I long drink stanno vivendo un momento d’oro nel mondo dei cocktail. Rinfrescanti e leggeri, il loro fascino non conosce stagioni. Serviti in bicchieri alti e con ghiaccio, conquistano sempre più appassionati in cerca di alternative dissetanti e dal contenuto alcolico moderato.
I long drink spopolano e il mercato li premia
Il mercato parla chiaro. I long drink sono una tendenza in crescita e i numeri lo dimostrano. Secondo Market Data, la tendenza e le previsioni di crescita del mercato globale dei cocktail, segmentato in short drink e long drink, stabiliscono che si raggiungeranno i 2,16 miliardi di dollari entro il 2029 rispetto agli 1,21 miliardi di dollari del 2024 con una crescita annuale del 12,28% dal 2024 al 2029.
Questi dati sono supportati anche da un recente rapporto stilato da Industry Arc (Analytics, Research, Consulting) prevede in particolare che solo il segmento dei long drink crescerà a un tasso annuo dell’11,6% fino al 2027, trainando l’intero settore dei cocktail. Gli analisti stimano che il valore complessivo raggiungerà 1,47 miliardi di dollari entro quella data, con i long drink in prima linea.
Irresistibili long drink
Ma cosa rende questi cocktail così irresistibili? La chiave è nella loro composizione. Basati su un singolo distillato e diluiti con toniche, sodati o mixer, i long drink offrono un equilibrio perfetto tra gusto e leggerezza. Così un drink da 200 ml, con circa 35-45 ml di distillato all’interno, avrà un volume alcolico finale che va dagli 8 ai 10 gradi al massimo. Questo lo rende ideale per essere sorseggiato a lungo e perfetto per un bis.
Accenni di storia
La loro storia affonda le sue radici nel 19° secolo. Mentre alcuni puntano alla Gran Bretagna vittoriana come culla di queste miscele, altri guardano oltreoceano per rintracciare la genesi dei primi long drink di fama. Di sicuro in quel periodo le ricette vengono condivise con una rapidità tale che whisky, gin e basi alcoliche cambiano la loro destinazione d’uso per diventare miscele accessibili a tutti. Il capostipite Whisky & Soda, nasce in Gran Bretagna come evoluzione dello Spritzer austriaco, ma dai club londinesi si diffonde oltreoceano alla fine dell’800.
I long drink più richiesti oggi
Oggi, questa categoria di cocktail continua a evolversi e reinventarsi. Tra i classici contemporanei spicca il Paloma, ovvero tequila e soda al pompelmo. Due ingredienti che, se scelti tra i prodotti premium, possono fare la differenza. Come Espolòn Tequila che rende il suo Espolòn Paloma il cocktail che incarna lo spirito fresco e solare del Messico.
Altri Brand hanno saputo cogliere e interpretare questa tendenza. Il Wild & Ginger, che unisce il gusto unico di Wild Turkey Bourbon alla freschezza dello zenzero di una ginger ale, è perfetto per chi cerca un cocktail speziato e morbido allo stesso tempo. Per gli amanti dei sapori mediterranei, il Vermouth & Soda, creato con il Vermouth Del Professore offre note aromatiche e bilanciate.
Non mancano poi grandi classici come il Gin & Tonic che, proposto con Bulldog Gin, ritrova una complessità di aromi che, insieme alle bollicine della tonica, regala un risultato sorprendente che viene rinominato Bulldog Tonic.
Easy to drink
La versatilità, infatti, è un altro punto di forza dei long drink: facili da preparare ma ricchi di sfumature, si prestano a infinite variazioni per soddisfare ogni palato. Che si tratti di un aperitivo informale o di una serata elegante, c’è sempre spazio per un cocktail ben fatto. Rappresentando un invito a rallentare e godersi il momento, i long drink hanno fascino senza tempo e capacità di rinnovarsi. Voi quale preferite?
Immagini courtesy Campari Group
Articolo realizzato in partnership con Campari Group