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Lorenzo Querci e il successo di Moebius Milano: quando il team fa la forza

Dei traguardi professionali raggiunti, c’è chi semplicemente li festeggia e chi li sa trasformare in una storia di successo internazionale. Lorenzo Querci con il suo Moebius Milano, realtà che unisce bistrot, ristorante fine dining stellato e cocktail bar, a cinque anni dall’apertura celebra quest’anno anche l’entrata nella prestigiosa classifica dei World’s 50 Best Bars, posizionatosi al 38° posto. Un risultato raggiunto grazie a una strategia che combina una serrata partecipazione a eventi internazionali, una grande capacità comunicativa, ma soprattutto un’attenzione al benessere del proprio team, insieme al quale Querci ha creato un ambiente autentico, rilassato e mai scontato.

Moebius, quando la passione diventa eccellenza mondiale

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«Mai avrei pensato di passare dalle aule di giurisprudenza a un bancone da cocktail». Eppure Lorenzo Querci, 36 dipendenti da gestire e cinquecento clienti a sera nel suo Moebius Milano, ha dimostrato che anche le strade meno battute possono portare lontano. Fino a Madrid, per la precisione, dove il suo locale è stato inserito tra i 50 migliori bar al mondo.

La sua storia nel mondo della mixology inizia a luglio di cinque anni fa, quando decide di abbandonare giacca e cravatta per seguire una passione che, forse, aveva nel sangue fin dall’infanzia. Non è un caso che il padre gestisse un ristorante a Siena negli anni ’80, spiega Lorenzo Querci. Quell’imprinting familiare, unito a un percorso che lo ha portato da Siena a Milano, passando per Hong Kong, ha gettato le basi per quello che sarebbe diventato molto più di un semplice locale.

Secondo Lorenzo Querci il primo segreto è il team

Ma il vero segreto del successo del Moebius non sta solo nei numeri o nella qualità del servizio. Sta nel modo in cui Querci ha saputo costruire relazioni, creato connessioni interpersonali, tanto con il suo team quanto con il mondo internazionale della mixology. «Non ricordo solo i nomi di tutte le persone che incontro. Ricordo tutto ciò che riguarda le ragazze e i ragazzi che lavorano con me. Mi sento parte della loro vita, riconosco i loro bisogni. Quando qualcuno ha avuto bisogno, l’ho aiutato a comprare la casa o la moto», racconta Lorenzo Querci, descrivendo un approccio alla gestione che va ben oltre il semplice rapporto professionale. «Ovviamente la mia squadra è professionalmente preparata. A partire dal mio frontman, Giovanni Allario, che è un bar manager preparatissimo e riconosciuto a livello internazionale».

La filosofia vincente di Moebius Milano

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A fare la differenza, per Querci, è l’attenzione al benessere delle persone che lavorano nel locale, la creazione di un ambiente sano e rilassato, dove ognuno può realizzarsi professionalmente mantenendo un equilibrio con la vita privata. «Sono consapevole che probabilmente tanti dei miei ragazzi stanno dedicando al Moebius gli anni migliori della loro vita», riflette Lorenzo, «e il minimo che posso fare è cercare di creare una situazione lavorativa sana e salutare».

L’importanza del networking e svolta internazionale

La strada verso il riconoscimento internazionale è stata costruita passo dopo passo, evento dopo evento. Un calendario fitto di appuntamenti, minimo uno al mese nel locale di Milano e due in esterna come ospiti, ha permesso allo staff del Moebius di tessere una rete di relazioni preziose nel settore. Un momento cruciale è arrivato un anno fa quando il Licorería Limantour, già inserito nella classifica tra i migliori bar al mondo, tutti ha invitato il team del Moebius in Messico per una guest. «In quel momento ho capito che i nostri sforzi erano incentrati nella direzione giusta, che eravamo entrati nel radar dei locali più interessanti. Non potevamo fermarci dovevamo intensificare le guest e ricambiarle», ricorda Lorenzo.

Lorenzo Querci, anche il riconoscimento vuole la sua parte

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courtesy 50 Best Bars

Questa filosofia si è rivelata vincente anche nel contesto dei World’s 50 Best Bars, «dove non esistono standard così rigidi come per la Michelin. La lista può includere tanto uno street bar quanto un cocktail bar di una catena alberghiera perché ciò che deve emergere è l’esperienza complessiva. Il calore, l’atmosfera, le vibe sono quello che rimane davvero quando si lascia il locale e si torna a casa», sostiene Querci. E Moebius ha saputo distinguersi proprio per la sua autenticità e per la capacità di mantenere alta la qualità nonostante la complessità della sua struttura.

Il momento della premiazione a Madrid ha rappresentato il coronamento di questo percorso. Ma più del riconoscimento in sé, è stata la gioia condivisa con tutto il team a rendere speciale quell’istante. «Eravamo il gruppo più grande e festaiolo all’interno del Madrid Arena», racconta Lorenzo, «e quando sei felice la prima cosa che vuoi fare è condividere. Classificarsi è stata come un’onda di gioia immensa che ci ha travolto tutti».

Pensando al domani di Moebius

Guardando al futuro, Lorenzo mantiene i piedi per terra. Sa che quello che hanno fatto è «importante» per un locale come il Moebius, ma assicura di non inseguire la scalata della classifica. Preferisce concentrarsi sul mantenere quella genuinità e quella passione che hanno reso possibile questo successo. Perché, come lui stesso ammette, «Entrare nella lista è stato importantissimo, ma è stato fondamentale farlo tutti insieme, condividerlo e godere uniti di questa emozione».

Immagini courtesy Moebius Milano, credits Julie Couder