A Barcellona, nel quartiere El Born, si trova il nuovo Mariposa Negra di Luca Corradini. Socio e mixologist, l’ex dell’American Bar del Savoy, realizza drink unici serviti in bicchieri da lui disegnati e creati in base ai colori e agli aromi attraverso l’uso di stampanti 3D.
Un locale ispirato alla letteratura spagnola
A Barcellona gli intenditori di mixology trovano cocktail per i loro palati. Da tempo la città catalana si dimostra essere uno dei luoghi più indicati per fare esperienze alcoliche di livello.
Tra i locali più in voga c’è il recente Mariposa Negra, un cocktail bar fuori dal comune e dal carattere deciso che, immerso nel quartiere El Born, si impone ispirandosi agli scritti dello spagnolo Carlos Ruiz Zafón e personalizzando i propri drink. Anche attraverso lo studio e l’impiego della tecnologia.
Luca Corradini e la sua idea
Mariposa Negra è il primo cocktail bar al mondo ad utilizzare stampanti laser e 3D per creare i contenitori delle sorprendenti miscele di Luca Corradini. “La nostra continua ricerca di uno stile unico ci ha portato a quello che è oggi Mariposa Negra, un locale che dà vita liquidi perfetti per ogni bicchiere in cui vengono serviti”.
Corradini, che ha lavorato in numerosi locali come l’American Bar del Savoy e l’Oriole Bar di Londra, vanta una lunga carriera professionale come mixologist e una creatività è illimitata.
La stampa 3D e i cocktail Mind to Reality
Tanti anni dietro al bancone hanno messo in moto la sua genialità. “La nostra idea, Mind to Reality, si basa nel riuscire a creare bicchieri e decorazioni dalle forme più svariate e dalle diverse dimensioni e colori in base al sapore e all’aroma di ogni drink. Come dire, un’armonia tra liquido e solido. Questo ci dà la possibilità di regalare al nostro ospite un’esperienza completamente immersiva”, spiega Luca Corradini.
“Grazie alla stampa 3D la nostra fantasia non ha limiti. Ciò che immaginiamo viene disegnato al computer per poi trasformarsi in un prototipo che in seguito, tramite tecniche di stampa, viene trasformato in argilla e successivamente in ceramica attraverso la cottura in forno che va dai 1000 ai 1100 gradi di temperatura”.
Esperienze multisensoriali al Mariposa Negra
Nel suo cocktail bar Corradini crea di tutto e non dà niente per scontato: da bicchieri ai piatti, dagli stampi alle cannucce. “La nostra lotta contro le cannucce di plastica, come a quella all’usa e getta in generale, si è concretizzata con le nostre ceramiche fatte a mano che possiamo fare ad hoc per ogni drink che le richiede”, continua Corradini.
Ma l’attenzione è massima per qualsiasi tipo di realizzazione. Facciamo un esempio. “Voglio preparare un cocktail al basilico. Per far sì che le foglie donino in modo intenso il proprio aroma al drink, devo assicurarmi che l’angolo di apertura del bicchiere che contiene quell’ingrediente sia ampio, che il contenitore arrivi almeno a circa 330 ml e che si possa tenere in mano agilmente come una coppa”.
La storia di Mariposa Negra
Anche il nome del locale è stato scelto in base a uno studio. “Adoro Zafón, considerato l’autore spagnolo più letto al mondo dopo Miguel de Cervantes con il suo Don Chisciotte. ll nostro Mariposa Negra prende spunto da una sua storia fantastica. Nel suo libro Marina, Zafón racconta della figura di Michail Kolvenik, un medico ossessionato dal superare gli errori della natura e combattere la morte, che riesce a estrarre dalle farfalle nere un siero che ridona la vita ma al contempo crea mostruosi esseri, metà umani e metà burattini”, continua Corradini.
“Per questo ogni nostro drink viene assegnato a contenitori all’apparenza imperfetti ma ideali per accogliere un vero e proprio elisir”. Il tutto servito da un mixologist che merita di essere conosciuto di persona, in un locale che conquista alla prima sosta.
Immagini courtesy Mariposa Negra