la porzione dell’Oceano Atlantico che bagna la Spagna settentrionale e la Francia occidentale.
Quel 12 agosto del 1972, il porto faceva da sfondo a una festa popolare. Gli organizzatori dell’evento avevano acquistato duemila litri di vino rosso da vendere al bicchiere. Leggenda vuole che non avessero fatto caso alla qualità del vino e che si siano resi conto troppo tardi del suo saporaccio. Il danno era fatto.
Protestare presso il rivenditore: fuori tempo massimo. Acquistare nuovo vino: impossibile. Bisognava trovare una soluzione. Per fortuna qualcuno si ricordò di un’usanza che affondava le radici alcuni anni indietro nel tempo: miscelare il vino con della cola.
Le lontane origini del cocktail
Pare che vino e cola fossero bevuti insieme sin dagli anni Venti. Il motivo non è dato saperlo, forse la ragione risiedeva nel costo contenuto del mix e nella capacità di rendere più gradevoli vini spigolosi.
In ogni caso, la gente dei Paesi Baschi aveva una certa familiarità con questa accoppiata. Tanto che l’apertura della prima fabbrica spagnola di cola, nel 1953, portò rapidamente all’adozione di questa bevanda come compagna fissa del vino.
Dunque: il Kalimotxo esisteva già prima del 1972, solo che non si chiamava così. Giravano diversi nomi, senza che uno fosse in grado di imporsi sugli altri.
Da dove viene il nome?
Torniamo all’agosto del 1972. Gli organizzatori scoprono che il vino è cattivo, decidono di diluirlo, fanno un po’ di prove e stabiliscono che la giusta proporzione è 1:1. Resta solo da inventarsi un nome.
E qui entra in scena Agustín Martínez, uno di coloro che avevano inventato la bibita. Intervistato dal giornale spagnolo La Sexta, Martínez ha raccontato che per alcuni minuti è stato impossibile mettersi d’accordo sul nome da adottare, ma che alla fine il battesimo è avvenuto mescolando i soprannomi di due organizzatori: Kalimero e Motxongo (o solo Motxo: i dettagli variano a seconda di chi racconta la storia).
Il termine Kalimotxo piace a tutti e in men che non si dica inizia a essere utilizzato come nome unico del drink. Prima nei Paesi Bassi, poi in tutta la Spagna. Non scalza del tutto altri termini, per esempio Rioja Libre ed El Cuba Libre del pobre, ma diventa la scelta più frequente.
Uno, cento, mille Kalimotxo
Non è chiaro se sia accaduto per iniziativa locale o seguendo l’esempio basco, ma il medesimo mix di vino e cola è stato messo a punto anche in altre nazioni. Il nome cambia di volta in volta. Abbiamo il Jesus Juice argentino, il Katemba sudafricano, il ColaRot austriaco, lo Jote cileno, il Gomnar dei Balcani, il Cátembe del Mozambico, lo Houba della Repubblica Ceca e il Vadász dell’Ungheria.
La ricetta del Kalimotxo

Succede con la Sangria e il Kalimotxo affronta al medesima sorte: i bartender tendono a guardarlo con sospetto, persino a non considerarlo un cocktail degno di questo nome. Ma, esattamente come nel caso della Sangria, c’è chi tenta di dargli dignità scegliendo con attenzione il vino rosso: di solito vincono le bottiglie della DOC Rioja.
Esistono inoltre varianti ottenute aggiungendo Amaro (la prepara Alf del Portillo a Lisbona) oppure rum, amaro, vermouth e sciroppo di cannella (la ricetta di Brian Evans a New York City). Infine c’è chi arricchisce il mix vino-cola con il succo di un limone: in questo caso una fettina di limone può fare da guarnizione.
Ingredienti
- 90 ml vino rosso
- 90 ml cola
Procedimento
Prendere un bicchiere, riempirlo di ghiaccio a cubetti, aggiungere i due ingredienti e mescolare.
Garnish
Nessuna.
Immagini credits Julie Couder, location Moebius Milano, riproduzione riservata