Rotondità vivace, la coppia del 2021

«Un sorso di Krug è musica per il palato: ogni annata esprime note differenti, ma sempre nel segno dell’eleganza». Con questa premessa Manuel Reman, presidente della Maison, ha accompagnato il lancio italiano di Les Créations de 2011 all’interno de Le Cattedrali Relais by Laqua Collection di Antonino Cannavacciuolo, top Krug Ambassade.

L’heritage di Joseph Krug

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La sala degustazione allestita per Les Créations de 2011 di Krug

Immerso nel Monferrato e inaugurato pochi mesi fa, il resort con ristorante fine dining porta con sé il concetto di lusso autentico, che condivide con lo champagne del gruppo Lvmh, portando a tavola abbinamenti mai scontati.

Seduti a un lungo tavolo imperiale circondato da scaffali pieni di vinili, gli ospiti di Reman hanno ascoltato il presidente evocare la filosofia del fondatore Joseph Krug, vero innovatore della sua epoca. Convinto che una buona cantina dovesse produrre solo cuvée di alto livello, diede vita allo Champagne Numero 1, oggi Krug Grande Cuvée, di cui ogni anno viene realizzata una nuova edizione, indipendentemente dalle condizioni climatiche.

Il pensiero dietro ai vintage

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Lombo di capriolo, salsa al foie gras e invidia belga ai frutti rossi con
Krug 2000

Decise poi che lo Champagne numero 2, detto Krug Vintage, sarebbe nato solamente in annate eccezionali, per racchiuderne le peculiarità nel bicchiere. «Joseph era un visionario e un uomo d’affari. Aveva capito che per avere clienti soddisfatti occorreva dare loro un prodotto eccellente ogni anno. Ma secondo me c’era un altro motivo dietro la sua visione: era innamorato della Champagne e aveva il desiderio di trasmettere al mondo la generosità e le bellezze di questa regione», esordisce Reman. «Per farlo, Joseph Krug ha dovuto spingere al limite estremo il concetto di artigianato per la produzione delle sue bollicine. È stato lui a stabilire una serie di principi oggi scontati, ma che all’epoca furono a dir poco rivoluzionari».

I tre principi di Krug

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Le Cattedrali Relais by Laqua Collection

Il primo è legato all’individualità, infatti «aveva deciso di fare una distinzione tra appezzamenti, creando particelle più piccole in relazione alla diversità delle vigne, per orientamento o età. Questo gli consentiva di ottenere un grande numero di espressioni di champagne differenti. Quando le ritrovava per un certo numero di volte in degustazione, decideva di metterle da parte per le annate future», spiega il presidente.

«Il primo principio di individualità è rappresentato dalla parete dei 400 vini nella sala degustazione della dimora di famiglia a Reims, dove ogni liquido, come una nota musicale, esprime la sua essenza peculiare». Mettendo insieme uno spartito di gusti, Joseph ha creato la sua prima armonia, dando vita alla magia dell’assemblaggio «decidendo di unire i vitigni delle differenti regioni su diversi annate. Così ottenne la complessità e la generosità che caratterizzano gli champagne della Maison». Il terzo principio di Joseph Krug, infine, è legato al tempo che consente ai vini di affinare in cantina per sette anni e li rende facili da amare, a tratti romantici, da attendere con pazienza e degustare con tutti i sensi.

Les Créations de 2011, 167ème Édition

Queste tre regole sono ancora dei pilastri essenziali e hanno dato vita alla coppia Les Créations de 2011. La 167ème Édition di Krug Grande Cuvée, raccoglie i vini del 2011 in arrivo dagli appezzamenti di Mareuil-sur-Ay, selezionati per la loro ampiezza, accompagnati dai Pinot Noir strutturati di Ambonnay, Ay e Bouzy e alcuni vini di riserva di Verzenay, raffinati e dall’eleganza matura.

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Immagini courtesy Le Cattedrali Relais