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A Castellamonte ha aperto le porte Maison Massucco, nuova cantina di pregiati champagne

Rinnovare e rigenerare. Tornando là, dove tutto è cominciato, nel lontano 1882, ecco la nuova Maison Massucco. «Questo spazio incarna un pezzetto di storia familiare. Ma rappresenta anche un progetto di riqualificazione di un’ex area industriale. Perché è qui, dove ora regna la quiete, che aveva sede la nostra forgia», spiega Alberto Massucco presentando la sua nuova Maison: a Castellamonte, nel Canavese, e in quella via intitolata al padre Luigi, orgogliosamente fucinatore.

Alberto Massucco presenta la nuova Maison Massucco

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Il Caveau di Maison Massucco

Massucco, un vigneron prestato alla metalmeccanica: che seleziona e importa champagne, che possiede vigneti in Champagne, che produce champagne e che ora può contare su un vero e proprio quartier generale. Una Maison non come luogo di vinificazione, ma come “abitazione” accogliente e ospitale. Una casa ariosa e lussuosa, in cui tutto è un ponte continuo fra Italia e Francia, passato e futuro, genius loci e altri luoghi, materia e immaginario, luce e penombra, legno e pietra, mattoni e ciottoli di fiume, ferro e perlage.

La casa dello champagne

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Fra queste mura si trova la Cave du propriétaire, a cui si aggiungono la Cave AMC, custode delle etichette di Alberto Massucco Champagne, la Cave des Vignerons (con le collection dei récoltant manipulant Jean-Philippe Trousset, Rochet- Bocart, Gallois-Bouché, Bonnevie Bocart e Les Fa’Bulleuses) e un Caveau, suggellato da un cancello, a evocare i sontuosi ingressi degli chateaux francesi.

L’Ouverture, una limited edition dedicata a Maison Massucco

E ancora, una cucina (progettata insieme allo chef Matteo Baronetto), le sale degustazioni e il Salone delle Feste, con tanto di scultoreo ring-tavolo a ricordare l’antica fucina. E per alzare il sipario sulla Maison Massucco? Un brindisi ufficiale, con uno Champagne in limited edition: L’Ouverture, un Blanc de Blancs grand cru. Solo chardonnay. Solo 300 magnum. Solo brillantezza.

Tratto dal magazine cartaceo di Coqtail – for fine drinkers. Ordinalo qui

Immagini courtesy Alberto Massucco

Articolo realizzato in collaborazione con Alberto Massucco