Home bartending, la tendenza di preparare un drink a casa ha ricreato il bancone di un cocktail bar anche negli ambienti domestici. Make me a cocktail sembra allungare, ml dopo ml, questo lungo bancone: anche Google conferma il trend. Sono sempre di più gli appassionati di mixology che vogliono preparare un drink 100% homemade.
Make me a cocktail: di che si tratta?
Saper bere, da un po’ di tempo, è diventato anche saper fare. Siamo davanti all’era dell’artigianalità della mixology.
Ci sono alcuni trend, nel mondo beverage, che riguardano in prima persona tutti i drink addict, difficile credere che nessuno di noi si sia mai cimentato, all’inizio anche per gioco, nella preparazione di un cocktail -fosse una miscela per l’aperitivo o un cocktail after dinner da gustare ricreandosi un angolino di relax.
Tutti, nel curriculum, hanno almeno una breve esperienza nell’essersi improvvisati bartender. Ma a detta di Google, a quanto pare queste improvvisazioni stanno diventando piuttosto frequenti al punto che tutti ormai digitano le seguenti keyword: make me a cocktail.
Che, infatti, è un bellissimo progetto. Chi di voi non ne ha ancora sentito parlare?
Che cos’è Make me a cocktail
In alto a sinistra si legge “Make me a cocktail: The world’s best cocktail resource”. Si tratta del paradiso dell’home bartending, un portale online (in lingua inglese) che permette a tutti quanti i mixology lover di poter dimostrare a sé stessi, e anche agli altri, che l’amore per i drink non conosce impedimenti.
Make me a cocktail è una piattaforma che mette a disposizione di tutti, utenti iscritti oppure ospiti, le ricette dei drink in una maniera, per altro, che agevola addirittura la ricerca: i cocktail sono raggruppati in base agli ingredienti che hanno in comune.
C’è per esempio la categoria degli champagne cocktail, dei cocktail con triple sec, cocktail raggruppati in base al distillato –dal gin, alla vodka, al rum-, addirittura la categoria dei cocktail alla birra, quelli che impiegano solo foglie di menta o solo agrumi, per esempio esotici, come il lime.
Per ogni ricetta c’è chiaramente un’immagine rappresentativa del drink, oltre alla lista d’ingredienti, relativi dosaggi e preparazione. Ci sono drink davvero per tutti i gusti, dal Vesper da gustare after dinner al Bloody Mary per l’aperitivo o per il fantomatico the day after.
Una volta capitati anche per semplice curiosità su Make me a cocktail, vi garantiamo che sarà difficile uscirne a mani vuote: nel senso che vi verrà senz’altro voglia di cimentarvi nell’home bartending e prepararvi un buon drink handmade.
Un cocktail per ogni occasione
Sembra che la piattaforma Make me a cocktail non lasci scampo, soprattutto perché propone miscele raggruppate anche in base alle occasioni: per esempio, i cocktail da preparare nel periodo natalizio e certamente quelli dedicati all’estate. Se c’è sempre un buon motivo per festeggiare, ce n’è uno altrettanto valido per bere un drink preparato homemade.
L’home bartending ha spinto tutti gli appassionati di mixology a scoprire la fattibilità di preparare un drink a casa, pur a livello amatoriale, Make me a cocktail sembra facilitare il processo.
Nella sezione “My bar” è possibile inserire i distillati, i liquori, la frutta di cui si dispone in casa e, una volta selezionati, Make me a cocktail vi suggerirà la ricetta di un drink da preparare proprio con gli ingredienti che sapete di avere a disposizione –siano essi anche solo due.
Gli utenti, poi, avranno modo di creare delle liste personalizzate da avere sempre a portata di mano.
Pronti a utilizzare gli strumenti di Make me a cocktail?
Make me a cocktail svela il lato più di tendenza della mixology: quello di concedersi un drink homemade. Un pretesto in più per riscoprire la dimensione più intima, che è casa, esperendola e guardandola dalla lente di un bicchiere. O di una coppetta da cocktail.
Illustrazioni courtesy Make me a cocktail