Non di solo Negroni possono vivere uomini e donne. Il piacere passa per il sorso e per il morso, un morso atavico, necessario, ma talvolta uno lussurioso non guasta di certo. Mangiare di notte, si sa, è cosa buona e giusta: il panino con la porchetta tra amici dopo qualche drink e i dolci di cui la notte nelle città è piena. E se la voglia fosse però più alta, elevata? Se il sorso di Martini Cocktail portasse invece desiderio di caviale? L’impagabile sensazione dell’ostrica che scivola nella bocca, con il gin che ne amplifica la profondità del mare, la maniera setosa con cui il grasso di un buon jamon iberico ricopre il palato prima che venga ingentilito da una boccata di Manhattan.
Mangiare di notte a Milano, i peccati di gola di Carico
Il piccolo viaggio parte da quel cocktail bar a Milano che, da quando ha aperto nel 2020, ha sempre associato in parallelo a eccellenti drink un’ottima cucina. Si tratta di Carico di Domenico Carella. Con il suo ambiente minimale, il bancone a scrivania di lusso e quel frigo di ghiaccio perfetto, Carico è un posto che è stato in grado di rendere celebre tanto la sua lista di Negroni quanto la sua ostrica marinata. Il concetto di tempo è relativo, la cucina non chiude praticamente mai, riserva la possibilità di gustarsi una tartare di manzo alle erbe balsamiche e delle alici del cantabrico su pane (shokupan) e burro. L’idea di Domenico Carella e dello chef Nicholas Lentini è di ruotare al massimo gli ingredienti tra bar e cucina, con il risultato di una grande creatività e di un menu che cambia sempre un po’, settimanalmente.
Capannelle, il locale che non dorme mai
Ma non è solo nei bar come Carico che si può mangiare lussuriosamente a Milano. Nella città che ha scelto di non dormire mai c’è un ristorante che dal 1975, in effetti, mai dorme. Con la sua cucina aperta fino all’alba l’offerta del ristorante Capannelle è tanto variegata quanto deliziosamente decadente. Voglia improvvisa di spaghetti con astice o tagliolini al salmone? Loro ce l’hanno. Degustazione di formaggi dopo una bella pizza tonda delle quattro di mattina? Prego. Il panino con la porchetta in piedi è sicuramente buono, certo. Ma il filetto al pepe verde all’alba, con la salsa che sporca vestiti e camicie è roba da gran signori.
Mangiare di notte a Roma, il Jerry Thomas Bar Room
Signori da tempo immemore. In un mondo perfetto, utopico, dove fosse possibile viaggiare da Milano a Roma in una manciata di minuti solo per godersi un cocktail e un pasto da re e regine in uno scenario differente, non potrebbe mancare Jerry Thomas Bar Room. Il nuovo indirizzo che sta infiammando la Capitale, fratello dello storico speakeasy, da un anno serve cocktail impeccabili girando sei tavoli in un setting da Orient Express.
Se all’inizio l’offerta mangereccia era limitata a taralli, coppiette e a una degustazione di olio con pane, ora che il tutto è rodato si può passare al gradino successivo. Da qualche mese, infatti, ad accompagnare gli Champagne Martini, ci sono anche piatti che fanno l’amore con i drink, con una selezione di materie incredibili da parte del bar supervisor Gregory Camillò.
E quindi jamon iberico Cinco Jotas, una delle maniere più antiche di produzione, carpaccio di gambero rosso da unire al Last Word e burrata di bufala al Bloody Mary. Aspettiamo solo che inizino a servire il caviale. Magari da mettere pure nel Martini, perché no. Dopo un tasting di un anno di oltre 15 varietà diverse ci siamo quasi.
Baccano, un posto stellare
Ultima tappa, ma non per importanza, non può essere che Baccano. Non ci si crede che a cinque passi dalla Fontana di Trevi ci sia un posto stellare, aperto dal pranzo alla cena al -segnate, segnate pure- dopo teatro. Non propriamente un luogo dove mangiare a notte fonda, ma certamente quello in cui a mezzanotte si è ben accolti da sontuosi plateau di crudi di pesce e varietà di ostriche selezionate eccezionali. Il banco offre cocktail classici fatti a regola d’arte, vecchio stile. Il maître, Daniele Vespa, e i suoi ragazzi e ragazze, sono pronti con senape di Digione, Fassona di prima qualità e l’immancabile tuorlo e cipolline. Che, naturalmente, preparano al tavolo, come una volta. Bere bene deve sposarsi, qualche volta, con mangiare bene. Nutrire il ventre a volte non basta, è l’anima a chiedere di più.
Tratto dal magazine cartaceo di Coqtail – for fine drinkers. Ordinalo qui