Quando non sta sviluppando una drink strategy, né pianificando un evento a tema mixology, probabilmente Gegam Kazarian (in arte Kazaris) è sui prati di qualche montagna a praticare arti marziali, riconnettendosi con il mondo naturale e scaricando ansia e stress.
La storia di Kazaris
Armeno di nascita e spagnolo d’adozione, questo professionista del mondo dell’ospitalità ha acceso l’attenzione sulla città di Yerevan fondando, due anni fa, la prima Cocktail Week del Paese. Dopo gli studi in biochimica e il trasferimento in Spagna, dove ha lavorato come cameriere, chef e mixologist, nel 2006 Gegam ha iniziato ad aprire i suoi locali con il primo Kazaris Lounge Bar di Alicante.
Nove anni dopo è stata la volta di Kazaris Lab, dove dodici ospiti per volta potevano provare un percorso di food pairing. Tanti viaggi in giro per il mondo, la consulenza per il gruppo Robuchon e la vittoria di numerose competition hanno portato Gegam ad aprire un altro cocktail bar nel 2019, sempre nella città di Alicante.
Kazaris, il portavoce dell’ospitalità armena
Con l’arrivo della pandemia e la chiusura dei locali, la difficile decisione di tornare in Armenia ha dato un nuovo stimolo a Kazaris, diventato portavoce di una rivoluzione nel mondo dell’ospitalità armena, fino a quel momento poco aperta alle contaminazioni internazionali.
«Abbiamo molti problemi di natura politica con i nostri “vicini” e per le persone che abitano in Armenia non è facile spostarsi. I giovani che vogliono vedere cosa succede nel mondo, spesso hanno difficoltà con i visti e non riescono a viaggiare verso l’Europa e l’America», racconta Gegam.
La prima Yerevan Cocktail Week
«Da qui l’idea di inserire Yerevan nei radar degli intenditori di mixology, organizzando un evento che portasse ospiti da tutto il mondo per formare i professionisti dell’ospitalità locali. Ho preso ispirazione dalle Cocktail Week organizzate da Paola Mencarelli, dall’Athens Bar Show, mettendo insieme personalità della industry pronte a condividere le loro conoscenze attraverso seminari e guest shift nei locali della città». A questo, si aggiungono i temi culturali di ogni manifestazione che, attraverso l’architettura e l’arte (nel 2025 sarà la musica), aiutano i visitatori a immergersi nella storia e nelle tradizioni armene.
GeKiNezDo, la pratica per i bartender
Ma il ruolo di mentore di Kazaris non si ferma qui, «dopo 30 anni di arti marziali, ho messo insieme tecniche di Aikido, Tai Chi, Wing Tsun, Qi Gong, Karate e l’arte della spada giapponese per dare vita a GeKiNezDo, una pratica dedicata ai bartender. «Non è per combattere contro i clienti maleducati – scherza Gegam – ma prepara la mente e il corpo a tante ore di lavoro. Libera dai pensieri negativi e, attraverso tecniche di respirazione, permette di concentrare le energie nella giusta direzione.
Continua a leggere sul magazine di Coqtail – for fine drinkers. Ordinalo qui